Significativamente Oltre

VELTRONI SI, MA….

di Fernando Cancedda
Conosco personalmente e apprezzo Walter Veltroni da quando era solo un giovane e intelligente funzionario addetto alle comunicazioni del PCI.
Non dubito che sarebbe una guida eccellente per il PD.
Non mi piace però il modo confuso e plebiscitario in cui si sta progettando e preparando la sua elezione, prima che il sindaco di Roma abbia chiarito e precisato agli elettori della Costituente quale cammino propone, tra le diverse strade possibili per un soggetto politico plurale come quello che sta per nascere.
Mi pare – questo modo di procedere, non ovviamente Veltroni – un altro pericoloso passo avanti verso una sorta di “democrazia demoscopica” in cui le urne servono solo a ratificare quello che in alto è già stato deciso in base all’indice di popolarità di questo o quel concorrente.
La personalità e l’affidabilità dei candidati non può non contare, ma la partecipazione democratica non può esaurirsi in un feeling, che oggi c’è e domani chissà. Anche il giudizio sul passato politico è importante, ma non è sufficiente, perché mutano i tempi e le circostanze.
Scegliere tra politiche chiare e alternative, meglio se abbastanza precise da non riscuotere il consenso universale: questa è la NUOVA POSSIBILITA’ che iscritti ed elettori del futuro Partito democratico vorrebbero darsi. Se tale possibilità non ci fosse, diciamolo chiaro, non avremmo dato vita a un partito “nuovo”.
Walter Veltroni, già segretario diessino, sarebbe plebiscitato a ottobre segretario di un partito di centro sinistra che ha sbarcato la cosidetta sinistra radicale e imbarcato la Margherita. Questo è tutto.
Se non è questo che si vuole, almeno da parte nostra, smettiamo per un po’ di parlare di candidati e mettiamoci con i candidati a parlare concretamente di contenuti politici, prescindendo sentimentalmente da chi li propone.
Parliamo dunque di come attuare concretamente la riforma del potere e della politica, la nuova legge elettorale, nuove regole per il mercato del lavoro e la previdenza, la politica dell’energia e dei consumi in un nuovo modello di sviluppo, la sicurezza e la giustizia, la laicità dello Stato, la politica estera delle alleanze e la messa al bando di tutte le armi di distruzione di massa, il sostegno alla famiglia e ai soggetti più deboli, i rapporti tra scuola pubblica e scuola privata, tra la sanità pubblica e quella privata, lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, ecc.
Invitiamo i candidati che si proporranno nelle circoscrizioni locali a esporsi, senza ambiguità e demagogia, su questi temi o su alcuni di essi, in modo che almeno localmente sia possibile, da parte nostra, una partecipazione reale. Potrà essere un utile esercizio anche per le primarie che verranno negli anni futuri.
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