Significativamente Oltre

Europa e Mediterraneo

mediterraneo Il dipartimento Europa e Mediterraneo nasce dalla visione che è alla base del movimento Innovatori Europei dalla sua nascita: l’Europa deve ambire a recuperare il suo naturale rapporto con il Mediterraneo per avviare una nuova stagione di innovazione culturale, economica politica e tecnologica.

Dal 2011, il dipartimento opera per il miglioramento dei rapporti commerciali ed economici tra aziende e organizzazioni italiane ed i paesi del Mediterraneo e i BRICS, attraverso una attività di stimolo alle istituzioni affinché il Mare Nostrum torni ad essere il centro delle politiche continentali. E il Mezzogiorno italiano sia protagonista di una leadership italiana tra Europa e Mediterraneo.

Settembre 2015: Convegno annuale degli Innovatori Europei Per un Mezzogiorno protagonista tra Europa e Mediterraneo . Risultato: inserimento del resoconto della iniziativa nel Master Plan Sud del governo italiano.

Giugno 2014: Convegno a Roma presso la sede nazionale del Partito Democratico dal titolo “Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese“. Risultato: Proposta per il Semestre Europeo a guida italiana: Un Osservatorio per la Logistica e le Infrastrutture Mediterranee nel Mezzogiorno italiano

Nasce il Progetto – Osservatorio per la infrastrutturazione e logistica Euro Mediterranea

Visita il Forum tematico oppure scrivici a infoinnovatorieuropei@gmail.com per informazioni sulle attività del gruppo di lavoro

Ecco alcuni componenti del Gruppo: Luisa Pezone, Andrea Renzulli, Fabio Spilotros, Giuliana Cacciapuoti, Ivano Russo, Riccardo Sani,  Mario Coviello, Alessia Centioni, Massimo Preziuso, Imane Barmaki, Paolo Di Battista, Francesco Grillo, Pierluigi Sorti

Ecco alcuni degli ultimi articoli e lavori pubblicati dal gruppo:

Saluto del Primo Vice Presidente del Parlamento Europeo Pittella a “Stanford in Bagnoli” (di Gianni Pittella – Marzo 2013)

Una Stanford del Mediterraneo a Bagnoli (di Massimo Preziuso – Marzo 2013)

Italia e U.E. nel bipolarismo mondiale (di Stefano Schembri – Marzo 2013)

Un’area di libero scambio UE-USA per lo sviluppo sostenibile mondiale e per la nascita degli Stati Uniti d’Europa (di Massimo Preziuso – Febbraio 2013)

Una carovana di macchine per gli Stati Uniti d’Europa (di Rainero Schembri – Dicembre 2012)

I paradossi della guerra sul budget UE (di Francesco Grillo – Novembre 2012)

La crisi europea e il nodo della democrazia (di Francesco Grillo – Ottobre 2012)

BCE: Irreversibilità dell’ Euro, crisi di liquidità o pericoli di insolvenza ? (di Pierluigi Sorti – Settembre 2012)

Quella paralisi di fine impero (di Francesco Grillo – Luglio 2012)

Invito Conferenza Internazionale “A un anno dalla primavera araba”: L’Italia e i Paesi Mediterranei della Sponda Sud (di Luisa Pezone – Giugno 2012)

L’insostenibile leggerezza dell’amministrazione dei fondi europei per la coesione (di Antonino Tropea – Maggio 2012)

Maggio 2012: R-innovamenti meridionali nel mediterraneo (di Massimo Preziuso – Maggio 2012)

Riflessione sul Mediterraneo a Frosinone con la candidata Bonaviri (di Redazione – Aprile 2012)

La nuova Grecia d’Europa siamo noi (di Massimo Preziuso e Moris Gasparri – Novembre 2011)

Interview with Sebastian Nerz, leader of the German Piratenpartei (di Massimo Preziuso – Settembre 2011)

Laboratorio Europa del PD a Coldrano (di Alessandra Piccoli – Luglio 2011)

Le 3 crisi (di Massimo Preziuso – Marzo 2011)

Il Mercato Euromediterraneo: quali possibilità per le nostre imprese (di Fabio Spilotros – Febbraio 2011)

L’azione esterna dell’Unione Europea dopo Lisbona (di Fabio Travagliati – Gennaio 2011)

Unione per il Mediterraneo: qualcosa si muove? (di Luisa Pezone – Maggio 2010)

L’Europa necessaria (di Massimo Preziuso – Febbraio 2010)

L’Unione per il Mediterraneo e le prospettive per il “sistema Italia” (di Luisa Pezone – Gennaio 2010)

Enti locali e accesso ai fondi europei, proviamo a fare un po’ di chiarezza (di Fabio Travagliati – Dicembre 2009)

Trattato di Lisbona, per un’Europa più efficiente (di  Roberta Angelilli e Gianni Pittella – Novembre 2009)

Politiche Europee (di Riccardo Sani – Maggio 2009)

Democrazia significa capitalismo uguale per tutti? (di Alessia Centioni – Aprile 2009)

Governance mondiale e crisi finanziaria in salsa G20 (Alessia Centioni – Aprile 2009)

L’altra fuga di cervelli (di Ainhoa Agullo – Febbraio 2009)

UE e partenariato Orientale(di Alessia Centioni – Dicembre 2008)

Clean Techs e finanza islamica (di Massimo Preziuso – Ottobre 2008)

IL MANIFESTO DEL GRUPPO “EUROPA E MEDITERRANEO”

Nel termine “Euro-Mediterraneo” c’è un ovvio riferimento al Partenariato Euro-Mediterraneo, alle Politiche Europee di Vicinato e all’Unione per il Mediterraneo.

Basta fermarsi a questi tre quadri normativi per capire che non solo le relazioni politico-diplomatiche stanno al centro del dibattito, ma il Mare in sé è l’oggetto, e serve, perciò, come spunto per entrare nel merito dei più diversi argomenti, che uniscono e separano entrambe le sponde mediterranee da un punto di vista di:

1) Politica Ambientale, con le fonti di energia alternative che il Mediterraneo può fornire (sia come risorsa idrica che per quanto riguarda sole, vento e altre fonti di energia pulite)

2) Relazioni Commerciali e, perciò, della volontà di creare una zona di libero scambio euro-mediterranea (come prevedeva il Partenariato).

3) Relazioni Sociali Euro Mediterranee, termine volutamente ampio, per poter fare riferimento a diversi aspetti, tra i quali: relazioni commerciali, libertà di movimento nell’area euro-mediterranea, movimenti e politiche migratori, e soprattutto relazioni sociali, dal punto di vista del sapere e della cultura, della possibilità di scambio e di trasmissione di conoscenza

Da un punto di vista internazionale, la crisi dell’economia basata sul petrolio, la discussione sulle clean energies e la clean economy in genere, e il possibile ritorno al nucleare, mettono PEM, PEV ed UPM al centro di un dibattito affascinante: il Mediterraneo si presenta come uno degli scenari più interessanti al mondo sui temi dell’ambiente, dell’energia e del co-sviluppo, e ci invita a realizzare una nuova e più approfondita riflessione su ciò.


Le tematiche dell’ambiente e del co-sviluppo assumono sempre più rilevanza nei dibattiti nazionali e nei vertici internazionali (dalle iniziative su base regionale ai Summit del G8 incentrati sul clima). E le politiche europee e quelle degli Stati che si affacciano sulle due sponde del Mediterraneo non sono estranee a queste dinamiche.

L’attenzione all’impatto delle urbanizzazioni, le politiche di insediamento di plessi industriali (perciò politiche economiche) e quelle energetiche, il rispetto della natura ma anche le conseguenze dei fenomeni migratori e la gestione delle risorse naturali (riserve d’acqua, smaltimento dei rifiuti) si collegano tutte alle tematiche del cosiddetto “sviluppo sostenibile”.

Tale concetto è diventato, non a caso, uno dei principi guida nelle politiche dei Paesi Mediterranei e dà luogo a 3 sfide prioritarie, che rispondono alle 3 dimensioni del problema, ovvero:

– sul piano ambientale, la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali, con particolare riferimento all’energia;

– dal punto di vista economico, la sfida della lotta alla povertà nella sponda Sud del Mediterraneo e lo sviluppo socio-economico della Regione;

– in ambito sociale, il mantenimento della Pace tra i popoli.

I tre concetti si accompagnano alla necessità “ultima” di ripensare le Società moderne nel loro complesso, trovando in un nuovo rapporto con l’Ambiente il driver per cambiamenti sociali epocali, in termini di comportamenti economici, di redistribuzione delle ricchezze, e di salvaguardia delle risorse “finite” del Pianeta.

La stessa UE, nell’art. 177 del Trattato di Amsterdam, ha già collegato il concetto di sviluppo sostenibile con quello dell’ambiente e con la politica di cooperazione, stabilendo che:

– per quanto riguarda lo sviluppo economico e sociale sostenibile, i Paesi in via di sviluppo (PVS) devono tener conto sistematicamente degli aspetti ambientali nella formulazione delle politiche economiche e sociali;

– nella lotta alla povertà, nel dialogo con i PVS si deve tener conto dell’equazione tra povertà ed ambiente;

– si deve favorire l’inserimento dei PVS nell’economia mondiale, attraverso il commercio, lo sviluppo nel settore privato e gli investimenti internazionali, ma sempre nel rispetto dell’ambiente.

Tutti questi aspetti sono stati trattati, gli scorsi 13 e 14 luglio 2008, a Parigi, dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi Mediterranei, riuniti per discutere sull’Unione per il Mediterraneo (UPM). L’UPM parte infatti da un focus sulle politiche ambientali, energetiche e di co-sviluppo.

L’UPM propone una visione che è una via di mezzo tra un approccio “globale” (e cioè euro – mediterranea) ed uno “semi-locale” (e cioè di vicinato, che presuppone un rapporto bilaterale): una visione intra – mediterranea degli argomenti di suo interesse, ma in cui la Commissione sia “socia” e partecipi ai lavori, in modo tale che il rapporto risulti un misto di associazione e complementarietà e che i meccanismi si “rinforzino” a vicenda.

Il progetto che il Gruppo Europa di Innovatori Europei si pone di portare avanti si concentra sui rapporti tra questi aspetti (energia, ambiente, economia, sapere e cultura), all’interno del più ampio contenitore che è il co-sviluppo.
Esso va realizzato con un approccio top-down, studiando le modalità con le quali il PEM, la PEV e l’UPM hanno inquadrato l’argomento.

Metodologicamente si adotterà il modello del PEM, che prevede la suddivisione dell’argomento in 3 pilastri, in base a 3 prospettive differenti e allo stesso tempo complementari:

– piano politico (politiche ambientali ed energetiche; posizioni dell’UE, da una parte, e degli Stati della sponda Sud, dall’altra, su ambiente ed energia; influenza di questi settori sui movimenti di popolazione, lavoro,…);

– piano socio – economico (fondi stanziati per ambiente ed energia; accordi commerciali; clean energies economy;…) ;

– piano socio-culturale (ricerca e sviluppo; fuga di cervelli; cooperazione R&D&I tra le due sponde;…).

Un primo gruppo di lavoro sta riguardando il tema “Impatto socio-economico delle energie rinnovabili sulle relazioni Euro Mediterranee”.

Grazie alla presenza europea di Innovatori Europei, la discussione si sta arricchendo di contributi vari e diversi.

Su questi temi, così nuovi e complessi, il Gruppo spera poi di incontrare il sostegno e il contributo di tante realtà associative e singoli, per poter ragionare e discutere insieme.

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