Significativamente Oltre

donne

ATTO ESTREMO

di Aldo Perotti

Da “laRepubblica” del 28/05/2005

TOKYO – Il ministro giapponese dell’Agricoltura, Toshikatsu Matsuoka, si è tolto la vita. E’ stato trovato impiccato in un alloggio per parlamentari a Tokyo nel centralissimo quartiere di Akasaka. Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale dell’Università Keio, è spirato poco dopo. Matsuoka, 62 anni, era coinvolto in diversi scandali finanziari. Nel pomeriggio di oggi avrebbe dovuto partecipare a una riunione di una commissione del Senato. E’ il primo caso di suicidio di un ministro nipponico dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (segue). LINK

Ci si domanda sempre in questi casi: si è ucciso perché colpevole o perché innocente?
Il suicidio è una soluzione drastica e rappresenta una via d’uscita ad una situazione insostenibile.
Mi domando anche di chi è la colpa. Una persona che arriva al suicidio da colpevole deve in qualche modo riconoscere di aver fatto uno sbaglio irreparabile e di aver offeso o danneggiato gli altri e se stesso da dover rinunciare per sempre a qualsiasi relazione. Se una persona arriva a tale analisi è chiaramente oppresso da un terribile senso di colpa e sa di aver sbagliato. Allora ci si domanda, perché una persona capace di un tale senso di colpa sbaglia ?
Dall’altro lato un’innocente che si suicida lo fa perché si sente disarmato ed incapace di far valere le proprie ragioni. Nei casi in cui non si ha modo di interagire non si può che sbattere la porta e andarsene. Il suicidio è il modo più eclatante di sbattere la porta (come Catone).
Il suicida, ma anche l’autoesiliato, colpevole o innocente che sia, lancia un messaggio di accusa alla società che lo ha portato in una condizione di non ritorno.

Anche nel nostro paese abbiamo avuto casi del genere (ricordate tangentopoli).
E’ però molto tempo che nessuno si suicida eppure di personaggi coinvolti in scandali finanziari ne abbiamo avuti parecchi e parecchi pure colpevoli.

Probabilmente il senso di colpa, ovvero la forte responsabilità delle proprie azioni e dei propri errori, è qualcosa che nel nostro paese si sta perdendo. Anche la più profonda ed insostenibile vergogna ha ceduto il passo all’arroganza ed all’impunità.

Nell’antichità, altri tempi, chi sapeva di aver sbagliato e veniva a sapere che presto avrebbe incontrato la legge o la parte offesa, faceva spesso la cortesia di farsi trovare morto (Bruto, Cassio).

AMMINISTRATIVE: TEST IMPORTANTE

di Massimo Preziuso

Non so voi, ma io credo che questo delle amministrative sia un test molto importante.

E credo che, sebbene ci siano diversi motivi perchè un elettore poco analitico (poco propenso a guardare in un’ottica di lungo periodo) possa abbandonare il Centro Sinistra, questo non avverrà: lo sapremo nelle prossime ore!

Comunque vada, questo Governo dovrà subito cominciare a dedicarsi alla risoluzione di “fatti percepiti concretamente dal cittadino-elettore”, altrimenti la nave ballerà.

Questo primo anno è stato buono da un punto di vista di risoluzione di problemi macro (vedi il Debito pubblico che inizia a prendere la strada della discesa, vedi l’inizio delle liberalizzazioni):
è ora necessario adottare politiche che migliorino la vita dei cittadini nell’istante stesso in cui entrano in vigore (riduzione tasse, intensificazione della lotta all’evasione, sicurezza dei cittadini, infrastrutture, traffico nelle città..) e aprire concretamente a GIOVANI E DONNE, i più delusi per tante ragioni.

Io sono fiducioso…voi?

CERCASI REFERENTI TERRITORIALI

Cari amici: Innovatori Europei è arrivato ad un momento importante.

Dopo una prima fase di Start Up (durata 6 mesi), adesso è il momento di radicarci di più nei territori.

Chiediamo, allora, agli amici interessati, di inviarci una propria candidatura per rappresentare il Gruppo (e la sua mission) nel proprio territorio.

Scriveteci in tanti!: è davvero il momento di partecipare!

LISTA “GIOVANI” ALLE PRIMARIE

Finalmente ci rendiamo conto di dover fare Lobby anche noi.

da Repubblica

La delusione per la mancanza di under 30 dal Comitato dei 45 del futuro Partito Democratico

Arrabbiatissimi. Furenti. Delusi. Tanto che adesso affilano le armi per una «vendetta»: presentare il 14 ottobre (primarie del Pd) la loro lista. Tutta di giovani. Pina Picierno, segretaria nazionale giovani Dl, e Fausto Raciti, suo omologo per i Ds, ci stanno pensando dall’altro ieri, giorno di ufficializzazione del Comitato dei 45. Da allora sono sul piede di guerra: tra i prescelti, infatti, non figura un solo under 30. E questa decisione ha fatto esplodere proteste un po’ dappertutto.

In Piemonte i giovani dl hanno annunciato di essere pronti «a restituire le tessere a Roma per i metodi seguiti. Che hanno portato all’assenza di giovani e di esponenti piemontesi». In Calabria, invece, i giovani dl hanno deciso «di autosospendersi dal partito». Come spiega Luigi Madeo, calabrese e responsabile nazionale organizzativo della Margherita: «Loiero inserito nel Comitato? Siamo a disagio. Non sono rappresentati né i Ds né i Dl calabresi. E invece è entrato lui, l’uomo dello strappo. Per non parlare della mancanza di giovani. Noi contestiamo il metodo usato. La nostra sfida? Sarà alle primarie, sperando che facciano un regolamento che ci consenta di partecipare».

Mal di pancia anche in Sicilia. E in Lombardia, dove ieri, al congresso regionale dei giovani dl, c’era grande delusione per la scelta di escludere gli under 30 dal Comitato. Spiega Pina Picierno: «È stata un’assurdità. Le donne, invece, che hanno fatto lobby, poi alla fine l’hanno spuntata. E noi ragazzi? Noi che lavoriamo dentro i partiti, o anche fuori, e che abbiamo meno di 30 anni? Niente. Cancellati. Ma il Pd non doveva essere il partito dei giovani? Invece qui l’età media supera il mezzo secolo. Complimenti per il coraggio». La pupilla di Ciriaco De Mita, vicina anche a Dario Franceschini, non ha voglia però di attaccare a muso duro i big dl. Però chiarisce che la protesta non si fermerà qui. E avverte: «Ora il nostro percorso per la Costituente sarà autonomo e molto diverso. Sarà veramente aperto, inclusivo, e darà spazio a chi ha voglia di partecipare».
Fausto Raciti, leader della Sinistra giovanile, usa toni simili a quelli di Picierno: «Siamo davvero arrabbiati, è ovvio. Ma alla Costituente del Pd ci faremo prendere in considerazione, ne siano pur certi. Intanto stiamo organizzando la prima assemblea nazionale dei giovani del Pd, a giugno, a Roma. Ma resta tutta la nostra preoccupazione per il sistema usato: vuol dire che si sono solo riempiti solo la bocca, finora, con la parola “giovani”. Ma poi alla fine nel Comitato dei 45 hanno inserito solo i professionisti della società civile. Non ci sono i giovani, quindi, ma c’è Slow Food. E ci sono Dini e Amato. Complimenti davvero».

Raciti però non ci sta ad accettare le decisioni delle segreterie nazionali: «Noi non vogliamo i giovani cooptati, come dice Parisi, e per questo il 14 ottobre ci misureremo candidandoci. Ma per far questo ovviamente chiediamo regole certe. Primo: confermare il voto per chi ha 16 anni; secondo: gli under 30 devono poter votare al prezzo di 1 euro; terzo: seggi aperti anche davanti a tutte le scuole e le università. E vediamo, poi, alla fine chi la spunta. Perché siamo proprio stufi di fare sempre e solo i donatori di sangue».

Angela Frenda

INIZIATIVA PD A LAURIA (PZ)

“QUALE PARTITO DEMOCRATICO?”

Lauria, 26 maggio ore 18.00 (presso Hotel Isola)

Introduzione di Maria TURI (Ass. Partito Democratico Lauria)

Ne discutono:

Alfonso ANDRIA (deputato al Parlamento europeo, Gruppo ALDE)

Romualdo COVIELLO (Presidente Associazione Partito Democratico della Basilicata);

Gianni PITTELLA (Presidente Delegazione Italiana Gruppo PSE al Parlamento europeo)

INIZIATIVA SU PD: ROMA, 2 GIUGNO

Sabato 2 Giugno 2007 – Roma

Il prossimo 2 Giugno, nel pomeriggio, si terrà a Roma un’iniziativa per il Partito Democratico organizzata dall’Associazione Nazionale per il Partito Democratico, insieme ad altri movimenti e singoli cittadini.

Interverrà, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Il programma dell’iniziativa sarà disponibile a breve.

CRISI POLITICA? NO, DEI VALORI

di Aldo Perotti

E’ vivace in questi giorni il tema della crisi della politica, i suoi costi, la rappresentatività, lo scollamento tra il paese e la sua classe dirigente.

Si accavallano le proposte, le idee, i timori, si disegnano scenari a tinte più o meno fosche e si dimentica che alla base di tutto non ci sono situazioni contingenti, questioni di parte, problemi economici, ma solo una profondissima crisi di valori.
Cosa sono i valori ? Borsa valori.. gioielli e valori… valoroso.

Il valore è un sostantivo essenzialmente astratto associato a cose concrete che vuole individuare nelle cose, ma anche nelle persone, qualcosa di non immediatamente percettibile che va al di là della sostanza fisica. L’oro è un metallo come gli altri metalli… ma diverso è il suo valore.

Il valore è a volte qualcosa di inaspettato, di nascosto.

I valori sociali, sui quali voglio porre l’attenzione, sono quindi degli attributi della società non immediatamente evidenti eppure riconoscibili e comparabili.

La “comparabilità” è una caratteristica del valore, da cui i valori fondamentali (che sono alla base ma in realtà sono quelli che superano tutti gli altri); e quindi quelle cose che non sono più un valore (come ad esempio la verginità), fino a giungere ai dis-valori (valori negativi).

Nel corso della storia alcune caratteristiche della società, alcuni attributi in genere astratti hanno acquisito la definizione di “valori” in quanto ritenuti fatti positivi o condizioni preferibili.

Buttiamone là tre, credo parecchio noti: libertà, uguaglianza, fraternità.

Sono tre attributi di una società, dei valori sociali, si direbbe, incontestabili.

Purtroppo assistiamo invece all’offuscamento di questi concetti nel sentire comune. L’idea di libertà, il concetto di uguaglianza, il sentimento di fraternità, appaiono offuscati, dai contorni indefiniti. Da questo deriva la loro crisi.

La libertà senza limiti diventa caos e disordine (che sono disvalori). Se qualcuno afferma “troppa libertà !” appare evidente che è la definizione stessa di libertà che non è più chiara, che è in crisi.

La libertà è quindi un valore in crisi in quanto snaturato, confuso, mescolato con fattori estranei.
Lo stesso per gli altri (già da tempo decaduti).

Ormai l’essere tutti uguali, o tutti fratelli, non rientra proprio tra le massime aspettative dell’uomo contemporaneo che invece fa della differenza, della distinzione e spesso della prevaricazione i suoi baluardi.

Possiamo oggi essere uguali (o fratelli) quando nel nostro paese le distanze in termini economici si fanno abissali, quando l’oligarchia politica ed economica non fa che evidenziare la propria “disuguaglianza” dal resto del paese attribuendosi compensi esorbitanti oppure autoassolvendosi da qualsiasi colpa o nefandezza.

Possiamo essere “uguali” quando chi evade è un furbo, chi non lavora e ruba lo stipendio pure, chi serve lo Stato è comunque un “fannullone” , chi vive onestamente del suo lavoro è, se va bene, un semplice “fallito” se non un “morto di fame” (spesso è cosi che i furbi considerano i “non furbi”) ?

Venuti meno i valori della Rivoluzione Francese tutto quello che ne è seguito rischia di subire un brutto colpo. La storia insegna che le dittature, i totalitarismi, trovano ampi spazi in un mondo in cui i fondamentali dello stato moderno sono sminuiti e messi in discussione.

Se vogliamo salvare il nostro paese dovremmo tutti pensare ad un bel ripasso di storia.

Nei momenti difficili è bene ricordarsi del percorso che ci ha condotto fino a dove siamo ora e ripercorrerlo passo passo. E’ per quella strada che troveremo la soluzione.

LETTERA AL PRESIDENTE PRODI

Mandala anche tu, o esprimi le tue considerazioni, SCRIVENDO AL PRESIDENTE PRODI

Egregio Presidente Prodi.

Credo di parlare a nome di tutti i giovani Under 35 che hanno letto oggi l’elenco degli illustri personaggi che comporranno il Comitato Promotore del Partito Democratico.

Il problema è che in quella lista non è presente nessuno di Noi.

Mi è bastato un giorno, girando per la rete, per capire che tutto questo ha accresciuto malumore tra “quei giovani, e sono tanti, che stanno partecipando con impegno ed entusiasmo a questo importante processo storico”.

Allora Le chiedo: perchè non aprire finalmente le porte della politica (del Comitato) almeno ad uno di noi?

Davvero non mi spiego il perchè di questa chiusura verso il “futuro”.

Non si fa che parlare di giovani.

Eppure nessuna scelta concreta viene assunta a riguardo.

Cordialmente.

Massimo Preziuso

Innovatori Europei – Giovani e Donne

http://www.innovatorieuropei.com

info@innovatorieuropei.com

http://groups-beta.google.com/group/innovatorieuropei

INSIEME, IL LIBRO DI ROMANO PRODI

Recensione al libro di Flavia e Romano Prodi, INSIEME, edizioni San Paolo 2005

di Laura Tussi

Un libro scritto a due mani attraverso l’impegno politico, culturale ed intellettuale che caratterizza l’esistenza del Professore e l’insostituibile riflessione al femminile di Flavia che rievoca situazioni, circostanze, eventi memorabili, ossia custodibili fra i ricordi di un intimo pensiero o di un altisonante periodo, sia a livello istituzionale che familiare, tramite il racconto autobiografico, la sommessa e accorata narrazione di sé quale sentire intellettuale che rivela l’auspicio positivo nelle sorti dell’impegno nei confronti della politica, della società, del Paese.
Flavia racconta se stessa, la propria vita al fianco del Professore, in tanti modi di stare insieme, nell’ideale di famiglia e di ruoli rivolti all’impegno femminile che prende vita dalla narrazione di sé, dall’intima rielaborazione degli eventi in accezione femminile ancor prima che femminista, nel segreto della simbiosi con l’universo maschile portatore di una condivisione, di un legame non solo affettivo, ma anche intellettuale, culturale e politico, soprattutto e imprescindibilmente insieme non solo fra le mura domestiche e in ambiente famigliare, ma insieme nella condivisione della certezza inoppugnabile del valore dell’impegno politico ed intellettuale nella società, al fine di gettare le basi per un profondo rinnovamento del sistema politico italiano. Questo libro riporta due distinte personalità. Tramite lo scritto di Flavia si rivela un’impronta autobiografica e narrativa. Il Professore riflette una posizione in prima linea nelle vicende istituzionali e politiche più attuali, avendo potuto misurare la ricaduta politica delle personali decisioni valoriali e degli orientamenti culturali, etici, intellettuali in ambito istituzionale e governativo.
D’altra parte viene elaborata la ricostruzione di vicende famigliari nella riflessione di una donna che ha condiviso le pagine di tale Storia, molto da vicino, pur osservando dall’esterno.
In queste pagine non traspare la vicenda biografica degli autori, né vi si esaurisce quella intellettuale o politica, ma nelle cose di cui si parla trapela sempre sincerità. L’ambizione si rivela nel raccontare in modo semplice due vite e il loro rapporto con scelte ed orientamenti pubblici. Subentra l’inclinazione che più di ogni altra peculiarità caratterizza gli autori, ossia il desiderio di tenere insieme le tradizioni e il nuovo, la curiosità di capire e la volontà di costruire, di lavorare con gli altri, di unire le culture e di condividere.

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