Significativamente Oltre

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LA SOCIETA’ E’ AL CAPOLINEA?

LA MODERNA NOSTRA SOCIETA’ E’ AL CAPOLINEA ? FORSE NO, MA NON E’ LONTANA.

ARNALDO DE PORTI

Quando anni fa dicevo, in alcuni miei libri, ma anche in alcuni quotidiani, che l’uomo a breve sarà anche capace di sconfiggere il cancro (io comunque non credo a questa eventualità), ma non saprà esimersi dalla pazzia collettiva, non mi pareva di dire cose poi tanto strane: è sufficiente infatti dare un’occhiata a ciò che oggi succede in giro per convincerci che il cervello è rimasto solo un privilegio nella testa di pochi.

Ma fino a quando le cose potranno girare a questo modo ? Non è che siamo prossimi ad un inceppamento del sistema sociale da cui, uscirne indenni, sarà un grosso problema ?

Oggi tutto è condizionato dal denaro, persino le coscienze: si può infatti ripristinare a poco prezzo una verginità apparente dialogando con la Chiesa (come stanno facendo da mo’ diversi politrici); si può mettere in piedi “democraticamente” un governo intruppando un po’ di “manager” che fanno parte delle aziende di proprietà di un potente; la legge della foresta è sempre più simile a quella dell’uomo tant’è che, ormai, uccidere è come fumare una sigaretta; la politica non è mai caduta tanto in basso come di questi tempi, tanto da far addirittura ribrezzo a causa di certi soggetti che, a me personalmente, sembrano delle marionette che calpestano i tappeti rossi del transatlantico; la stampa, annaffiata da milioni di euro dai governi, ha un modo tutto particolare di operare: attinge la notizia chiave da un unico serbatoio, l’ANSA, o ADNKRONOS, e poi, a seconda dell’appartenenza politica della testata, dipinge la notizia in diversi colori a seconda se deve favorire questo o quest’altro partito, trasformando il bianco in nero o il blù in rosso; un comico è capace di far parlare di se più di un capo dello Stato; in campo sanitario i medici umili ma capaci sono costretti ad andarsene mentre i marpioni della sanità si costruiscono imperi spesso strumentalizzando il cancro o qualche altra patologia; i giovani, ormai in percentuali elevatissime, sono disoccupati o precari da anni; la gente non ha più da mangiare seppur il nostro Belpaese sia molto ricco, come si evince anche dalla frequentazione turistiche, cellulari a iosa, macchine di lusso, porticcioli strapieni di yacht di lusso ecc.ecc..

Io penso che questa nostra società non ce la faccia più a risollevarsi da questo perverso ingranaggio, in quanto appare minacciosamente schiacciata fra poca gente che sta benissimo, favorita dal fatto che, per colpa della mala politica, i soldi sono andati a finire dove già ci sono, ed altra che è condizionata ed impotente di fronte a questa parte economicamente privilegiata rispetto agli oltre quattro quinti della popolazione povera, se non di più. Va da se che la ricchezza mal distribuita ingenera conflitti di ogni tipo, anche ad opera di quelle oneste fasce sociali, che vedono inutile ogni loro sforzo per aumentare le loro insufficienti risorse.

Ed allora ? Ci vorrebbe un governo forte, onesto e capace, che imprima una traiettoria diversa a questo stato di cose. Non voglio dire che si debba togliere ai ricchi per dare ai poveri, ma creare semplicemente le condizioni perchè anche le fasce umili possano avere voce in capitolo, stante il fatto che l’Italia non è di esclusiva proprietà di quei soliti pochi che spesso hanno arraffato approfittando della loro posizione, ma anche della gente umile e per bene.

Il processo non sarà breve e tanto meno indolore per arrivare ad una soluzione, ma questa è l’unica strada per ottenere un minimo di concordia sociale e una certa perequazione della ricchezza, ora mal distribuita. Non si tratta di essere comunisti o di parlare secondo la dottrina errata delle ex repubbliche socialiste sovietiche, ma di affrontare il problema in chiave evangelica. Se si scarta questa eventualità, la storia ci ha purtroppo dimostrato che il problema si risolve solo con la forza, anche ad opera di qualche esaltato che non ha più nulla da perdere, come purtroppo abbiamo già assistito nel recente passato ad opera di qualcuno che voleva rovesciare le Istituzioni, peraltro ancora ben salde nelle mani del nostro beneamato Presidente della Repubblica.

CRESCONO I GIOVANI DEL PD

All’ombra del Pd cresce il movimento giovanile (ed Innovatori Europei)

di Luca Domenichini (Unità)

Martina Mondadori, figlia primogenita di Leonardo Mondadori e consigliere di amministrazione della casa editrice fondata da Arnoldo Mondadori nel 1907, è l’ultimo acquisto. Era già candidata alle primarie del 14 ottobre come delegata nella lista nazionale a sostegno di Walter Veltroni. Adesso, sta valutando l’ipotesi di fare parte del direttivo del Partito democratico lombardo, guidato da Maurizio Martina (entrambi hanno meno di 30 anni). Potrebbe decidere anche lei di entrare nella squadra ristretta che governerà il Pd milanese, dove è probabile la presenza dell’architetto Stefano Boeri, fratello del più noto Tito, tanto per citarne alcuni.

La partecipazione giovanile è diventata, insomma, una questione decisiva. Le scorse elezioni sono state vinte per 20mila voti e nella scuola soffia un vento di centrodestra. Lo dimostrano le elezioni degli studenti universitari e le consultazioni studentesche nei licei e negli istituti superiori: a sorpresa c’è stata la rimonta della destra e si moltiplicano le liste autonome, anche se gli studenti di sinistra hanno chiesto di annullare le elezioni per via della presenza di liste neofasciste.

«Con questa destra», spiega un iscritto alla Sinistra giovanile, con un passato da segretario di un circolo in Campania, «che conquista spazi nei luoghi di aggregazione giovanile, dagli stadi a scuole e università», la questione della partecipazione “dal basso” «è molto importante».

Quali, allora, le proposte per le politiche giovanili? Inizialmente, era stato detto di creare un partito senza partiti giovanili, senza fare cioè un “Partito democratico giovanile”. Ma all’ombra del gotha democratico, c’è stato l’intervento dei giovani – Sinistra giovanile, Margherita e associazioni della società civile vicine al Pd – che hanno chiesto di partecipare attivamente alla vita del nuovo partito. E con una Lettera firmata “giovani democratici”, e pubblicata sul sito web dell’Ulivo, hanno chiesto al leader del Pd di fare nascere un movimento giovanile. Idea che il segretario del partito ha accolto e rilanciato: «Il Partito democratico avrà un movimento giovanile», hanno annunciato lo scorso 27 novembre in una conferenza stampa presso il “loft” – la nuova sede del Pd in via dei Cerchi a Roma – Veltroni e il suo vice, Dario Franceschini. «Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ci saranno le primarie davanti alle scuole, alle università, alle discoteche e alle librerie», affermano.

Le regole sono ancora da definire, ma le primarie saranno fatte in tutte le città. Saranno liste aperte, vale a dire candidature libere, chiunque può iscriversi ed essere votato. La fascia d’età per partecipare e per iscriversi al movimento giovanile dovrebbe essere 15-30 anni, ma è ancora presto. I giovani vicini al Pd hanno chiesto «una formazione giovanile che vuole rifarsi a quelle in cui anche Walter Veltroni e il suo vice Dario Franceschini sono cresciuti», vale a dire «la Figc e il movimento dei giovani della Dc».

Per coinvolgere le persone che non vanno a votare, occorre «parlare dei temi delle nuove generazioni», dichiara Fausto Raciti, segretario nazionale di Sinistra giovanile. «La destra può dare una risposta poco più che “ribellistica”: i messaggi che arrivano in questi giorni non sono altro che una propaganda del “grillismo”», dice.

Mentre a destra non c’è un programma politico, è il ragionamento di Raciti, le primarie «sono una occasione nuova, una road map per arrivare alla costituzione della nuova organizzazione giovanile… Nelle scuole, università e mondo del lavoro, sono un modo per mettere a frutto un potenziale grande». Esperienze cresciute in questi luoghi, continua Raciti, «hanno modo di trovare ora una rappresentanza all’interno dell’organizzazione che verrà».

60mila iscritti su tutto il territorio, grande presenza al sud e al centro Italia, meno nell’Italia del nord, e poi, all’incirca quattromila circoli che organizzano iniziative a tutto campo: è questa l’organizzazione attuale di Sinistra Giovanile, più le associazioni studentesche universitarie (26 associazioni soltanto nei principali atenei italiani, la Rete universitaria) e una funzione “sociale” che va dalla difesa del diritto allo studio alla edilizia universitaria, dal tema della mobilità alle manifestazioni per la pace, i diritti civili e così via.

Ma basterà il programma? Per Massimo Preziuso, responsabile di un gruppo giovanile esterno ai partiti, “Innovatori europei” – che nelle primarie del 14 ottobre ha sostenuto come loro candidato per il Partito Democratico Enrico Letta perché «ci ha dato l’impressione di guardare di più al futuro e alle nuove generazioni», dice – non c’è sviluppo senza investimenti nell’innovazione, energia, ambiente e politiche “euromediterranee”. 60 gruppi territoriali in tutta Europa, mille persone simpatizzanti, un centro studi e una fondazione che si occupa di diffondere cultura e conoscenza su questi temi concreti e un sito web nato già dal 2006 come “Centro Stella”, ovvero il punto da cui partono le iniziative (InnovatoriEuropei.com), è il “tessuto” dell’associazione nata in ottobre 2006.

«Mi sono interessato a questo progetto», racconta Preziuso, ricercatore universitario all’Università Luiss Guido Carli, «per dare voce, rappresentanza ai giovani e alle donne del Partito democratico».

SI FERMANO I PREZZI DELLE CASE

SI FERMANO I PREZZI DELLE CASE … FINALMENTE

Il rialzo dei tassi d’interesse, a novembre ai massimi degli ultimi cinque anni (5,71%) ha fatto spostare i tre quarti dei risparmiatori sui mutui a tasso fisso
di ROSARIA AMATO Repubblica

ROMA – Un aumento del 2 per cento che, in termini reali, si riduce all’1 per cento. Per il mercato immobiliare, sottolinea Nomisma, il tasso di crescita dei prezzi registrato nel secondo semestre del 2007 rispetto al semestre precedente è il più basso dalla fine del ’98, “ovvero dall’inizio di un ciclo che, con tutta probabilità, è arrivato al termine dopo circa nove anni”. A favorire una tendenza alla decelerazione già in atto da qualche tempo soprattutto la crisi dei mutui subprime, che si ripercuote sui tassi d’interesse, arrivati a novembre, secondo la rilevazione Abi, al 5,71 per cento, il livello più alto degli ultimi cinque anni. E questo nonostante i rialzi della Banca Centrale Euopea si siano fermati a giugno.
Tassi più alti per i subprime. “E’ un dato di fatto – rileva Nomisma – che gli spread sono aumentati, e sebbene i tassi di riferimento delle banche centrali non siano aumentati, il danaro è divenuto più caro per compensare il maggior rischio percepito”. “L’effetto della crisi subprime anglo-americana – ribadiscono gli analisti dell’istituto – ha posto sotto i riflettori e accelerato una tendenza al rallentamento della crescita dei mercati immobiliari che era in atto da prima che la crisi stessa si manifestasse”.
Compravendite in forte calo. Proiettando sul secondo semestre le tendenze registrate nel periodo precedente, gli analisti di Nomisma ritengono che a Milano le compravendite di abitazioni subiranno quest’anno una riduzione di almeno 13,5 punti percentuali e a Roma un calo del 10,1 per cento. Per i prezzi il dato è ancora positivo, e tuttavia nel secondo semestre 2007 compare già un segno meno, a Firenze (-0,2 per cento). Tassi di crescita al di sotto della media del 2 per cento anche a Venezia Mestre (+0,9 per cento), Venezia città (1,3), Milano (+1,6 per cento), Napoli (+1,5 per cento), Torino (+1,7 per cento).
Peggiorano le aspettative. Al di là dei dati peggiori rispetto agli ultimi anni ma certo non catastrofici, dall’Osservatorio di Nomisma emerge una netta sfiducia dei “testimoni privilegiati del mercato”, cioè agenzie e imprese immobiliari. La percentuale di coloro che ritengono che nei prossimi mesi i prezzi aumenteranno è scesa al 5,3 per cento, mentre sale al 47,3 quella di coloro che ritengono che i prezzi e il numero delle compravendite scenderanno. I risparmiatori convinti che l’acquisto di una casa sia la migliore forma di investimento scendono dal 76 al 55 per cento.
Crescita zero per le nuove costruzioni. Basandosi sulle previsioni del Cresme e dell’Ocse, Nomisma stima anche un deciso rallentamento delle costruzioni, che nel 2008 registreranno un +0,9 per cento. Del resto il settore è già in crisi dal 2006, anno nel quale il fatturato è calato del 46 per cento. In media, i prezzi delle abitazioni nuove o ristrutturate nel secondo semestre 2007 rispetto a quello precedente si sono attestati al +1,9 per cento. Il tasso più alto a Bari (+4 per cento), il più basso a Firenze (-0,5 per cento).
Scende la domanda di mutui. Se scende la domanda di case, ovviamente diminuisce anche quella di mutui. In effetti, anche per i continui aumenti dei tassi d’interesse, l’ammontare dei mutui ha continuato a crescere anche negli ultimi mesi: a giugno aveva raggiunto 405,6 miliardi di euro, con un incremento dell’11,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma se si considerano invece solo i dati riguardanti i mutui rivolti all’acquisto (e non alla costruzione di immobili), la crescita registrata negli ultimi 12 mesi è “addirittura dimezzata rispetto a quella messa a segno nel corrispondente periodo precedente (9,5 per cento tra il I semestre 2007 e il I semestre 2006, rispetto al +18,3 per cento del periodo precedente)”. Si tratta di una situazione che peggiora di mese in mese: nel primo trimestre del 2007 si è registrato un calo dell’1,5 per cento su quello precedente, e nel secondo del 5,6 per cento).
Crescono durate e importi. Gli aumenti dei prezzi delle case hanno fatto salire gli importi e le durate dei mutui. Le abitazioni acquistate nel secondo semestre 2007 hanno un valore medio di 250.000 euro per un importo medio finanziato di 136.000. La metà dei finanziamenti erogati ha una durata superiore ai 20 anni. La durata media dei finanziamenti è di 22,6 anni, in aumento dell’1,6 per cento rispetto al semestre precedente.
Torna il tasso fisso. La rapida crescita dei tassi d’interesse registrata negli ultimi due anni, che ha portato praticamente al raddoppio dei valori di riferimento, ha spinto precipitosamente i risparmiatori dai mutui a tasso variabile a quelli a tasso fisso. Se solo un anno e mezzo fa la percentuale dei mutui a tasso fisso non superava i 29 punti, nel secondo semestre 2007 si va oltre il 75 per cento.
(28 novembre 2007)

CULTURA, ARTE E SAPERE

LE SCELTE STRATEGICHE PER LA CULTURA, L’ARTE ED IL SAPERE

ovvero

SOPHIA QUO VADIS?

Quale debba essere la scelta strategica di un Paese per la Cultura, l’Arte ed il Sapere in genere è affare Politico, nel senso più alto del termine. Chiarisco. Per scelta strategica intendo la direzione e la guida che un Paese deve dare alla produzione creativa, allo sviluppo della conoscenza ed al loro uso e godimento. Quale direzione e quale indirizzo è scelta politica che discende dagli obiettivi ideali e concreti di sviluppo sociale e umano: Migliori condizioni e qualità della vita coincidono sempre con un elevato livello di conoscenze e cultura di ogni singolo individuo.

Anche se affrontiamo la questione con un ottica economica è poi evidente l’interesse per la diffusione della conoscenza nel modo più ampio e profondo possibile in quanto essa ha sempre portato una maggiore competitività, minori costi e forte innovazione delle imprese, quindi maggiore ricchezza ed una migliore qualità della vita dei singoli cittadini.

Se dunque questo è l’obiettivo dell’azione politica, allora si deve concretizzare in scelte precise relative alle modalità con cui il Sapere, la Cultura e l’Arte debbano essere gestite, promosse e fruite.

Non si può più pensare ad un sistema fortemente sbilanciato sul piano economico. Teatri e musei pubblici a prezzi inavvicinabili per una famiglia media, scuole fatiscenti, studi universitari completabili in pratica solo da ragazzi facoltosi (o a costo di enormi sacrifici per le famiglie) e percorsi di ricerca blindati in università baronali, sono zavorre pesanti come macigni ai piedi di un’Italia che vuole muoversi (e magari correre) in avanti per recuperare lo spazio (ed il tempo) perduto rispetto ai Paesi più moderni (penso ad esempio alla Danimarca).

Mi si dirà allora, “perché lo Stato deve spendere altri soldi per formare più ingegneri, informatici o medici?” Una risposta può essere ad esempio che gli indiani sanno formano ingegneri, tant’è che le loro aziende IT stanno invadendo il mondo. Naturalmente anche perchè costano poco, ma noi non possiamo né vogliamo far loro concorrenza sul costo del lavoro, e quindi è proprio sull’innovazione che dobbiamo combattere la nostra battaglia, e l’innovazione ha bisogno di conoscenza e sapere e della possibilità di provare, sbagliare e sperimentare: quel genio italiano che pare smarrito..

Mi si dirà allora, “ma tutto questo ha un costo: Il libero accesso ai musei costa, gli eventi teatrali, musicali, culturali costano, la scuola costa, l’università è carissima. Chi deve pagare?”

La domanda è spesso stata usata malintenzionatamente o inconsapevolmente per giustificare lo status quo (ante). In realtà musei, scuole, cultura, università sono tuttora pagate dallo Stato, cioè dai contribuenti. Eppure la maggior parte di essi non ha la possibilità concreta di goderne: pensiamo ad esmpio al prezzo del biglietto al Palazzo delle Esposizioni a Roma (museo pubblico): 12, 50 euro, per una famiglia di 4 persone si tratta di 50 euro! (anche con qualche riduzione non si scende sotto i 40), oppure ai 35 euro a persona per un concerto all’Auditorium, o le migliaia di euro annue necessarie per mantenere uno studente alla Sapienza…

L’unica forma di spettacolo “gratuita” è la televisione, ma a ben guardare come è oggi in Italia essa non è servizio culturale per le masse, ma masse per inserzionisti.

Il risultato è che la maggior parte degli italiani contribuisce ad un servizio goduto fondamentalmente da una minoranza (quella più ricca). E’ evidentemente un nonsense dannoso per il Paese, e ne vediamo ogni giorno le conseguenze: una gioventù sempre più ignorante e apatica. Può essere una buona notizia per chi ha bisogno di controllare masse informi di consumatori compulsivi, telespettatori assuefatti o elettori acritici, ma di certo non lo è per il Paese che si impoverisce e abbrutisce sempre più e per chi ha una visione più alta del valore dell’uomo.

Occorre dunque che lo Stato impegni e favorisca l’impegno di maggiori risorse in tali direzioni affinché tutti abbiano accesso libero e quanto più gratuito possibile alla conoscenza, all’arte ed alla cultura, ne godano pienamente e la pongano a profitto.

E’ evidente che si tratterebbe di prendere maggiori risorse lì dove sono, ovvero tra le classi più abbienti che pagherebbero un po’ di più… Ma se guardiamo allo sviluppo delle società, alla storia, vediamo con chiarezza che a maggiore conoscenza corrispondono sempre migliori condizioni di vita per tutti, anche per i più ricchi. E i più brillanti fra i capitalisti questo lo hanno sempre saputo: “c’è vero progresso solo quando i benefici di una innovazione sono per tutti” (Ford).

Ad ogni qual modo al di là degli indubbi vantaggi anche economici di una politica volta ad elevare il più possibile il livello culturale e delle conoscenze dei cittadini non va taciuto che il libero accesso alla conoscenza è un diritto fondamentale di ogni singolo uomo e donna e va tutelato e promosso in tutte le sue forme.

Luigi Restaino

Coordinatore Area Sapere e Innovazione

LSE AIC 2008

Dear friends,
I write to you about the LSEsu Alternative Investment Conference 2008, taking place at the London School of Economics 14-15 January 2008. The conference will feature speakers from the largest and most prominent Private Equity firms and Hedge Funds in Europe including Kohlberg Kravis Roberts & Co. (KKR), The Blackstone Group, Texas Pacific Group (TPG), Apollo Management, Goldman Sachs, GLG Partners, Man Group, Marshall Wace and Lansdowne Partners, among others. Please see the current list of speakers pasted below.
The deadline to register for this event is 1 December. Please visit www.lseaic.co.uk to register and view the preliminary schedule of events, including the lineup of small group workshops led by the firms.
The Conference is an exceptional opportunity to bring together talented undergraduates, postgraduates, and professionals from around the world to discuss emerging topics in the Private Equity and Hedge Fund industry. The AIC is the largest student-organized alternative investment conference in Europe and a truly unique opportunity to interact with premier firms who are rarely in the public eye.

Kind Regards,
Massimo Preziuso
Head of Communications for Italy
LSEsu Private Equity Society

LSEsu AIC 2008 Speaker List:
· Lord Clive Hollick, Partner, KKR
· David Blitzer, MD, Blackstone
· Marc Rowan, Co-founder, Apollo Management
· Vincenzo Morelli, Partner, TPG
· Stanley Fink, former CEO, Man Group
· Alex Dibelius, Chairman, Goldman Sachs Germany
· Arif Naqvi, CEO, Abraaj Capital
· Anthony Clarke, Partner, Marshall Wace
· Adam Glinsman, Partner, Lansdowne Partners
· Steven Drobny, Co-founder, Drobny Global Advisors
· Brian Dickie, MD, Investcorp
· Alon Avner, SVP, Sankaty Advisors (Bain Capital)

RESOCONTO ASSEMBLEA NAZIONALE

ROMA 10 Novembre 2007

RESOCONTO ASSEMBLEA NAZIONALE DI INNOVATORI EUROPEI

Abbiamo partecipato in tanti, oggi, presso la ex sede Centro Storico DS di Via dei Giubbonari a Roma, alla prima assemblea nazionale di “Innovatori Europei”, per valutare quello che è stato fatto finora, nel Centro studi e nella rete territoriale (che ormai conta più di 50 gruppi locali), e per valutare quello che faremo nel futuro.

L’Assemblea ha stabilito la nascita della Associazione Innovatori Europei, in vista della futura creazione di una Fondazione.

Massimo Preziuso, coordinatore e fondatore del Movimento, ha dato il via ai lavori descrivendo le attività svolte da IE nel 2006 e 2007 e che hanno visto il movimento interessarsi e crescere attorno al percorso di costruzione del neonato Partito Democratico, con la realizzazione di dibattito politico in Italia e in Europa su temi innovativi e alla strutturazione dei 3 centri di competenza (su Sapere e Innovazione, Energia e Ambiente, Politiche Europee), e aprendo il dibattito sulla necessità, avvertita da molti amici della rete, di evolvere nel medio periodo in una Fondazione politico culturale, coadiuvata da una forte presenza territoriale.

L’incontro è poi proseguito con la descrizione del lavoro che si svolge nel Centro Studi, attraverso testimonianze di alcuni relatori che hanno contribuito alle varie attività.

La discussione è cominciata sul Tema “Sapere e Innovazione” e ha visto Vincenzo Girfatti parlare della necessità di fare innovazione politica attraverso trasferimento di best practices territoriali già presenti in tutta Europa, Massimo Preziuso descrivere le attività che il gruppo sta portando avanti (una proposta di definizione di un convegno sul Talento dei Giovani venuta da David Ragazzoni di Pisa, una proposta sulla riforma del finanziamento della ricerca, il dibattito sull’E Democracy), e infine una discussione sulla possibilità di parlare di Innovazione in Italia.

Si è poi passati al secondo centro di competenza, quello sulle “Politiche europee”, cominciando con una introduzione di Tommaso Visone sul tema delle politiche europee, incentrato sulla necessità di una costituzione europea forte e di una “cittadinanza europea”, è poi proseguito con una discussione aperta che ha definito la volontà del gruppo di parlare di politica in maniera pragmatica, cercando di coniugare una buona qualità con una buona progettualità e si è concluso con un intervento di Giuliana Cacciapuoti sui temi delle politiche Euro-Mediterranee, che il centro porterà avanti, concentrandosi sulla creazione di partenariati culturali, economici e politici.

Dopo una pausa alle 15, Pietro Murchio e Massimo Preziuso hanno trattato il tema delle “Politiche energetiche e ambientali”, con la descrizione di alcuni progetti prototipali su cui concentrarsi, quale ad esempio la definizione di un nuovo modello di consumo, e la consapevolezza della necessità di discutere con la politica dei temi centrali delle politiche dei prossimi anni: sicurezza degli approvvigionamenti e cambiamento climatico.

Infine, alle 16.30 circa, Massimo Preziuso, ringraziando i presenti, ha concluso i lavori, ribadendo la volontà di Innovatori Europei di continuare, in forma associativa, nella propria mission di “Innovazione nella società, nell’economia e nella politica italiana ed europea”.

Hanno partecipato all’Assemblea:

1) Massimo Preziuso;

2) Tommaso Visone;

3) Giuliana Cacciapuoti;

4) Salvatore Viglia;

5) Letizia Ciancio;

6) Vincenzo Girfatti;

7) Attilio Nunzio Toscano;

8) Sandra Corona;

9) Pierluigi Sorti;

10) Alberto Zigoni;

11) Giulio Brienza;

12) Massimo Montenegro;

13) Silvia Simone;

14) Pietro Murchio;

15) Leonardo Piscazzi;

e tanti altri amici

Messaggi di saluto dal Movimento:

Riccardo Sani – Trento; Stefano Casati e Alessandro Chiozzi – Milano; Daniele Mocchi – Massa Carrara; Ivano Russo – Roma; Andrea Masconi – Genova; Davide Tiberti – Londra; Luigi Restaino – Avellino; Andrea Pezzi – Milano; Canio Smaldone e Mario Coviello – Potenza; Antoine Santoine – Belgio; Remo Pulcini – Messina; Dario Mastrogiacomo – Bologna; Roberto Race e Francesco Colangelo – Napoli; Ernesta Pellegrini – Livorno; David Ragazzoni – Pisa; Arnaldo De Porti – Belluno; Giuseppe Criseo – Varese; Salvatore Casu – Sardegna; Davide Pasini – Livorno; Mauro Stefanelli – Roma; Gustavo Ghidini – Milano; Rosanna Oliva – Roma; Antoine Santinon – Belgio; Ermanno Mantova – Frosinone; Luca Lauro – Roma; Enrico Pistelli – Padova; Deo Fogliazza – Cremona; Gianclaudio Oliva – Padova; Michele Cipolli – Pisa; Giovanni Germano – Aosta; Carlalbero Sartor – Vicenza; Giovanna Benini; Luca Neri – USA; Adriana Albini – Milano; Laura Tussi – Milano; Rocco Pellegrini – Roma; Mario Castagna – Roma; Andrea Benedetto – Bari; Peter J Bury – Bologna; Francesco Giustino – Roma; Anna Lucia D’Agata;

Roma, 10 Novembre

Il Fondatore – Massimo Preziuso

 

www.innovatorieuropei.com

info@innovatorieuropei.com

BUSINESS AND CLIMATE CHANGE

Ecco un BEL VIDEO
dal titolo “Business responds to Climate Change”.
Si spiega il fenomeno in corso negli ultimi mesi, con le più grandi multinazionali impegnate a trovare spazi di crescita economica e sociale nel nuovo “Carbon constrained World!
Buona visione!

A DIFESA DEL GOVERNO..

adifesadelgoverno@libero.it (per invio adesioni)
PS: nel corso della Assemblea Nazionale di Innovatori Europei del 10 Novembre raccoglieremo Firme a sostegno dell’iniziativa
Partita una campagna di iniziative spontanee ed autogestite a difesa e sostegno del Governo Prodi. Il primo appuntamento é previsto a Bologna il prossimo 1 novembre. Adesioni anche in rete inviando una email a: adifesadelgoverno@libero.it

Noi ulivisti e democratici non possiamo assistere con indifferenza alle varie “congiure” che in questi giorni si stanno perpetrando contro il Governo guidato da Romano Prodi.
Noi riteniamo che il Governo in carica stia lavorando molto bene, avendo adottato dei provvedimenti tesi a favorire lo sviluppo del “sistema Italia”.
In tale contesto reputiamo utile sottolineare che per la prima volta sono state realmente adottate misure a favore delle classi sociali più deboli, quali pensionati a basso reddito e precari, avendo nel contempo messo in campo una seria, profonda ed indispensabile azione di risanamento delle condizioni economico-finanziarie del Paese.
Essendo il “cantiere” del Governo Prodi pieno di iniziative tese a completare il programma, definito e sottoscritto da tutta l’Unione, noi chiediamo, in nome del Popolo dell\’Ulivo, che questo Governo duri fino al termine della legislatura, appoggiato con coerenza e lealtà da tutti i partiti dell’Unione.
Per questo hanno ricevuto i nostri voti, non per altro.
Forti di queste convinzioni, nei primi giorni di novembre, promuoviamo nelle diverse città del Paese una raccolta di adesioni – sulle piazze o attraverso il web – a sostegno di questo messaggio, che verrà poi inviato ai Leader delle forze di maggioranza.
Pietro Aceto (Bologna),
Deo Fogliazza (Cremona),
Rosalba Bonacchi (Pistoia),
Massimo Preziuso, Innovatori Europei (Roma),
Federico Formisano, Presidente ADP Veneto (Vicenza),
Manuela Casale (Cremona),
Salvatore Vita (Busto Arsizio),
Paolo Villa (Pavia),
Maria Gualdini (Parma),
Piero Filotico (Roma),
Ciro Ramaschiello (Brescia),
Lorenzo Borla (San Donato Milanese),
Giovanni Fusar Poli (Formigara – Cr),
Luca Elia (membro della Costituente nazionale PD – Lombardia),
Armando Sandretti, Presidente APD Milano,
Duilio Bianchi, Cremona per l’Ulivo,
Michelotti Claudio, Parma
Mariella Laudadio, Esecutivo nazionale CPU – Cremona,
Adriano Verlato, APD Vicenza,
Zagheni Susy, Cremona
Francesco de Notaris, Napoli
Giacomo Correale,
Luca Musumeci, APD Treviso
Gianni Bressan, Marostica
Franco Zambon, Verona
Franco Ometto, Venezia
Marilena Marcantoni, Vicenza
Mario Maccà, Vicenza
Carla Nicolussi, Vicenza
Carloalberto Sartor, Vicenza
Gianni di Molvena, Vicenza
Le firme sono pubblicate in ordine di adesione.
Per aderire, inviare una email a: adifesadelgoverno@libero.it

ATTENZIONE, QUESTA E’ UNA INIZIATIVA SPONTANEA ED AUTOGESTITA.
IMPEGNA SOLAMENTE LE PERSONE CHE L’HANNO LANCIATA E SI MUOVE SULL’ONDA DI UN PASSAPAROLA CHE SPERIAMO PRENDA PIEDE.
LE INIZIATIVE LOCALI POSSONO CONTARE SOLO SULLE FORZE LOCALI CHE DECIDANO DI IMPEGNARSI.

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