Innovatori Europei

Significativamente Oltre

CERCASI REFERENTI TERRITORIALI

Cari amici: Innovatori Europei è arrivato ad un momento importante.

Dopo una prima fase di Start Up (durata 6 mesi), adesso è il momento di radicarci di più nei territori.

Chiediamo, allora, agli amici interessati, di inviarci una propria candidatura per rappresentare il Gruppo (e la sua mission) nel proprio territorio.

Scriveteci in tanti!: è davvero il momento di partecipare!

LISTA “GIOVANI” ALLE PRIMARIE

Finalmente ci rendiamo conto di dover fare Lobby anche noi.

da Repubblica

La delusione per la mancanza di under 30 dal Comitato dei 45 del futuro Partito Democratico

Arrabbiatissimi. Furenti. Delusi. Tanto che adesso affilano le armi per una «vendetta»: presentare il 14 ottobre (primarie del Pd) la loro lista. Tutta di giovani. Pina Picierno, segretaria nazionale giovani Dl, e Fausto Raciti, suo omologo per i Ds, ci stanno pensando dall’altro ieri, giorno di ufficializzazione del Comitato dei 45. Da allora sono sul piede di guerra: tra i prescelti, infatti, non figura un solo under 30. E questa decisione ha fatto esplodere proteste un po’ dappertutto.

In Piemonte i giovani dl hanno annunciato di essere pronti «a restituire le tessere a Roma per i metodi seguiti. Che hanno portato all’assenza di giovani e di esponenti piemontesi». In Calabria, invece, i giovani dl hanno deciso «di autosospendersi dal partito». Come spiega Luigi Madeo, calabrese e responsabile nazionale organizzativo della Margherita: «Loiero inserito nel Comitato? Siamo a disagio. Non sono rappresentati né i Ds né i Dl calabresi. E invece è entrato lui, l’uomo dello strappo. Per non parlare della mancanza di giovani. Noi contestiamo il metodo usato. La nostra sfida? Sarà alle primarie, sperando che facciano un regolamento che ci consenta di partecipare».

Mal di pancia anche in Sicilia. E in Lombardia, dove ieri, al congresso regionale dei giovani dl, c’era grande delusione per la scelta di escludere gli under 30 dal Comitato. Spiega Pina Picierno: «È stata un’assurdità. Le donne, invece, che hanno fatto lobby, poi alla fine l’hanno spuntata. E noi ragazzi? Noi che lavoriamo dentro i partiti, o anche fuori, e che abbiamo meno di 30 anni? Niente. Cancellati. Ma il Pd non doveva essere il partito dei giovani? Invece qui l’età media supera il mezzo secolo. Complimenti per il coraggio». La pupilla di Ciriaco De Mita, vicina anche a Dario Franceschini, non ha voglia però di attaccare a muso duro i big dl. Però chiarisce che la protesta non si fermerà qui. E avverte: «Ora il nostro percorso per la Costituente sarà autonomo e molto diverso. Sarà veramente aperto, inclusivo, e darà spazio a chi ha voglia di partecipare».
Fausto Raciti, leader della Sinistra giovanile, usa toni simili a quelli di Picierno: «Siamo davvero arrabbiati, è ovvio. Ma alla Costituente del Pd ci faremo prendere in considerazione, ne siano pur certi. Intanto stiamo organizzando la prima assemblea nazionale dei giovani del Pd, a giugno, a Roma. Ma resta tutta la nostra preoccupazione per il sistema usato: vuol dire che si sono solo riempiti solo la bocca, finora, con la parola “giovani”. Ma poi alla fine nel Comitato dei 45 hanno inserito solo i professionisti della società civile. Non ci sono i giovani, quindi, ma c’è Slow Food. E ci sono Dini e Amato. Complimenti davvero».

Raciti però non ci sta ad accettare le decisioni delle segreterie nazionali: «Noi non vogliamo i giovani cooptati, come dice Parisi, e per questo il 14 ottobre ci misureremo candidandoci. Ma per far questo ovviamente chiediamo regole certe. Primo: confermare il voto per chi ha 16 anni; secondo: gli under 30 devono poter votare al prezzo di 1 euro; terzo: seggi aperti anche davanti a tutte le scuole e le università. E vediamo, poi, alla fine chi la spunta. Perché siamo proprio stufi di fare sempre e solo i donatori di sangue».

Angela Frenda

INIZIATIVA PD A LAURIA (PZ)

“QUALE PARTITO DEMOCRATICO?”

Lauria, 26 maggio ore 18.00 (presso Hotel Isola)

Introduzione di Maria TURI (Ass. Partito Democratico Lauria)

Ne discutono:

Alfonso ANDRIA (deputato al Parlamento europeo, Gruppo ALDE)

Romualdo COVIELLO (Presidente Associazione Partito Democratico della Basilicata);

Gianni PITTELLA (Presidente Delegazione Italiana Gruppo PSE al Parlamento europeo)

INIZIATIVA SU PD: ROMA, 2 GIUGNO

Sabato 2 Giugno 2007 – Roma

Il prossimo 2 Giugno, nel pomeriggio, si terrà a Roma un’iniziativa per il Partito Democratico organizzata dall’Associazione Nazionale per il Partito Democratico, insieme ad altri movimenti e singoli cittadini.

Interverrà, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Il programma dell’iniziativa sarà disponibile a breve.

CRISI POLITICA? NO, DEI VALORI

di Aldo Perotti

E’ vivace in questi giorni il tema della crisi della politica, i suoi costi, la rappresentatività, lo scollamento tra il paese e la sua classe dirigente.

Si accavallano le proposte, le idee, i timori, si disegnano scenari a tinte più o meno fosche e si dimentica che alla base di tutto non ci sono situazioni contingenti, questioni di parte, problemi economici, ma solo una profondissima crisi di valori.
Cosa sono i valori ? Borsa valori.. gioielli e valori… valoroso.

Il valore è un sostantivo essenzialmente astratto associato a cose concrete che vuole individuare nelle cose, ma anche nelle persone, qualcosa di non immediatamente percettibile che va al di là della sostanza fisica. L’oro è un metallo come gli altri metalli… ma diverso è il suo valore.

Il valore è a volte qualcosa di inaspettato, di nascosto.

I valori sociali, sui quali voglio porre l’attenzione, sono quindi degli attributi della società non immediatamente evidenti eppure riconoscibili e comparabili.

La “comparabilità” è una caratteristica del valore, da cui i valori fondamentali (che sono alla base ma in realtà sono quelli che superano tutti gli altri); e quindi quelle cose che non sono più un valore (come ad esempio la verginità), fino a giungere ai dis-valori (valori negativi).

Nel corso della storia alcune caratteristiche della società, alcuni attributi in genere astratti hanno acquisito la definizione di “valori” in quanto ritenuti fatti positivi o condizioni preferibili.

Buttiamone là tre, credo parecchio noti: libertà, uguaglianza, fraternità.

Sono tre attributi di una società, dei valori sociali, si direbbe, incontestabili.

Purtroppo assistiamo invece all’offuscamento di questi concetti nel sentire comune. L’idea di libertà, il concetto di uguaglianza, il sentimento di fraternità, appaiono offuscati, dai contorni indefiniti. Da questo deriva la loro crisi.

La libertà senza limiti diventa caos e disordine (che sono disvalori). Se qualcuno afferma “troppa libertà !” appare evidente che è la definizione stessa di libertà che non è più chiara, che è in crisi.

La libertà è quindi un valore in crisi in quanto snaturato, confuso, mescolato con fattori estranei.
Lo stesso per gli altri (già da tempo decaduti).

Ormai l’essere tutti uguali, o tutti fratelli, non rientra proprio tra le massime aspettative dell’uomo contemporaneo che invece fa della differenza, della distinzione e spesso della prevaricazione i suoi baluardi.

Possiamo oggi essere uguali (o fratelli) quando nel nostro paese le distanze in termini economici si fanno abissali, quando l’oligarchia politica ed economica non fa che evidenziare la propria “disuguaglianza” dal resto del paese attribuendosi compensi esorbitanti oppure autoassolvendosi da qualsiasi colpa o nefandezza.

Possiamo essere “uguali” quando chi evade è un furbo, chi non lavora e ruba lo stipendio pure, chi serve lo Stato è comunque un “fannullone” , chi vive onestamente del suo lavoro è, se va bene, un semplice “fallito” se non un “morto di fame” (spesso è cosi che i furbi considerano i “non furbi”) ?

Venuti meno i valori della Rivoluzione Francese tutto quello che ne è seguito rischia di subire un brutto colpo. La storia insegna che le dittature, i totalitarismi, trovano ampi spazi in un mondo in cui i fondamentali dello stato moderno sono sminuiti e messi in discussione.

Se vogliamo salvare il nostro paese dovremmo tutti pensare ad un bel ripasso di storia.

Nei momenti difficili è bene ricordarsi del percorso che ci ha condotto fino a dove siamo ora e ripercorrerlo passo passo. E’ per quella strada che troveremo la soluzione.

LETTERA AL PRESIDENTE PRODI

Mandala anche tu, o esprimi le tue considerazioni, SCRIVENDO AL PRESIDENTE PRODI

Egregio Presidente Prodi.

Credo di parlare a nome di tutti i giovani Under 35 che hanno letto oggi l’elenco degli illustri personaggi che comporranno il Comitato Promotore del Partito Democratico.

Il problema è che in quella lista non è presente nessuno di Noi.

Mi è bastato un giorno, girando per la rete, per capire che tutto questo ha accresciuto malumore tra “quei giovani, e sono tanti, che stanno partecipando con impegno ed entusiasmo a questo importante processo storico”.

Allora Le chiedo: perchè non aprire finalmente le porte della politica (del Comitato) almeno ad uno di noi?

Davvero non mi spiego il perchè di questa chiusura verso il “futuro”.

Non si fa che parlare di giovani.

Eppure nessuna scelta concreta viene assunta a riguardo.

Cordialmente.

Massimo Preziuso

Innovatori Europei – Giovani e Donne

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INSIEME, IL LIBRO DI ROMANO PRODI

Recensione al libro di Flavia e Romano Prodi, INSIEME, edizioni San Paolo 2005

di Laura Tussi

Un libro scritto a due mani attraverso l’impegno politico, culturale ed intellettuale che caratterizza l’esistenza del Professore e l’insostituibile riflessione al femminile di Flavia che rievoca situazioni, circostanze, eventi memorabili, ossia custodibili fra i ricordi di un intimo pensiero o di un altisonante periodo, sia a livello istituzionale che familiare, tramite il racconto autobiografico, la sommessa e accorata narrazione di sé quale sentire intellettuale che rivela l’auspicio positivo nelle sorti dell’impegno nei confronti della politica, della società, del Paese.
Flavia racconta se stessa, la propria vita al fianco del Professore, in tanti modi di stare insieme, nell’ideale di famiglia e di ruoli rivolti all’impegno femminile che prende vita dalla narrazione di sé, dall’intima rielaborazione degli eventi in accezione femminile ancor prima che femminista, nel segreto della simbiosi con l’universo maschile portatore di una condivisione, di un legame non solo affettivo, ma anche intellettuale, culturale e politico, soprattutto e imprescindibilmente insieme non solo fra le mura domestiche e in ambiente famigliare, ma insieme nella condivisione della certezza inoppugnabile del valore dell’impegno politico ed intellettuale nella società, al fine di gettare le basi per un profondo rinnovamento del sistema politico italiano. Questo libro riporta due distinte personalità. Tramite lo scritto di Flavia si rivela un’impronta autobiografica e narrativa. Il Professore riflette una posizione in prima linea nelle vicende istituzionali e politiche più attuali, avendo potuto misurare la ricaduta politica delle personali decisioni valoriali e degli orientamenti culturali, etici, intellettuali in ambito istituzionale e governativo.
D’altra parte viene elaborata la ricostruzione di vicende famigliari nella riflessione di una donna che ha condiviso le pagine di tale Storia, molto da vicino, pur osservando dall’esterno.
In queste pagine non traspare la vicenda biografica degli autori, né vi si esaurisce quella intellettuale o politica, ma nelle cose di cui si parla trapela sempre sincerità. L’ambizione si rivela nel raccontare in modo semplice due vite e il loro rapporto con scelte ed orientamenti pubblici. Subentra l’inclinazione che più di ogni altra peculiarità caratterizza gli autori, ossia il desiderio di tenere insieme le tradizioni e il nuovo, la curiosità di capire e la volontà di costruire, di lavorare con gli altri, di unire le culture e di condividere.

LACORAZZA: PD, GRANDE SFIDA

Intervista di Canio Smaldone

Il giovanissimo segretario dei Democratici di sinistra di Basilicata, Piero Lacorazza, 30 anni appena, ci parla della “grande e straordinaria sfida” rappresentata dal Partito democratico, la cui realizzazione considera strategica per un generale rinnovamento della politica.

Segretario Lacorazza, innanzitutto, perchè il Partito democratico?
Basta guardare la politica italiana per rendersi conto della sua assoluta necessità. Entrambe le coalizioni appaiono divise e frammentate al loro interno. Occorre una profonda riorganizzazione dell’intero sistema politico perché il paese ha bisogno di una politica forte e autorevole. Il Pd rappresenta una grande e straordinaria sfida, ma da solo certo non basta: occorre modificare una legge elettorale che non assicura governabilità e impedisce ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, e poi bisogna avviare una serie di riforme istituzionali. Partito democratico, legge elettorale, riforme istituzionali: sono queste le risposte da dare alla frammentazione del sistema politico. In questo senso va il mio personale sostegno al referendum elettorale, pur sperando in un accordo in parlamento. E’ un fatto di coerenza, altrimenti la costruzione del Pd e la riforma della politica sarebbero più difficili.

Come immagini la fase costituente che porterà all’appuntamento del 14 ottobre, data scelta per eleggere l’Assemblea costituente del Pd?
Penso a una costituente delle persone e dei territori. Quando dico “costituente delle persone” intendo la possibilità per ognuno di stare nel Pd per la storia che rappresenta: socialista, comunista, socialdemocratica, cattolico-democratica, ma anche ambientalista. Il Pd deve promuovere e salvaguardare il pluralismo nella fase costituente, solo così ognuno avrà cittadinanza politica al suo interno. Per “costituente dei territori”, invece, penso a un partito federale in cui i territori pesino e contino anche nelle scelte di carattere generale. Dobbiamo dare spazio e forza ai tanti amministratori locali che sono quotidianamente a contatto con i cittadini, così il processo non solo avrà più capacità di coinvolgimento, ma eviterà di essere la salvaguardia di equilibri esistenti.

Una testa un voto, quindi. Senza quote riservate ai partiti?
Il principio ”una testa un voto” va bene. E’ necessario, però, costruire un equilibrio tra la libera scelta dei cittadini e la funzione dei partiti. Questo principio serve per far contare di più i cittadini, non deve essere un modo per considerare i partiti inutili orpelli. Questi vanno certamente riformati, vanno aiutati ad aprirsi, ma senza circoli, sezioni e solo con i gazebo avremmo il rischio di favorire l’ascesa del notabile di turno, forte sul territorio, magari non per nobili motivi. I partiti, invece, con i loro difetti, rimangono ancora il luogo della composizione degli interessi e della mediazione tra le idee, le persone, i territori. I partiti, quindi, vanno riformati ma non possono essere cancellati per decreto. Tra questi due estremi va bene il principio “una testa un voto”.

Quale sarà l’identità del Partito democratico?
Il Pd dovrà essere un partito plurale che deve costruire la sua identità “in divenire”. Non è possibile costruire oggi un partito con le stesse categorie del Novecento: il capitale si è trasformato, il mondo del lavoro è cambiato, la globalizzazione mette a rischio la tenuta degli Stati-nazione. Libertà e solidarietà sono i valori che nutriranno l’identità, che si sedimenterà nel tempo alimentandosi dal pluralismo delle idee a cui accennavo prima. La forma organizzata del Pd, inoltre, deve coniugare tradizione e innovazione, ovvero far incontrare le sezioni e i circoli con gli strumenti e i linguaggi delle nuove tecnologie. La politica non può più pensare di incontrare persone, giovani soprattutto, solo con i canali di partecipazione tradizionali.

Si teme che in periferia il processo di costruzione del Pd sarà più difficile, per via dei personalismi locali. Per quanto riguarda la Basilicata, sei ottimista?
Si, sono ottimista. Le lotte politiche nei comuni hanno spesso prodotto spaccature, rotture. Andrebbero evitate, quindi, inutili forzature e aspettare che il processo politico arrivi a maturazione. La soluzione sta nello stabilire una direzione di marcia, pensare a quale Basilicata vogliamo e metterci in cammino, insieme. In questo modo riusciremo a costruire gli equilibri necessari.

PD: NATO IL COMITATO PROMOTORE

Ecco i nomi dei componenti del comitato 14 ottobre (incredibilmente senza un Under 40):

Giuliano Amato; Mario Barbi; Antonio Bassolino; Pierluigi Bersani; Rosi Bindi; Paola Caporossi; Sergio Cofferati; Massimo D’Alema; Marcello De Cecco; Letizia De Torre; Ottaviano Del Turco; Lamberto Dini; Leonardo Domenici; Vasco Errani; Piero Fassino; Anna Finocchiaro; Giuseppe Fioroni; Marco Follini; Dario Franceschini; Vittoria Franco; Paolo Gentiloni; Donata Gottardi; Rosa Iervolino; Linda Lanzillotta; Gad Lerner; Enrico Letta; Agazio Loiero; Marina Magistrelli; Lella Massari; Wilma Mazzocco; Maurizio Migliavacca; Enrico Morando; Arturo Parisi; Carlo Petrini; Barbara Pollastrini; Romano Prodi; Angelo Rovati; Francesco Rutelli; Luciana Sbarbati; marina Sereni; Antonello Soro; Renato Soru; Patrizia Toia; Walter Veltroni; Tullia Zevi.

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