Significativamente Oltre

DONNE, FEMMINISMO E..

di Giuseppina Bonaviri

Ci vien da chiedere se il femminismo è cosa di altri tempi.
Su questo argomento c’è molta disinformazione e, forse, confusione, approssimazione, fraintendimento storico.
Già alla fine dell’800 le donne operaie iniziano la lotta per l’affermazione dei loro diritti e nascono le prime organizzazioni femminili che rivendicano l’istruzione obbligatoria e la legislazione sociale senza discriminazione di sesso.

Anna Maria Mozzoni, Anna Kuliscioff, Adelaide Coari, Sibilla Aleramo, Luisa Anzoletti fanno la storia del femminismo attraverso le due guerre mondiali per arrivare agli anni ’50, ’60 e ’70.

Per le donne, in quel momento, era compliato il percorso sociale, fuori dalla famiglia. Non c’erano i collettivi e i combiamenti erano solo individuali: l’alterità della donna rispetto al maschio!

Si arriva, col passare negli anni, al pensiero della differenza di genere e alla nascita dei gruppi autogestiti che rivendicheranno, nella teoria dell’eguaglianza, il tentativo ideologico di “asservire la donna al maschio a piu alti livelli”.

Si elabora la differenza tra “emancipazione e liberazione”: si puo’ essere paritarie di diritti sociali ma anche consapevoli della propria differenza.
Essere consapevoli della propria differenza per essere portatrici di valori al femminile.

Siano arrivati oggi, in Italia, ad un sistema che dimentico di tante passione, lotte e conquiste ha perso smalto e dinamismo critico divenuto crosta corporativa burocratizzata. Appare chiaro l’appiattimento ideologico e programmatico, le falsità di auspicate trasformazioni, la confusione
dialogica.

Non rimane, allora, che rilanciare alla dimensione umana il mandato sociale ed etico di una programmazione politica innovativa, tutta in divenire!

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