Significativamente Oltre

comunit

DONNE E PARTITO DEMOCRATICO

DONNE PER IL PARTITO DEMOCRATICO: AL VIA IL PROGETTO PROMOSSO DA DONNE DELL’ULIVO, ESPONENTI DEI PARTITI E DELLA SOCIETA’

“Vogliamo un partito nuovo, che sappia guardare al futuro con i nostri occhi valorizzando le nostre storie, le nostre culture. Un partito capace di valorizzare il meglio della storia della nostra democrazia ma anche di costruire una storia nuova, liberando le risorse inespresse di un paese che deve innovare per vincere le sfide che il nuovo secolo ci impone di affrontare”. E’ quanto si legge in “Donne per il partito democratico”, manifesto sottoscritto da esponenti dell’Ulivo e da numerose donne impegnate in vari ambiti, nell’impresa, nelle professioni, nelle amministrazioni pubbliche, nelle associazioni, e negli altri segmenti della società civile che vedono nella costruzione del Partito Democratico uno strumento per innovare la politica attraverso un maggiore coinvolgimento delle donne.
Prime firmatarie del progetto, Linda Lanzillotta (Margherita), Giovanna Melandri (Ds), Anna Finocchiaro (Ds), Anna Maria Carloni (Ds- Associazione Emily), Teresa Armato (Assessore Regione Campania), Cristina De Luca (Margherita), Fiorella Farinelli (Margherita), Silvia Costa (Assessore Regione Lazio), Rosy Barretta (Imprenditrice), Ludina Barzini (Giornalista), Marida Dentamaro (Professore universitario), Fiorella Kostoris (Professore universitario).
L’intento è quello di rendere le donne sempre più protagoniste dei cambiamenti che la società può raggiungere anche grazie alla loro partecipazione, alla condivisione di idee e all’apporto di competenze che ogni ambito e ogni professione possono a dare alla politica.
“Nelle università e nei centri di ricerca, nelle scuole e nell’industria, nella finanza e nella comunicazione, in tutti i settori della vita civile ed economica – si legge nel documento – le competenze femminili possono essere la chiave decisiva per aprire le porte del nuovo e liberarsi di vecchi pesi e antiche barriere, che spesso servono solo a mantenere rendite di posizione e privilegi a danno delle donne . Vogliamo che questo succeda anche nella politica, con una presenza effettiva ed efficace delle donne nel partito democratico e nella vita politica del nostro paese. Per il bene, e per il benessere, dell’Italia”.

Per aderire al progetto, scrivete all’indirizzo: donneperilpartitodemocratico@libero.it

HANNO GIA’ ADERITO:

Anna Muscardin
Argia Albanese, Insegnante, membro della direzione nazionale della Margherita
Rosanna Romano, Dir. Caritas, dirigente settore fasce deboli della Regione Campania
Eleonora Cavallaio, Presidente ACLI Napoli
Fiorella Giraci, Presidente Commissione Regionale P.O.
Alessandra Bocchino, Imprenditrice settore informatico
Antonella Nori
Stefania Martorelli, giornalista
Annamaria Granatello, Roma Europa Festival
Franca D’Urbano, dirigente PCM
Luciana D’Ambrosio
Cristina Dell’Aquila, ricercatrice
Sonia Levstik, dirigente statale
Raffaella Alibrandi, imprenditrice
Monique Veaute, direttrice Roma Europa Festival
Barbara Federici
Bernadette Carranza, produttrice cinematografica
Giulia Danieli
Daniela Mauri, ricercatrice
Marina Viro, attrice
Gerini Claudia, attrice
Laurence Martini
Chiara Clementi
Domenica Mazza
M. Concetta Olivieri
Anna Boccaccio
Antonella Sabrina Florio, imprenditrice
Giovanna Talocci, designer
Samantha Denning,
Paola Andreozzi, Microsoft Italia
Roberta Cocco, Microsoft Italia
Paola Zampini, giornalista
Sabrina Belmonte,
Marinella Di Tommaso
Irene Fiore
Mirella Serri, giornalista e professore universitario
Antonella Di Martino
Anna Riannetti
Flavia Weisghizzi
Stefania De Matteo
Alari Lyda
Federica Pintaldi
M.Teresa Pizzetti
Barbieri Alessandra
Martin Laurence
Cynthia Orlandi
Belli Laura
Bruno Terry
Bruscolini Elisabetta
Mariolina Bulleri Palma
Francesca Calissoni
Cristina Corazza
Laura Cortese
Nicoletta Ercole
Donatella Francucci
Maria Cristina Mancini
Barbara Manto
Raffaella Ottaviani
Micaela Pallini
Teresa Purificato
Silvana Rizzo
Marlene Schlett
Elena Sciliberto
Ilene Steingut
Silvana Suppa
M.Teresa Telara
Daniela Valentini
Grazia Volpi
Valeria Termini, professore universitario

LA VITTORIA DEI DEMOCRATS USA

E’ passato qualche giorno dalla vittoria dei democratici nelle elezioni del tempo medio negli USA.
Non poteva andare meglio di così dal momento che sia la camera che il senato sono stati sottratti ai repubblicani.
La cosa era attesa.
Per lavoro, seguo molte comunità hacker negli USA che sviluppano programmi Open Source usando quella che chiamo “l’intelligenza collettiva e diffusa” che usa gruppi, wiki, ambienti come questo che stiamo usando noi ma finalizzati alla produzione di software.
Bene questa gente non è direttamente interessata alla politica, tranne qualcuno come sempre, ma questa volta la ho vista mobilitata, profondamente impegnata a cambiare le cose, o meglio a cominciare a cambiare le cose.
Ve ne cito uno di questi hacker Joe Gregorio che gestisce un sito notevole www.bitworking.org 
Bene, circa 10 giorni prima delle elezioni ha pubblicato nel suo blog un pezzo di un violentissimo articolo pubblicato da Matt Taibbi su Rolling Stone.
Vi metto il link perchè aiuta non poco a capire perchè i repubblicano hanno perso.
http://www.rollingstone.com/politics/story/12055360/cover_story_time_
Ma, per sintetizzare per chi non ha voglia di leggere un lungo articolo riporto un giudizio lapidario tratto dall’articolo:
“””These past six years were more than just the most shameful, corrupt and incompetent period in the history of the American legislative branch. These were the years when the U.S. parliament became a historical punch line, a political obscenity on par with the court of Nero or Caligula — a stable of thieves and perverts who committed crimes rolling out of bed in the morning and did their very best to turn the mighty American empire into a debt-laden, despotic backwater, a Burkina Faso with cable.”””
Questi ultimi sei anni sono stati molto di più che il più biaimevole, corrotto ed incompetente periodo nella storia della legislazione americana. Questi sono stati gli anni nei quali il parlamento U.S. è diventato una storico cantina di puzzoni, un’oscenità politica che non ha pari se non nella corte di Nerone o Caligola. Una stalla di ladri e pervertiti che commisero crimini cascando la mattina dal letto e trasformando il potente impero americano in un cesso pieno di debiti, dispotico, un Burkina Faso cablato.
Non so se la mia povera traduzione ha reso la forza e l’indignazione di Matt Taibbi tuttavia chiunque può vedere che si tratta di parole grosse, di giudizi pesanti, inusuali in un paese dove le divisioni tradizionalmente non superano il 20% dei problemi.
Questo, comunque, è solo un esempio si sono mobilitati veramente questa volta tutti gli oppositori dei democratici perchè una cosa ha indignato profondamente gli americani.
Noi europei spesso non capiamo bene come ragionano gli americani. D’Alema, ad esempio, ha fatto delle dichiarazioni dalle quali sembrava che gli americani fossro diventati dei diessini.
Niente di più lontano dalla realtà.
Bush ha commesso il più grave reato che un americano possa pensare sia fatto.
Ha impegnato l’enorme forza di cui dispone come presidente ma non ha vinto.
Non c’è peccato più grande.
Gli USA, tradizionalmente, tendono a condividere i processi legislativi, le istituzioni molto più di noi ma i repubblicani, grazie
alla forza avuta in questi ultimi 8-10 anni si sono presi tutto, assumendo ogni responsabilità, possibile ed immaginabile.
Quindi la mancata vittoria in Iraq ha incollato su Bush il peggiore dei nomignoli per un americano, the looser, il perdente.
Guai ai perdenti in una società nella quale la sconfitta si esorcizza e non esiste come valore.
Ma come hai impegnato il nostro potente esercito e non hai vinto? Sei un incapace ed un buono a nulla.
Questa è la chiave della sconfitta di Bush e dei repubblicani.
Vedremo come evolverà il quadro degli eventi futuri e cosa faranno i democratici, tuttavia se noi europei vogliamo contare di più ed influenzare maggiormento il quadro internazionale capire gli americani, come sono davvero, è una cosa importante.

Lavoro e Flessibilità

Credo possa essere interessante, come suggerito anche da Massimo, cominicare un forum di discussione sull’argomento LAVORO e FLESSIBILITA’.

Si tratta di un tema molto attuale, forse un po’ “inflazionato”, ma estremamente importante, dove tutti possono dare il loro contributo con idee e commenti.

Personalmente, ritengo sia importante favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, ma contemporaneamente sia fondamentale sviluppare un sitema di flessibilità “sana”, che sia il propulsore di nuova occupazione e la linfa vitale per le imprese italiane. Ritengo infatti che trascurare o addirittura demonizzare tutto ciò che è “flessibilità” perché sinonimo di “precarietà” sarebbe un suicidio politico.

A mio avviso, dunque, è fondamentale perseguire un obbiettivo e un messaggio politico duplice:

–  Creazione flessibilità “sana”.
–  Stabilizzazione dei rapporti di lavoro flessibili.
Non si tratta di una contraddizione in termini, ma di un’impostazione concreta su due elementi che vanno di pari passo

Per sistema di flessibilità sana intendo un mercato del lavoro che superi l’attuale situazione di lavoratori di serie A (tipici) e serie B (atipici), creando maggiori opportunità di scelta, di mobilità, maggiore stabilità economica e affidabilità finanziaria, per quei lavoratori senza un contratto di lavoro stabile.

Mi piacerebbe dunque conoscere, anche sulla base delle esperienze personali, le vostre opinioni.

Grazie e un saluto a tutti,

Alessandro Chiozzi

TERNI SUL PARTITO DEMOCRATICO, 27 OTTOBRE

di Flavia Baldassarri

Segnalo a tutti l’Assemblea pubblica promossa da Rete dei Cittadini per l’Ulivo e Comitato “Articolo21-Terni”
“Dalle Primarie al Partito Democratico”

venerdì 27 ottobre 2006, ore 17.30 Terni, Hotel Michelangelo, v.le della Stazione, 63

Interverranno:

Franco Passuello
Esecutivo nazionale Cristiano Sociali
Maria Prodi
Direttivo regionale Margherita

Sono stati invitati esponenti politici, locali e regionali, dei partiti: DS, Margherita, SDI, IdV e MRE

PD – Matteo Renzi: largo a generazioni Google

CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE PER IL CENTROSINISTRAdi Matteo Renzi (da Repubblica)

ROMA. Giovani e politica, un ossimoro, una contraddizione in termini?
Oppure un auspicio, un tema da convegno (noioso), un problema da affrontare e mai risolvere. I giovani, si dice ed è anche vero, la politica non la amano, non la capiscono, non la seguono. Ma ci sono anche quelli che la politica la fanno, ventenni, trentenni o poco più.
E la fanno a tempo pieno come Matteo Renzi, nato nel 1975, professione civile dirigente d’azienda, professione politica presidente della Provincia di Firenze, militante della Margherita, «rutelliano», finito anche su Time che in aprile dedicò la copertina e un lungo servizio proprio ai giovani in politica. Renzi fa politica ma non solo, o meglio la fa guardando davanti e non indietro. Tanto che uno dei suoi libri si intitola «Tra De Gasperi e gli U2», titolo che fece sobbalzare Prodi sulla sedia. Che infatti, quando lo incontrò, gli fece: «Ma che casso c’entra De Gasperi con gli U2?». «Io gli risposi che non c’entra appunto un casso, perché oggi per un giovane è molto più formativo, politicamente parlando, un testo di Bono che non un saggio di De Gasperi. Purtroppo molti ragazzi non sanno nemmeno chi fosse l’ex leader della Dc, così come alcuni rispondono che Berlinguer era un ministro francese». Felici e ignoranti, dunque, i giovani di oggi? «Ignoranti sulla storia politica del passato abbastanza, e non è che questo sia una nota di merito. Ma forse bisognerebbe chiedersi se i messaggi di una volta, le ideologie del novecento abbiamo ancora un senso nella realtà. Ecco, io penso di no: penso che la mia generazione e quelle che seguono siano le “generazioni Google”. Che non è solo un motore di ricerca ma un metodo, una rivoluzione della società, della cultura, della didattica. Sarebbe ora che lo fosse anche per la politica».

Lei parla di Google proprio oggi che il suo partito si divide in teodem, teopop, con manifesti politici che affermano la straordinaria attualità dei valori della Dc che scomparve quando lei aveva meno di vent’anni… «Oddio, e pensare che per me la Dc è morta e sepolta, e lo dico con tutto il rispetto per quella storia ma senza nemmeno nascondermi i problemini che quel partito ha avuto e ha creato. Io poi sono figlio di un democristiano, ho cominciato a far politica con i Comitati Prodi e nel Partito popolare di Martinazzoli, il mio soprannome è Zac in omaggio a Benigno ma anche a Zaccheo, personaggio biblico che definisco l’anti-ideologico. Faceva l’esattore delle tasse e rubava pure, poi incontra Cristo e diventa cristiano ma continua a fare il suo lavoro. Solo che smette di rubare». Cos’è,
una metafora dedicata ai democristiani? «No, no, è che io sono stanco di tutti questi riferimenti al passato, chi verso la Dc e chi verso il Socialismo. Trovo queste nuove correnti, teodem, teopop e via dicendo, un po’ ridicole, diciamo ideologiche e nostalgiche. Negli ultimi dieci anni la società italiana è cambiata, tutto è cambiato tranne le facce di quelli che stanno al governo. Dieci anni fa i due ministri più giovani erano Giovanna Melandri e Enrico Letta e oggi sono Enrico Letta e Giovanna Melandri. Solo che sono passati dieci anni e la nuova generazione è rimasta indietro».

Lui no, ha solo 31 anni e un grande avvenire davanti a sé. Ma gli altri? «Molti stentano, perdono tempo a lamentarsi perché i più vecchi non gli lasciano spazio, sembrano un po’ dei replicanti. Invece dovrebbero prendere qualche iniziativa, smettere di piagnucolare e farsi avanti. Io faccio parte di un gruppetto di dieci amici che dopo la sconfitta alle europee del 99 (col Ppi di Marini ridotto a meno del 5%), prendemmo in mano il Partito di Firenze. Avevamo venticinque anni… qualcosa insomma si può fare anche senza aspettare la grazia ricevuta dai nostri zii. Si impara di più a far la politica dell’oggi usando la Rete che non a sbattersi per un posticino qui o lì nel sottobosco della politica».

I vecchi o gli zii di cui parla Renzi, tanto vecchi non sono. Fatta eccezione per i settanta-ottantenni che occupano le cariche istituzionali, gli altri si chiamano D’Alema, Fassino, Veltroni, Rutelli, gente che sta tra i cinquanta e i sessant’anni. Sono loro che non fanno spazio ai giovani? «In un certo senso sì, ma è perché non riescono a fare spazio a se stessi. In altri paesi a quell’età si chiude la carriera, vedi Tony Blair. Da noi invece stiamo ancora aspettando che un cinquantenne faccia il candidato premier». E a meno di sorprese, aspetteremo fino al 2011: lei chi aspetta? «Veltroni o Rutelli».

Senta Renzi, un anno fa le primarie: le sono piaciute? «Senza dubbio, speriamo di rifarle. Magari più vere, io ho votato per Prodi ma non avevo molte alternative. Mi piacerebbe in futuro non dover votare per un leader già predeterminato. Mentre non mi piace affatto tutta questa santificazione delle primarie, qui va a finire che sul calendario scriviamo San Primario il 16 ottobre». Ormai però si parla delle primarie addirittura come metodo per costruire il Partito democratico, i gazebo contro gli apparati: lei con chi sta? «Io sono un pasdaran del Partito democratico, ma tra l’idea di Parisi e quella di D’Alema scelgo D’Alema. I partiti non sono il luogo della società incivile, e tutti questi professori che vengono a spiegarci che bisogna buttarli a mare francamente non li sopporto. Dopo di che, figuriamoci, oggi sono troppo ceto politico, bisogna che cambino. Ma non che scompaiano». Il Presidente della Google generation è comunque soddisfatto che il Partito dei suoi sogni sia partito, «anche se potevamo evitare di farlo partire con un dibattito così palloso».

INCONTRIAMOCI PER IL PARTITO DEMOCRATICO A ORVIETO

Di Andrea Scopetti

Abbiamo svolto ieri sera ad Orvieto il III° appuntamento di “Incontriamoci per il Partito Democratico”.

L’occasione è servita per aggiornarci: sulla costituzione dell’APD Umbria; sulle prossime iniziative da organizzare per promuovere la sottoscrizione della petizione sulla riforma della legge elettorale; sui risultati del seminario di Orvieto.

Per quanto riguarda il seminario, svolto nei giorni scorsi, si sono espressi giudizi positivi ed è emersa la convinzione che l’appuntamento ha rappresentato una svolta rispetto al percorso verso il Partito Democratico.

Abbiamo deciso che dai prossimi giorni dovremo impegnarci per promuovere, insieme ai partiti, altri momenti di promozione e di formazione per spiegare e condividere questo percorso con piùcittadini, organizzazioni e associazioni possibile.

News da Twitter
News da Facebook