Significativamente Oltre

ITALIA, PAESE VIOLENTO!

da Repubblica
Un italiano su quattro non si sente sicuro
Violenze sessuali, in aumento le denunce
Seicentoventuno omicidi, sale il numero delle rapine e dei furti
La mafia ha “un’alta capacità di infiltrazione nell’economia”
ROMA – Cresce la paura delle criminalità, di subire aggressioni, di essere a rischio, una sensazione di insicurezza che ormai tocca un italiano su quattro. Aumentano le denunce per violenze sessuali e una donna su tre sostiene di aver subito una qualche forma di violenza. Gli omicidi passano dai 601 del 2005 a 621. Sale costantemente da oltre 30 anni il numero delle rapine. Questi i dati che saltano agli occhi nel Rapporto del Viminale sulla sicurezza presentato dal ministro dell’Interno Giuliano Amato.
Paura diffusa. In generale la paura di subire un reato non sia cresciuta nell’arco degli ultimi 14 anni anche se è un sentimento di “dimensioni non trascurabili”. In Italia, infatti, una persona su quattro si sente poco o per niente sicura quando cammina sola al buio la sera nel proprio quartiere, e questa insicurezza cresce in Sicilia, nel Lazio e in Lombardia ma raggiunge il massimo in Campania dove supera un terzo della popolazione. L’insicurezza “è fortemente cresciuta” anche nel nord-est: mentre negli anni Novanta solo il 17,3% degli abitanti considerava a rischio la zona in cui viveva, nel 2005 la percentuale è salita al 28,1%.
Violenze sulle donne. Negli ultimi dodici mesi hanno subito violenza 1.150.000 donne, il 5,4% di quelle tra i 16 e i 70 anni: il 2,7% ha subito violenza fisica, il 3,5% violenza sessuale e lo 0,3% stupri o tentati stupri. Le violenze fisiche sono state commesse dal partner nel 62,4% dei casi, le violenze sessuali, senza considerare la molestia, nel 68,3% dei casi e gli stupri nel 69,7% dei casi.
Le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita sono 6 milioni 743 mila, pari al 31,9% della classe di età considerata. Tre milioni 961 mila donne, pari al 18,8%, sono state vittime di violenze fisiche, 5 milioni (il 23,7%) hanno subito violenze sessuali. Più in particolare, nell’ambito delle violenze sessuali, 482 mila donne sono state vittime di stupro e 703 mila di tentato stupro nel corso della loro vita. Complessivamente, circa 1 milione di donne (il 4,8%), quindi, ha subito stupri o tentati stupri.
Omicidi. Nel 2005 era stato toccato il minimo storico. Nel 2006 c’è stato di nuovo un aumento ma si rimane ancora al di sotto del picco toccato nel 1991 con ben 1.901 assassinii. In sostanza, nel 2005 e 2006 si è registrato un tasso di omicidi di poco superiore a 1 ogni 100.000 abitanti. Per trovare un tasso più basso bisogna risalire ai primi anni ’70. Sono i livelli più bassi degli ultimi 30 anni.
Da rilevare che nel 2006 gli omicidi attribuibili alla criminalità organizzata sono stati 121, il numero più basso da decenni, e uno su tre è stato commesso da stranieri. Al Sud e nelle isole il tasso di assassinii nel 2006 è risultato quasi doppio rispetto al Centro-Nord. Il 2006, segnala il Viminale, “contro l’immagine che è passata sui media”, è in realtà uno degli anni con i tassi più bassi: 3,3 omicidi ogni 100.000 abitanti, contro il 3,8 del 2005 ed il 5,3 del 2004.
Rapine e furti. Nel 2006 il tasso di incidenza delle rapine è stato 18 volte superiore a quello del 1970. Per quanto siano tra le maggiori preoccupazioni dei cittadini, quelle nelle abitazioni non superano il 3% del totale. Nel sud il picco del 1991 (113 rapine ogni 100mila abitanti) è stato superato solo nel 2004 e nel 2006 (124). Al centro-nord invece si è passati dal picco di 44 nel 1991 a 65 del 2006. Discorso a parte merita la Campania che è la regione a maggiore frequenza di rapine: nel 2006 il tasso è di 296 ogni 100mila abitanti.

Diverso il discorso sui furti dove, sottolinea il rapporto, incide molto la parte dei reati non denunciati. Per quanto riguarda gli scippi, comunque, nel 2006 si è registrato il tasso più basso degli ultimi 30 anni (37 ogni 100mila abitanti) mentre i furti in abitazione hanno fatto registrare una diminuzione tra il ’99 e il 2006 del 41%.
Mafia. La criminalità organizzata continua a mantenere “un’elevata capacità di infiltrazione nel tessuto economico-finanziario” grazie anche alla presenza di affiliati “dotati di un adeguato profilo culturale (operatori economici e finanziari)”. Il Rapporto evidenzia tra le associazioni mafiose “modelli in persistente evoluzione” e lancia l’allarme sull’alleanza tra la criminalità organizzata italiana e quella di matrice straniera. In particolare Cosa nostra si è evoluta grazie ai nuovi affiliati esperti di economia e finanza mentre la ‘Ndrangheta è diventata altamente competitiva e orientata alle attività criminali che investono ambiti territoriali, nazionali e esteri, tramite una struttura molto solida improntata su veri e propri ‘network’. La Camorra è invece caratterizzata da una tendenziale frammentazione tra realtà criminali fluide che determinano una particolare instabilità e danno luogo a un rilevante fenomeno di gangsterismo metropolitano.
Terrorismo. Nel 2006 sono stati espulsi 20 stranieri – 8 algerini, 8 tunisini, 2 marocchini, un egiziano e un siriano – ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale (nel 2005 le espulsioni erano state 14). Le indagini sul terrorismo internazionale di matrice islamica hanno portato all’arresto di 23 persone. Sono stati commessi 1.433 attentati e danneggiamenti di varia natura e 873 atti intimidatori. Presi di mira in particolare gli amministratori pubblici (158 attacchi) e le sedi dei partiti politici (429).
Immigrazione. Sempre nel 2006 sono stati espulsi 22.770 immigrati irregolari, esclusi quelli respinti alle frontiere e dai questori: un numero che è tornato ai livelli del 1998, anno d’esordio della Turco-Napolitano. Dai dati del Viminale emerge anche che gli immigrati clandestini rintracciati (al netto dei respinti) sono stati complessivamente 101.704 nel 2006 e gli espulsi con accompagnamento alla frontiera 13.397. Dei 4.065 irregolari cui è stata intimata l’espulsione, solo 214 hanno ottemperato al provvedimento. Nei Cpt sono invece transitati complessivamente 12.842 immigrati, di cui 7.350 sono stati espulsi. Infine, dei 73.671 destinatari di un ordine del questore, solo 866 lo hanno ottemperato. Un altro dato interessante è quello sugli sbarchi: i clandestini che arrivano nel nostro Paese via mare non hanno mai superato il 15%.

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