Significativamente Oltre

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SULLA PENA DI MORTE

Il 10 ottobre di quest’anno la Camera dei Deputati decise di cancellare dalla costituzione l’ultimo retaggio della pena di morte ancora presente nel nostro ordinamento. Un provvedimento che si aspettava da 12 anni.

Nel 1994, un mese dopo l’abolizione dai codici militari, l’Italia iniziò un cammno che le ha assicurato, a livello internazionale, il primo posto contro pena di morte e moratoria universale delle esecuzioni capitali.

Nel 1997 il Governo Prodi fece approvare la proposta alla Commissione Diritti Umani dell’Onu con la maggioranza assoluta dei voti.

Un risultato storico che stabilì che la pena di morte è questione relativa ai diritti umani e che la sua abolizione era un rafforzamento della dignità umana ed un progresso dell’uomo.

Nel 1994 i paesi mantenitori erano 97 oggi 45 di meno, migliaia di vite umane risparmiate.
Questo apparve il risultato di una vera campagna politica portata avanti da associazioni, gruppi, singoli per una crescente coscienza politica e civile del nostro paese.”

Ad ottobre, però, si era ad un punto critico in quanto il governo sembrava vincolato ad una contro proposta di compromesso volta a presentare non la risoluzione ma una dichiarazione di intenti.

Ma allora, mi sto domandando, a che punto siamo, oggi, per raggiungere l’abolizione completa nel mondo?

GENERE E GENERAZIONI

Ciao.

Poche righe per dire la mia su quello che, a mio avviso, è successo in questi mesi, sia in questo gruppo, sia nel dibattitto sul PD, e soprattutto in ambito sociale, in Italia e in Europa.

Nel 2006, sopratutto dopo le elezioni vinte dall’ Ulivo, sono nati moltissimi Gruppi e Movimenti nella Società civile, e questo è un primo gran segno ( dagli anni 90, mai c’è stata tanta energia nella società civile).

Riguardo alla nostra esperienza: in 9 mesi siamo riusciti a creare un bel gruppo di discussione, su tematiche che sempre di più stanno prendendo piede nella Società.

Genere e Generazioni è un argomento forte e attualissimo. A tutti i livelli se ne sta parlando: dalla strada, ai tavoli di ristorante, alla televisione, ai seminari, ai Gruppi come il nostro, ai seminari politici, alla Camera, al Senato, nel Governo, a Brussels..sembra che, finalmente, ci sia spazio per fare innovazione politica in questo senso.

A me sembra che ci sia una “rivoluzione intellettuale” (di Cervelli, come dice Giuseppina) in atto: sono convinto che questo sia un momento unico in Italia (soprattuto) e in Europa per cambiare le cose e modernizzare le nostre società, soprattutto con il contributo vivo e vivace di Giovani e Donne.

Speriamo bene.

A presto,

Massimo

STORIA DI OGGI

Di Salvatore Mafrici Jr

Il tunnel dell’ipocrisia è sempre affollato,la gente fa la fila per entrarci,la città tutta intorno gli ultimi gradini e poi il passo si fa più rapido,lo spettacolo gratuito della morte sorge ogni mattina, alla stazione,sulle panchine del parco,sotto i portici,nei vicoli dai nomi strani,dietro il teatro comunale.I cavalieri con le loro spade lucide,i sogni dosati dentro quel liquido,l’odore del sudore sulle pelle,il laccio emostatico, il fiato sincopato, la spada trafigge la carne e inietta il siero lentamente,la testa crolla da un lato e la bava invade la bocca,lo spettacolo della morte ogni giorno sorge in tutte le città italiane e noi facciamo finta di nulla,saliamo sulla nostra auto,il rumore dello sbattere la portiera ci rende tranquilli siamo chiusi nel nostro regno,non ci importa dei cavalieri e delle loro spade,se poi muore qualcuno uno in meno,l’importante è fingersi umani,partecipare a tutte le feste cristiane ormai diventate pagane sputare la nostra frustrazione di gente onesta che lavora contro qualche extracomunitario che non capisce la lingua,portare il figli a scuola calcio,la figlia a danza,la moglie a cena il mercoledì sera e provare a soddisfarla sessualmente con tutti gli attrezzi forniti dalla durex,votiamo i nostri rappresentanti che non ci rappresentano ci lamentiamo con i nostri amici per questo ma appena l’ultimo cliente ubriaco del locale inveisce contro chi comanda e tira fuori il coltello allora cerchiamo di calmarlo e crediamo che sia solo un pazzo,ci siamo arresi, imboniti dal lusso di sto mondo agghindato come un centro commerciale,la libertà la vendono sotto forma di cubetti al reparto surgelati,la censura te la offrono se vedono che provi a pensare a qualcosa di diverso dalle loro pubblicità progresso,lo spettacolo gratuito della morte sorge ogni mattina,la città tutta intorno… gli ultimi gradini e poi ci lasciamo tutto dietro.

E’ TEMPO DI CAMBIARE

Eccomi tornato da un periodo all’estero.

Come tutte le volte in cui visito un Paese diverso dall’Italia, al ritorno mi ritrovo a fare le stesse considerazioni:

– L’Italia è il Paese più bello del mondo (per bellezza, cultura, clima, cibo…)
– L’ Italia è il Paese più “anziano” del mondo (nel senso sociale del termine)
– In Italia, a differenza di tutti i Paesi che ho visitato, i Giovani, per strada e nei luoghi di lavoro, non si vedono fisicamente
– In Italia il sistema universitario (che è poi , secondo me, IL motore dello sviluppo “oggi”) è lento, anti-meritocratico, chiuso

Allora, mi viene da dire, come sempre: perchè non ci vogliamo rendere conto del fatto che il problema che il nostro paese vive da decenni è di tipo generazionale?

Perchè non si dà la “possibilità” ai Giovani (tutti) di scommettere e vincere sul proprio destino?

Un abbraccio.

Massimo

PITTELLA PRESIDENTE DELEGAZIONI ITALIANA DEL PSE

Mercoledì, 29 Novembre 2006

La delegazione italiana nel gruppo del Pse al Parlamento Europeo ha eletto all’unanimità Gianni Pittella come suo presidente. Nicola Zingaretti, dopo l’elezione a segretario dei Democratici di Sinistra del Lazio, ha lasciato l’incarico ricoperto sino ad ora in seno alla delegazione. Antonio Panzeri, Vice Presidente della Commissione Affari Sociali, è stato eletto, sempre all’unanimità, Tesoriere e Segretario generale della Delegazione, incarico ricoperto sino ad ora da Gianni Pittella. E’ prevista per oggi la riconferma di Pasqualina Napoletano come Vice Presidente del Gruppo socialista.

Per maggiori info, visitare il Sito di Gianni Pittella

RINNOVAZIONI, GOVERNO, REGIONI

di Giuseppina Bonaviri

Il 16 novembre si è tenuto a Palazzo Vidoni un incontro sulle Riforme e l’Innovazione tra il Ministro dell’Innovazione e gli assessori regionali.
Si è presentato il nuovo sistema di e-government nazionale di governo e regioni per una condivisione dei programmi.

Nelle intezioni, la strategia di una governance cooperativa tra governo ed istituzioni basata su innovazione e valorizzazione del capitale umano.

Due nuovi strumenti sono stati annunciati: il primo riguarda la creazione di un Fondo per premiare le eccellenze dei territori, il secondo la incentivazione tra territori tramite un finanziamento di Alleanze Locali per l’Innovazione ( ALI ).

E’ stato anche annunciati che si prolungherà di un anno il Progetto Centri Regionali di Competenza (CRC) .

Ottime iniziative per supportare la crescita di reti nazionali decentrate.

Ma , mi domando e vi chiedo: l’ammodernamento di un nuovo modo di intendere e gestire, almeno le aree più innovative della politica, non passa anche da una adeguata informativa e, fondamentalmente, dall’aggregazione di idee e coinvolgimenti della gente “normale e comune”?

Perchè, allora, queste notizie ritardano ad arrivare ad un pubblico allargato che pur vorrebbe e potrebbe ben intendere, interloquire, decifrare, condividere entusiasticamente le strategie?

Forse siamo, dalla classe politica, considerati “gregge” e dunque sempre bisognosi di “cani pastori”?

Certamente no!
Allora, è arrivato il tempo: quello di creare insieme spazi reali, non verticistici, di interazione sintonica.

Per una politica, finalmente, umana.

GIOVANI E DONNE: APD CAMPANIA

Assemblea APD su democrazia e partecipazione, notizia relativa a sabato 25 novembre 2006

La presente comunicazione è inviata a tutti coloro che nei mesi passati hanno trasmesso la propria richiesta di adesione alla APD – Associazione per il Partito Democratico.
Da quel giorno ad oggi, molte cose sono accadute, sia a livello istituzionale sia a livello politico. Il tema del Partito Democratico è oggi a pieno titolo al centro del dibattito e crediamo di poter dire che una parte di merito, almeno su questo tema, debba essere riconosciuto alla nostra associazione.
La discussione sulla nascita del nuovo partito è andata di pari passo con i processi di consolidamento e di sviluppo dell’APD. Per continuare lungo questo percorso è importante che gli aderenti e gli iscritti possano democraticamente partecipare alle scelte. In particolare, per quanto riguarda la nostra regione, il 3 dicembre dalle 9,30 alle 18 presso “il Castagno”, Viale privato RAI ai Camaldoli – Napoli, è convocata l’Assemblea dell’APD Campania.

L’Assemblea è intitolata Democrazia è partecipazione.

L’OdG:

1. Contributi all’identità del futuro Partito, nuovo e Democratico

2. Elezione degli organismi dirigenti

L’Assemblea ha carattere interno, a norma di Statuto saranno ammessi gli associati che alla data del 23/11/06 risulteranno regolarmente iscritti e verseranno la quota associativa entro il 3/12.

Programma dei lavori

9,30 Relazione del Presidente

10 Interventi dei partecipanti sulle bozze predisposte dai Gruppi di lavoro su:

Stato e Mercato
Legalità e funzionamento del sistema pubblico Uguaglianza di opportunità: il nuovo welfare
Quale politica, quale partito per innovare la democrazia

12 Repliche dei Coordinatori dei Gruppi di lavoro

13 Discussione e approvazione di criteri e regole per l’elezione degli organismi dirigenti

14 Pausa pranzo

15 Presentazione dei candidati agli organismi dirigenti

16,30 Elezione del Comitato dei Garanti

Elezione del Presidente

Elezione del Consiglio Direttivo

17,30 Conclusione dei lavori

Modalità di preparazione e svolgimento

I coordinatori dei gruppi di lavoro faranno pervenire al Segretario APD Campania, entro il 29 novembre, le bozze dei documenti o tracce per la discussione elaborati dai gruppi di lavoro.

Il Segretario farà pervenire a tutti gli associati i testi dei documenti entro il 30 Novembre.

Gli interventi nel dibattito dovranno essere contenuti nei 5 minuti, per le repliche è concesso un tempo massimo di 15 minuti. Si sollecitano contributi scritti sui temi in discussione.

I Coordinatori cureranno la raccolta dei contributi scritti e verbali e la redazione dei documenti finali che saranno successivamente validati dal Consiglio Direttivo.

Struttura del Consiglio Direttivo

Sulla base dell’esperienza svolta, il CD deve essere “snello ed efficace”, ovvero: contenuto nel numero; rappresentativo di competenze tematiche e territoriali; partecipato da giovani e donne.

L’obiettivo del radicamento territoriale, laddove perseguibile in modo coerente agli obiettivi fondativi dell’APD Campania, sarà perseguito attraverso la costituzione di APD territoriali (Comuni, Municipalità o gruppi di Comuni confinanti) e APD Provinciali.

Le APD Provinciali saranno costituite d’intesa con il Consiglio Direttivo regionale, con apposita Assemblea promossa dalle APD territoriali afferenti alla Provincia di appartenenza.

Il Consiglio Direttivo si riserva di costituire altresì “Gruppi di approfondimento” su singoli progetti di interesse degli associati.

Il Consiglio Direttivo dell’APD Campania sarà dunque composto: dai Coordinatori territoriali, dai Coordinatori tematici; dai giovani (fino a 35 anni) e dalle donne che manifesteranno la volontà di assumere maggiori responsabilità di direzione nell’Associazione.

La partecipazione al Consiglio Direttivo è legata alla funzione di coordinamento affidata. Nelle more della elezione democratica dei Coordinatori territoriali e tematici, l’Assemblea potrà nominare coordinatori provvisori a cui affidare il compito di sviluppare le iniziative in territori su temi di particolare interesse per l’Associazione. Man mano che si procederà all’elezione democratica dei coordinatori, essi saranno automaticamente integrati nel Consiglio Direttivo, o, laddove siano stati nominati provvisoriamente, in sostituzione dei coordinatori provvisori.

I giovani e le donne, invece, partecipano al Consiglio Direttivo in ragione delle loro volontà e capacità di apporto al lavoro di direzione dell’Associazione.

Gli incarichi direttivi nell’associazione sono incompatibili con incarichi di pari livello assunti dai candidati negli attuali partiti politici o nelle istituzioni.

Criteri e modalità per l’elezione degli organismi dirigenti.

I componenti dei nuovi organismi dirigenti saranno proposti dal Comitato dei Garanti uscente sulla base dei seguenti elementi:

a) Valutazione del lavoro svolto e del grado di partecipazione dei candidati;

b) Competenza e rappresentatività territoriale

c) Autocandidature

Le autocandidature saranno raccolte fino alle ore 13 del 3 dicembre, sulla base di una formale manifestazione di volontà e disponibilità sottoscritta dagli interessati.

Sulla base delle candidature proposte dal Comitato dei Garanti, l’Assemblea procederà con voto palese alla elezione dei tre organi di sua competenza:

Comitato di Garanti;

Presidente;

Consiglio Direttivo;

Il ricorso al voto segreto sarà consentito solo se richiesto a
maggioranza dall’Assemblea.

Avellino 25.11.2006

Prof. Ing. Antonio Petruzzo

PRESIDENTE APD IRPINIA E COMPONENTE APD CAMPANIA

INQUINAMENTO E COSTI MOBILITA’

Ciao ragazzi, ho scritto questo nel blog di Antonio Di PIetro pensando hai costi legati all’uso dell’auto privata e scaricati sui grandi numeri dei costi della circolazione, difficilmente imputabili e quantificabili.
Caro Antonio, ti pongo un elementare quesito:

inquina, consuma le strade, provoca/è oggetto di incidenti e così via di più una macchina euro 0 che in un anno fa 10 mila chilometri oppure una macchina euro 4 che nello stesso anno ne fa 100 mila?
credo che bisogna comprendere che l’italia non può avere un parco auto in circolazione e circolanti nello stesso numero della popolazione maggiorenne, ma allo stesso tempo chi fa 100, oppure 10 volte i chilometri di uno che ne fa meno di 10 mila in un anno deve pagare un pò di più (non dico in
proporzione);
perchè non conta chi ha la macchina se se la tiene nel proprio box, ma chi e quanto ci sta girando nelle strade pubbliche, sottraendo spazi di libertà e circolazione agli altri.
Condividi?
Spero di si ma mi va bene anche una tua cortese smentita, sarebbe una buona notizia.
Un caro saluto,
Luca Lauro

D’ALEMA: ECCO IL MIO P.D.

Credo che sia una grande idea, perché semplifica la politica italiana che ha bisogno di grandi partiti che unifichino e non di tanti partiti che litigano. Ma anche perché il partito democratico corrisponde ad una visione più moderna della sinistra che unifica diverse anime, diverse correnti riformiste, diverse culture in uno stesso progetto politico”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Massimo D’Alema in un’intervista al Tg La7. “Tra quelli che sono favorevoli al nuovo partito c’è naturalmente un dibattito su come costruirlo. Sostenere che il partito si chiami partito dell’Ulivo – osserva D’Alema – non è una tesi assurda.

Il partito democratico non può ridursi ad una sommatoria di Ds e Margherita. Per questo credo che i congressi dei partiti debbano aprire una fase costituente, non riducendosi semplicemente ad una decisione burocratica di fusione”. Parlando poi della democrazia interna alle forze politiche il vicepremier si dichiara d’accordo con Sergio Cofferati sull’idea che non si possano traghettare le vecchie oligarchie nel nuovo partito. Ma aggiunge D’Alema questo non lo decidiamo né io né lui: “i gruppi dirigenti dei partiti sono eletti dagli iscritti. È una buona regola democratica. Certo auspico che gli questi scelgano anche dirigenti nuovi. Dipenderà solo da loro. Invece le personalità che vengono candidate alle cariche pubbliche vanno scelti con le primarie. E io sono favorevole alla formula delle primarie aperte”.

DONNE, FEMMINISMO E..

di Giuseppina Bonaviri

Ci vien da chiedere se il femminismo è cosa di altri tempi.
Su questo argomento c’è molta disinformazione e, forse, confusione, approssimazione, fraintendimento storico.
Già alla fine dell’800 le donne operaie iniziano la lotta per l’affermazione dei loro diritti e nascono le prime organizzazioni femminili che rivendicano l’istruzione obbligatoria e la legislazione sociale senza discriminazione di sesso.

Anna Maria Mozzoni, Anna Kuliscioff, Adelaide Coari, Sibilla Aleramo, Luisa Anzoletti fanno la storia del femminismo attraverso le due guerre mondiali per arrivare agli anni ’50, ’60 e ’70.

Per le donne, in quel momento, era compliato il percorso sociale, fuori dalla famiglia. Non c’erano i collettivi e i combiamenti erano solo individuali: l’alterità della donna rispetto al maschio!

Si arriva, col passare negli anni, al pensiero della differenza di genere e alla nascita dei gruppi autogestiti che rivendicheranno, nella teoria dell’eguaglianza, il tentativo ideologico di “asservire la donna al maschio a piu alti livelli”.

Si elabora la differenza tra “emancipazione e liberazione”: si puo’ essere paritarie di diritti sociali ma anche consapevoli della propria differenza.
Essere consapevoli della propria differenza per essere portatrici di valori al femminile.

Siano arrivati oggi, in Italia, ad un sistema che dimentico di tante passione, lotte e conquiste ha perso smalto e dinamismo critico divenuto crosta corporativa burocratizzata. Appare chiaro l’appiattimento ideologico e programmatico, le falsità di auspicate trasformazioni, la confusione
dialogica.

Non rimane, allora, che rilanciare alla dimensione umana il mandato sociale ed etico di una programmazione politica innovativa, tutta in divenire!

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