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Energia e ambiente

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Il Dipartimento Energia e Ambiente nasce nel 2008 dalla consapevolezza che gli Innovatori Europei del fatto che “L’opinione pubblica si sta finalmente rendendo conto dell’enorme sfida posta all’umanità dal Cambiamento Climatico. L’evidenza della responsabilità umana su questo fenomeno è ormai appurata a livello scientifico, così come l’urgenza di adottare contromisure efficaci per far fronte al mutamento del nostro ecosistema. Questa consapevolezza non si è ancora pienamente tradotta in azione nei tavoli in cui si decide il futuro del pianeta poiché le complesse relazioni geopolitiche tra Paesi produttori di energia (in particolare da combustibili fossili) e Paesi consumatori, ostacolano qualunque sviluppo che possa impattare significativamente sullo status quo”.

A tal fine opera per la affermazione di strutturate, visionarie e concrete politiche energetiche sostenibili che partano dall’Italia per diventare nervatura delle politiche europee e mediterranee, andando così a recuperare quel ruolo di leadership sul tema della innovazione ambientale che l’Europa in crisi decennale rischia di perdere completamente.

Dal 2012, il progetto principale del gruppo riguarda il dibattito per la realizzazione di una strategia energetica nazionale, inquadrata in una nuova politica industriale, orientata alla sostenibilità dello sviluppo economico nel rispetto dell’ambiente.

2014: nasce una riflessione sul Green Manufacturing e l’avvio di un dialogo con i Paesi dell’area MENA, da cui sta prendendo piede un progetto strategico.

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Ecco i componenti del Gruppo: Stefano Casati, Alessia Centioni, Mario Sforza, Francesco Augurusa, Michele Mezza, Filippo Franco, Michele Cipolli, Massimo Preziuso, Alberto Zigoni e tanti altri

 

Ecco alcuni degli ultimi articoli e lavori pubblicati dal gruppo

Messico, un ‘Pacto’ per lo sviluppo sostenibile e le energie rinnovabili (di Paolo Salerno – Marzo 2013)

Taranto Sostenibile (di Massimo Sapienza – Marzo 2013)

Un’area di libero scambio UE-USA per lo sviluppo sostenibile mondiale e per la nascita degli Stati Uniti d’Europa (Massimo Preziuso – Febbraio 2013)

Torno a Viggiano per una Basilicata Sostenibile (di Massimo Preziuso – Ottobre 2012)

Rio 20 anni dopo (di Gli Euros – Giugno 2012)

Salvare la Grecia. Un primo eurobond infrastrutturale per crescita e abbattimento stock debito greco? (di Gianni Pittella – Maggio 2012)

R-Innovamenti Energetici (di Massimo Preziuso pubblicato su L’Unità – Aprile 2012)

Pubblicato il Manifesto Rinnovabili (realizzato in collaborazione con SOS Rinnovabili – Gennaio 2012)

Rilanciamo l’Italia con le Rinnovabili (di Innovatori Europei e SOS Rinnovabili – Novembre 2011)

Una nuova fase per SOS Rinnovabili (di Massimo Preziuso – Ottobre 2011)

Alla nostra energia ci pensi Iddio! (di Andrea Bonzanni – Settembre 2011)

In Russia cresce il movimento ambientalista (di Massimo Preziuso – Settembre 2011)

Energia nucleare e Referendum – domande e risposte (di Carlo Alberto Sartor – Maggio 2011)

Gli autogoal del Governo sull’energia (e non solo) (di Massimo Preziuso – Aprile 2011)

Innovazione e sostenibilità ambientale per lo sviluppo (note) (di Massimo Preziuso – Novembre 2010)

Gli scenari energetici nell’area EU – MENA (di Massimo Preziuso – Giugno 2010)

Il summit di Copenaghen sul clima: too big to fail (di Massimo Preziuso – Dicembre 2009)

Da Copenaghen, a Dicembre, una grande spinta verso un futuro Low Carbon (di Massimo Preziuso – Novembre 2009)

La green economy un alibi per salvare un’idea di sviluppo energivora? I limiti di Copenaghen (di Fabio Travagliati – Novembre 2009)

Un Ministero per lo Sviluppo Sostenibile per la Green Economy and Society in Italia (di Massimo Preziuso – Ottobre 2009)

Olimpiadi 2016 e Green Revolution (IE – Ottobre 2009)

Il Partito Democratico e l’Innovazione nella Green Economy and Society (IE – Settembre 2009)

Il Partito Democratico e la Visione di una “Green Economy and Society” (di Massimo Preziuso – Luglio 2009)

Aspettando il Global Kyoto a Copenhagen (di Massimo Preziuso – Maggio 2009)

Energia nucleare o Rinnovabili? La mia risposta a Chicco Testa (di Massimo Preziuso – Marzo 2009)

La svolta verde di Obama (di Massimo Preziuso – Gennaio 2009)

Clean Techs e finanza islamica (di Massimo Preziuso – Ottobre 2008)

E’ il tempo delle scelte (di Gabriele Mariani – Ottobre 2008)

“SCUBADRIVE” (il Video del Progetto di Alberto Zigoni per il “Concorso di Idee Google” – Ottobre 2008)

IL MANIFESTO DEL GRUPPO “ENERGIA E AMBIENTE” (Anno 2008)

L’opinione pubblica si sta finalmente rendendo conto dell’enorme sfida posta all’umanità dal Cambiamento Climatico. L’evidenza della responsabilità umana su questo fenomeno è ormai appurata a livello scientifico, così come l’urgenza di adottare contromisure efficaci per far fronte al mutamento del nostro ecosistema.

Questa consapevolezza non si è ancora pienamente tradotta in azione nei tavoli in cui si decide il futuro del pianeta poichè le complesse relazioni geopolitiche tra Paesi produttori di energia (in particolare da combustibili fossili) e Paesi consumatori, ostacolano qualunque sviluppo che possa impattare significativamente sullo status quo.

Al momento si registra una disponibilità di abbondante energia a costi contenuti e per questo, nonostante la corsa del prezzo del petrolio, l’utilizzo di fonti rinnovabili (qualora non si valutino le esternalità positive) non è sempre competitiva. Il tasso di crescita delle economie dei Paesi emergenti non è oggi sostenibile senza il petrolio e il carbone, mentre la crisi finanziaria incombente sull’Occidente rende difficilmente attuabile un piano di investimenti a medio – lungo termine volti ad affrancare i Paesi sviluppati dalla dipendenza dal petrolio.

Nonostante tutto alcuni passi in avanti sono stati fatti, come il Protocollo di Kyoto, con gli sviluppi che ha determinato (il Carbon Market ad esempio): da queste conquiste bisogna ripartire per ridefinire un piano di cambiamento globale.

L’obiettivo strategico del gruppo Energia ed Ambiente di Innovatori Europei è quello di contribuire all’affermazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, la Clean Economy.

Questo modello premia i processi di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi ad impatto zero, ovvero tali che qualunque costo ambientale derivante dalla pressione esercitata dalle attività umane sull’ecosistema Terra sia controbilanciato da un’azione uguale e contraria, evitando di contrarre “debiti ambientali” che ricadono inevitabilmente sulle future generazioni.

Il Gruppo non vuole essere un centro di ricerca fine a se stessa, ma si propone di sviluppare la propria missione lungo tre assi:ricerca, azione e divulgazione

L’attività di ricerca ha due principali obiettivi: creare una solida cultura sui temi di interess e formulare ed avanzare proposte concrete per l’attuazione della missione del gruppo.

Le proposte, attraverso le capacità di networking di Innovatori Europei, saranno portate all’attenzione di tutti gli attori coinvolti nel mondo dell’Energia:

-istituzioni accademiche e di ricerca
-aziende
-mercato ed autorità di governance
-opinione pubblica
-decisori

Il gruppo di studio è costituito da persone provenienti sia dal mondo accademico che da quello produttivo e può vantare un mix di competenze e di relazioni che permette a ciascuno dei membri di contribuire fattivamente al raggiungimento dei due obiettivi precedentemente indicati.

Gli argomenti trattati dal Think Tank sono i seguenti:
-Fonti rinnovabili
-Nucleare
-Efficienza energetica
-Abbattimento delle emissioni di CO2
-Piattaforme di commercio di certificati verdi
-Smart grids
-Normativa nazionale e protocolli internazionali
-Finanziamento di attività imprenditoriali “verdi”

La creazione di una base di conoscenza estesa ed organica comprendente queste tematiche permette di immaginare percorsi di cambiamento con obiettivi a lungo termine, ma calati nella realtà quotidiana. In questo contesto, in particolare, una grande enfasi sarà data al Clean Behaviour, ovvero a quell’insieme di buone pratiche per il risparmio energetico che ognuno può adottare per risparmiare ed aumentare la propria consapevolezza ambientale.

Nel concreto le attività svolte saranno le seguenti:

-pubblicazione di articoli e studi sui temi elencati precedentemente
-organizzazione di convegni e dibattiti per diffondere i contenuti elaborati dal Think Tank e fare rete
-progetti di formazione e promozione, presso scuole di ogni ordine e grado, per accrescere la consapevolezza di un comportamento responsabile verso l’ambiente e l’utilizzo dell’energia
-azioni di sensibilizzazione sulla politica per dare rilievo ai temi di nostro interesse nell’agenda dei partiti e delle istituzioni

Il modello operativo è quello costitutivo di Innovatori Europei, caratterizzato dai concetti di:

-democrazia: ogni argomento è dibattuto tra i membri del gruppo, sempre nel rispetto delle opinioni altrui.

-tecnologia: le attività si svolgeranno inizialmente sfruttando l’infrastruttura tecnologica di Innovatori Europei (Portale, gruppi, email, Skype,…), appoggiandosi alle sedi fisiche della Associazione.

Fondamentale sarà l’interazione con gli altri Think Tank ad oggi attivi in Innovatori Europei:

-Sapere ed Innovazione: La sinergia con questo gruppo permetterà di veicolare i nostri contenuti nell’ambito di quella società della conoscenza che il Think Tank Sapere ed Innovazione contribuisce a disegnare.

-Europa e Mediterraneo: le relazioni dell’Europa con i Paesi del Mediterraneo è di fondamentale importanza nell’ambito delle tematiche energetiche ed ambientali, sia per quanto riguarda le fonti tradizionali (petrolio e gas) che per le rinnovabili (solare ed eolico). Un programma di sviluppo condiviso in questo senso può essere cruciale per il consolidamento delle relazioni politiche tra gli stati che si affacciano sul Mediterraneo. In questo contesto, in cui l’Italia gioca un ruolo fondamentale, la collaborazione con il gruppo Euromed permette di inquadrare le attività del Think Tank in una cornice politica di primaria importanza (Unione per il Mediterraneo) e di articolare le proposte alla luce della ricchezza e diversità di culture coinvolte (finanza islamica ad esempio).

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