Significativamente Oltre

innovazione

Sondaggio Europee: PD al 30% – PDL al 32%

italiaeuropeeDa Affari Italiani (http://www.affaritaliani.it/politica/sondaggio_burson_marsteller___italia.html)

Un dato a dir poco clamoroso. Un vero e proprio terremoto in vista delle elezioni europee di giugno. Il Partito Democratico è accreditato del 30%, soltanto due punti in meno rispetto al Popolo della Libertà (32%). Si tratta delle stime di ‘Predict09.eu’ della Burson Marsteller, con una ricerca sviluppata da tre dei più famosi scienziati politici del Vecchio Continente: Simon Hix (London School of Economics), Michael Marsh (Trinity College Dublin), and Nick Vivyan (London School of Economics). I dati dell’ultima analisi risalgono a giovedì 7 maggio.
Testa a testa per il terzo posto tra la Lega Nord (6,9%) e l’Italia dei Valori (6,7). L’Udc di Pierferdinando Casini si ferma al 5,4%. Ottimo il risultato della lista comunista Rifondazione – Pdci al 5,3%. Sfiora lo sbarramento del 4% la lista Mpa-Storace-Pionati-Pensionati al 3,7. Sinistra e Libertà di Nichi Vendola non va oltre il 3,3%.

Per caso, mi chiedo, l’italiano (persona pigra, ma alla fine intelligente) si è risvegliato proprio nel momento di maggiore necessità???

Sarebbe un miracolo..

Massimo Preziuso

Con l’Innovatore Europeo Gianni Pittella candidato alle Europee in Area Mezzogiorno

pittella

 

 

 

 

 

Come Innovatori Europei, sosteniamo l’amico Innovatore Europeo Gianni Pittella alle Europee in tutto il Mezzogiorno (soprattutto Basilicata, Campania, Molise, Calabria).
E’ uno dei pochi politici europei meridionali seri e professionali rimasti in Italia, oltre ad essere nel nostro Comitato Consultivo.
Va sostenuto per questo.

infoinnovatorieuropei@gmail.com
www.innovatorieuropei.com

APPROVATO IL PIANO ENERGETICO REGIONALE IN BASILICATA: UNA BEST PRACTICE DA SEGUIRE

basilicata

 

 

 

 

 

 

Scrivo con piacere qualcosa su questa bella notizia.

La Regione in cui sono nato, la Basilicata, mi ha ancora una volta positivamente stupito, perchè si sta confermando, negli ultimi anni, come un importante modello di riferimento per le sue innovative politiche (dal Patto per i Giovani, alla ferma opposizione al Nucleare a Scanzano, a questo Piano Energetico ).

Dopo anni di attesa, da molti erroneamente percepita come “ritardo”, la Regione ha infatti partorito un Piano Energetico, che io ritengo il più interessante finora visto sul piano nazionale.

Ecco i punti salienti (con obiettivi fissati al 2020):

– Obiettivo di autosufficienza energetica (cioè solo consumo di energia prodotta in Regione)
– Obiettivo di un 30% di produzione energetica da Fonti Rinnovabili (in una Regione da molti chiamata il “Texas di Italia” per gli importanti giacimenti petroliferi)
– NO SECCO al Nucleare
– Costruzione di un Distretto Tecnologico in Val D’Agri (per chi non lo sapesse è la zona in cui risiedono i progetti petroliferi) dove avviare Start-ups tecnologiche e Programmi di Ricerca di frontiera sui temi energetici

Che dire, speriamo che si faccia di questo un modello di riferimento per tutte le Regioni italiane.

ECCO GLI OBIETTIVI MEGLIO DETTAGLIATI:

L’intera programmazione relativa al comparto energetico, delineata dal PIEAR ruota intorno a quattro macro-obiettivi:
1. riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica;
2. incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
3. incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
4. creazione di un distretto energetico in Val d’Agri.

La Riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica.

La Regione intende conseguire, dati gli obiettivi fissati dall’UE e dal Governo italiano, un aumento dell’efficienza energetica che permetta, nell’anno 2020, una riduzione della domanda di energia per usi finali della Basilicata pari al 20% di quella prevista per tale periodo.
Le azioni previste dal Piano riguardano prevalentemente l’efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato ed alcuni interventi nel settore dei trasporti. Particolare attenzione sarà rivolta alla riduzione dei consumi di energia elettrica, incentivando l’impiego di lampade e sistemi di alimentazione efficienti, ed intervenendo sugli azionamenti elettrici, sull’efficienza dei motori elettrici e, più in generale, sugli usi elettrici in industria ed agricoltura. Sono anche contemplate la generazione e la cogenerazione distribuita, che, pur non contribuendo propriamente alla riduzione della domanda di energia per usi finali, permettono apprezzabili riduzioni dei consumi di energia primaria e dei costi energetici.

L’Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’incremento della produzione di energia, finalizzato al soddisfacimento del fabbisogno interno, assume un ruolo essenziale nella programmazione energetica ed ambientale, anche in considerazione delle crescenti problematiche legate all’approvvigionamento energetico. Peraltro, in considerazione delle necessità di sviluppo sostenibile e salvaguardia ambientale, è auspicabile un ricorso sempre maggiore alle fonti rinnovabili.
Sulla base di queste considerazioni, anche in relazione alle potenzialità offerte dal proprio territorio, la Regione Basilicata intende puntare al soddisfacimento dei fabbisogni interni di energia elettrica esclusivamente attraverso il ricorso ad impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Più nel dettaglio, con il presente PIEAR, la Regione Basilicata si propone di colmare il deficit tra produzione e fabbisogno di energia elettrica stimato al 2020, indirizzando significativamente verso le rinnovabili il mix di fonti utilizzato. In altre parole l’obiettivo da raggiungere consiste nell’assicurare una produzione che, seppur naturalmente caratterizzata da una certa discontinuità, consenta localmente un approvvigionamento energetico in linea con le necessità di sviluppo ed i consumi locali. Per il conseguimento di questo obiettivo, inoltre, è previsto il supporto di azioni finalizzate all’eliminazione delle criticità presenti sulla rete elettrica, nonché alla semplificazione delle norme e delle procedure autorizzative.
Attualmente il sistema elettrico regionale sconta una condizione di deficit di produzione rispetto ai fabbisogni interni pari al 51% (Terna, 2007).
Nei prossimi anni il fabbisogno di energia elettrica è destinato a crescere fino ad un valore di circa 3.800 GWh/anno (329 ktep/anno). Ipotizzando che dal 2008 al 2020 non si registri alcun incremento della produzione interna di elettricità, è possibile stimare un deficit di produzione, per l’anno 2020, pari a 2.300 GWh/anno (197 ktep/anno), che costituisce proprio l’obiettivo di incremento della produzione di energia elettrica.
L’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sarà perseguito, in accordo con le strategie di sviluppo regionale, puntando su tutte le tipologie di risorse disponibili sul territorio, secondo la ripartizione riportata in tabella.

Fonte energetica Ripartiz. (%) Energia Prodotta (GWh/anno) Rendimento Elettrico (%) Ore equivalenti di funzionamento (h) Potenza Installabile (MWe)
Eolico 60 1374 70 2000 981
Solare fotovoltaico 20 458 85 1500 359
Biomasse 15 343 85 8000 50
Idroelettrico 5 114 80 3000 48
TOTALE 100 2289 1438

Per quanto riguarda la produzione di energia da biomassa, si intende promuovere la realizzazione di impianti per la produzione combinata di energia elettrica e termica, privilegiando gli impianti di piccola taglia.
Entro il 2015 si prevede di raggiungere una produzione pari al 40% del valore complessivo riportato in Errore. L’origine riferimento non è stata trovata., corrispondente a 916 GWh/anno (ovvero 79 ktep/anno), per una potenza installata di poco più di 575 MW. La restante parte, 1.374 GWh/anno (118 ktep/anno), sarà progressivamente coperta nel corso del periodo 2016-2020.
Nel computo dell’incremento di produzione è esclusa l’energia derivante da impianti per autoproduzione, da iniziative della SEL e del Distretto Energetico, corrispondente ad una potenza complessiva stimabile in circa 250 MW.
Gli impianti saranno realizzati in modo da assicurare uno sviluppo sostenibile e garantire prioritariamente il soddisfacimento dei seguenti criteri:
? Rispondenza ai fabbisogni energetici e di sviluppo locali;
? Massima efficienza degli impianti ed uso delle migliori tecnologie disponibili;
? Minimo impegno di territorio;
? Salvaguardia ambientale.
Si prevede, a tal fine, l’introduzione di standard qualitativi per la progettazione, la realizzazione, la gestione e la dismissione degli impianti di produzione .

Potenziamento e razionalizzazione delle linee di trasporto e distribuzione dell’energia.

A fronte degli innumerevoli vantaggi dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, l’auspicato aumento della produzione di energia elettrica aggraverà ulteriormente le criticità già attualmente presenti sulla rete di trasmissione e distribuzione. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico regionale e migliorare la qualità del servizio per cittadini ed imprese, sarà pertanto necessario operare sul potenziamento, efficientamento e razionalizzazione della rete elettrica primaria e secondaria lucana. Questo obiettivo si pone in linea con il Libro Verde della Commissione Europea del 13/11/2008 (“Verso una rete energetica sicura, sostenibile e competitiva”), che conferisce allo sviluppo delle reti un ruolo importante della politica energetica, già contemplata nel Reg. CE n. 680 del 20 giugno 2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea.
In particolare, per garantire il collegamento degli impianti di potenza superiore a 10MW, saranno richiesti interventi sulla rete di trasporto ad alta tensione, di competenza Terna. A tal fine la Regione ha già promosso Protocolli d’Intesa con Terna e le Regioni meridionali, finalizzati rispettivamente alla sperimentazione della V.A.S. di piani e programmi di sviluppo della rete sul territorio regionale, ed alla valutazione condivisa dei Piani di Sviluppo della rete Terna.
Per quanto riguarda gli impianti di potenza inferiore, invece, sarà necessario intervenire sulle reti di distribuzione a media e bassa tensione, principalmente gestite da ENEL Distribuzione. In questo caso, saranno intraprese iniziative analoghe a quelle già formalizzate con Terna.
In definitiva, tutti gli interventi avranno come scopo principale quello di sviluppare delle reti in grado di trasportare e distribuire l’elettricità in modo efficiente e razionale, di gestire i flussi di energia prodotta dai singoli impianti di produzione da fonti rinnovabili, ma anche di favorire lo sviluppo della generazione distribuita. Il conseguimento di questo obiettivo imporrà il ricorso a tecnologie innovative ed a sistemi di controllo informatici sulle reti di trasmissione e distribuzione (secondo un modello simile a quello della rete internet), al fine di migliorare la gestione dei flussi energetici. In questo senso è auspicabile un’interazione con la piattaforma di ricerca europea dedicata alle reti intelligenti (“smart grids”), di recente istituzione, finalizzata anche all’implementazione di progetti pilota sul territorio regionale.

Semplificazione amministrativa ed adeguamento legislativo e normativo.

Le innovazioni introdotte dalle recenti modifiche della legislazione nazionale hanno determinato un progressivo decentramento delle funzioni amministrative, tali per cui alle Regioni è demandato il compito di pianificare le strategie energetiche da attuare nei propri territori, in linea con la normativa europea e con gli altri strumenti di programmazione territoriale. Fra le funzioni assegnate assume un ruolo centrale l’emanazione di normative che consentono la semplificazione del procedimento autorizzatorio per la realizzazione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia derivante da fonti rinnovabili.
In particolare, in attuazione delle disposizioni concernenti il procedimento di “autorizzazione unica” (D.lgs. n.387/03), la Regione Basilicata procederà all’armonizzazione delle normative nazionali e regionali con propria legge regionale. La stessa dovrà considerare anche le disposizioni contemplate dalla legislazione ambientale (D.lgs. n.152/06 e.s.m.i.), paesaggistica (D.lgs. n.42/04) e, più in generale, dalla normativa sul procedimento amministrativo (L. n.241/90).
Siffatta normativa prevederà, inoltre, procedure differenziate a seconda della potenza dell’impianto: particolare attenzione sarà rivolta agli impianti di produzione energetica di piccola taglia (anche fino ad 1 Mw di potenza) alimentati da fonti rinnovabili, per i quali sarà messa a punto una procedura semplificata.
La diretta conseguenza di questo processo sarà quella di agevolare gli investitori pubblici e privati nel conseguimento degli obiettivi contenuti all’interno del presente documento.

Produzione di energia termica da biomasse e biocombustibili.

Parallelamente all’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, si ritiene importante realizzare interventi al fine di potenziare l’utilizzo di biomasse legnose e biocombustibili per la produzione di energia termica.
Si intende promuovere l’utilizzo di sistemi energetici e generatori di calore alimentati con biomasse lignocellulosiche provenienti dalla gestione del patrimonio boschivo e dai comparti agricolo, zootecnico e industriale locali, secondo le disponibilità e le modalità indicate nella parte I del presente Piano.

Realizzazione di un Distretto energetico in Val d’Agri.

Nella convinzione che finanza, ricerca e sistema industriale siano fattori che debbano interagire per dare impulso allo sviluppo di nuove ed avanzate tecnologie, in particolare nel settore energetico, in coerenza con le indicazioni contenute nella Deliberazione CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007 “Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013: Programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate”, la Regione persegue l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un Distretto energetico in Val d’Agri, avente i seguenti fini:
• lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica in campo energetico, coinvolgendo a tal fine le eccellenze regionali, a partire dall’Università degli Studi della Basilicata CNR, ENEA, Agrobios, Fondazione Mattei etc.;
• creazione di un centro permanente di formazione ed alta formazione mediterranea sui temi dell’energia, in stretta collaborazione con ENEA, Fondazione Mattei ed i centri di ricerca presenti sul teritorio regionale. La formazione sarà rivolta agli installatori e manutentori di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, l’alta formazione ai progettisti ed ai ricercatori del settore;
• l’insediamento nell’area di imprese innovative specializzate nella produzione di materiali innovativi, impiantistica e componentistica per il miglioramento dell’efficienza energetica degli usi finali, sia in campo civile, sia nel settore produttivo;
• l’attivazione di filiere produttive incentrate sull’adozione di tecnologie innovative per la produzione di energia, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione;
• realizzazione di impianti innovativi e sperimentali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la tri-quadrigenerazione, con il diretto coinvolgimento di Enti di ricerca (Università, ENEA, Agrobios, CNR, ecc.), Enti locali e, ove necessario, di grandi operatori del settore, anche attraverso gli strumenti della programmazione negoziata;
• svolgimento di attività di ricerca e di sperimentazione sulla produzione di biocarburanti a partire da matrice lignocellulosica, e sulla definizione di idonei sistemi per il contenimento delle emissioni di particolato solido e delle altre sostanze dannose prodotte dalla combustione di biomassa;
• attività di formazione nel settore energetico e trasferimento tecnologico alle PMI locali;
• realizzazione di un parco energetico (denominato Valle dell’energia) finalizzato ad evidenziare le più avanzate tecnologie nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica (anche con la realizzazione di un edificio dimostrativo ad emissioni zero ed energeticamente autosufficiente).
Il distretto sarà inoltre inserito nella costituenda rete dei distretti energetici nazionali per sviluppare progetti ed iniziative in rapporto sinergico con le altre regioni partner.

Promozione di attività di formazione e di trasferimento tecnologico.

In accordo con le linee indicate a livello europeo e nazionale, si intende promuovere attività di formazione a vari livelli e favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese regionali.
Per quanto riguarda le attività di formazione, esse saranno rivolte sia a bambini e ragazzi in età scolare, sia ad adulti e famiglie, al fine di educare al rispetto dell’ambiente e ad un uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali e dell’energia. Sono previsti inoltre percorsi di alta formazione e specializzazione su tematiche specifiche in ambito energetico, rivolti a tecnici e laureati operanti nel settore.
Particolare importanza rivestono le ricadute in ambito industriale, in quanto si prevede di poter dare impulso alla nascita ed allo sviluppo di attività imprenditoriali e produttive legate allo sviluppo di competenze nella gestione delle filiere energetiche e degli impianti di produzione, alla produzione di componenti e sistemi ed alla progettazione di tecnologie e prodotti ad alto contenuto tecnologico. Si intende quindi favorire attività di trasferimento tecnologico dagli enti di ricerca e di sviluppo coinvolti nelle azioni definite dal presente Piano alle aziende locali.

ENERGIA NUCLEARE O RINNOVABILI: LA MIA RISPOSTA A CHICCO TESTA

testa(sul suo nuovo ed interessante blog “pro-nucleare” http://www.newclear.it)

Egregio Chicco.

Leggo con piacere gli interventi su questo Suo interessante Blog.

Mi dispiace, però, notare di essere in disaccordo su temi così “innovativi” ed “importanti” come quelli della scelta di una “nuova” politica industriale energetica.

Provo a spiegarmi meglio.

E’ evidente a tutti che le dinamiche della domanda di energia (dei consumi, in generale) vedono un nuovo baricentro che si sposta rapidamente verso Oriente, per fattori geopolitici e demografici, frutto della globalizzazione.

E’ vero anche che, per far fronte a questa rapidità, i Paesi “emergenti” (Cina e India, in particolare) stanno portando avanti politiche energetiche basate sulle cosiddette “infrastrutture energetiche puntuali” (principalmente Carbone, Idroelettrico e Nucleare).

La cosa che non capisco è il ragionamento consecutivo che Lei sostiene, ovvero che, dato che due Paesi emergenti (con popolazioni di miliardi di persone, e “Governi non perfettamente democratici”) come la Cina e l’India (e aggiungiamo anche la Russia) rispondono a bisogni “rapidi e pressanti” derivanti da una crescita repentina ed inaspettata, nella maniera più ovvia per loro, principalmente Carbone e Nucleare, un Paese (piccolo e maturo – anzi decadente) come l’Italia debba rispondere a “loro” da Follower in una gara al consolidamento di Monopoli nell’industria Energetica (ricordiamo che Nucleare e Carbone sono industrie naturalmente oligo-monopolistiche, con tutte le conseguenze sui prezzi, e non solo, che tutti conoscono).

Il ragionamento che io mi aspetterei, invece, da un Paese maturo e decadente, ma con una enorme tradizione di cultura e storia, come l’Italia (l’Europa sta già invece muovendosi, con grande piglio, in questa innovativa direzione) è quello di guardare al futuro: ad un mondo in cui l’energia è distribuita, è (idealmente) prodotta e consumata nello stesso luogo (o comunque, nelle “aree in cui si vive”), in cui i livelli di emissione di CO2 scendano a livelli ottimali, ed il consumo diventi “sostenibile” e “consapevole” nel rispetto dell’ambiente e degli altri.

Ebbene, tutto questo passa per una scelta NETTA che è quella dell’EFFICIENZA ENERGETICA, delle RINNOVABILI, e del CLEAN BEHAVIOUR.

Questa scelta non è in disaccordo con la scelta di investire in ricerca e sviluppo nel settore del Nucleare, ma lo è con quella di investire, oggi, in infrastrutture energetiche – nucleari, togliendo risorse all’industria energetica del futuro, perché si avrebbero effetti di spiazzamento (economici e culturali) enormi ed irreparabili, a mio avviso.

Spero di poterne discutere ancora con Lei, perchè io credo che è proprio sulla decisa e rapida definizione di una nuova politica energetica che il nostro Paese può ripartire.

Con rispetto.

Massimo Preziuso

CONTRO IL NUCLEARE IN ITALIA

nucleare

Come Innovatori Europei da anni ci battiamo per la promozione di serie politiche di innovazione energetica (Rinnovabili, Smart Grids, Consumo Efficiente, Efficienza Energetica).

Questa partenza strana (soprattutto perchè fuori dal tempo e dalle circostanze in cui l’economia si trova oggi in tutto il Mondo) verso il Nucleare, imposta dal Governo italiano, è davvero troppo.

A chi un minimo conosce l’Industria del Nucleare, è evidente la enormità dell’errore insito in questa scelta di Politica Economica (perchè di quello si tratta) e culturale (perchè di quello si tratterà), fatta nel peggiore momento di crisi economica degli ultimi 50 anni, a livello mondiale: il 2009.

Su Facebook vi è una PETIZIONE CONTRO IL NUCLEARE: Io l’ho firmata!

Massimo

RIFLESSIONI POST MORTEM/1

di Michele Cipolli – IE Toscana


partito_democratico_simbolo3Dovrebbero farle chi la storia la conosce meglio di me, ma l’omertà ha preso il sopravvento anche nel PD. Veltroni sta zitto per il bene del partito (quale?) … e si aprono così dietrologie spicciole tra cui aggiungo la mia. Ma forse sono più sincere e genuine di quelle spiattellate da firme autorevoli che hanno il privilegio di orientare le opinioni dai media dominanti.

Ricordo il luglio 2007, quando ero fiducioso corsista ULIBO; il governo Prodi cominciò a dare i primi segni di cedimento proprio quando la comunità finanziaria lanciava i primi warning sul problema subprime; il crollo finanziario prossimo venturo era ampiamente noto a tutti gli addetti ai lavori, però nessuno sapeva quanto fosse grande e pervasivo. Quel bel percorso di apprendimento, discussione e condivisione di un progetto politico venne bruscamente interrotto due mesi dopo per il repentino decollo del PD di Veltroni ed il governo di centrosinistra ebbe vita breve.

Lo scenario e le prospettive erano cambiate nel mondo e così l’equilibrio di potere nel partito. Anche i buoni progetti dovevano essere rivisti per seguire la nuova rotta.

Adesso il triste ma corretto addio di Veltroni alla segreteria, il perpetuarsi della perdita di reputazione da parte dei maggiori esponenti e del PD, la lotta tra correnti e capi bastone che rappresentano il passato e che faranno sempre perdere ogni progetto progressista. Il caso ed il destino non c’entrano in questa storia; non vi è leadership nel centro sinistra (le parole Obama e Italiano sono inconciliabili) e non si costruisce un progetto progressista a partire dalle segreterie; e inoltre cercando di lottare sulllo stesso piano dei marpioni amici di Berlusconi (non sono scaramantico …), cercando di entrare in affari per gestire clientelarmente il potere, si perde senza dignità come sta accadendo inesorabilmente.

I pochi giovani entrati nel PD o si sono allineati o ne sono usciti a breve giro di posta. Secondo voi che significa? Un progetto gestito male da persone con scarsa autorevolezza, reputazione e trasparenza politica non può che fallire e lasciare più di un terzo del paese in mano a banditi arroganti che niente hanno a che fare con lo stato di diritto. Vergogna! La sinistra ed il centro sinistra pagano questa irresponsabilità (talvolta sfociata in collusione), che proviene proprio da chi dovrebbe promuovere i diritti e i valori dello stare insieme, della collettività. E invece sono (siamo) stati superati su tutto. I giochi di potere e l’ipocrisia, oltre che l’evidente incapacità sono stati smascherati dagli elettori e probabilmente nessuno degli attuali pseudo-leader potrà invertire ala tendenza.

Congresso e primarie nazionali il prima possibile; ottobre potrebbe dare qualche spiraglio di ripresa economica e voglia di ricostruire ma secondo me è troppo tardi. Molti voti alle europee sono ormai persi a vantaggio di Di Pietro e Casini, occorre effettuare una svolta innovativa il prima possibile, concentrata sulle persone, nuove e/o giovani. Ma non mi fido di quelle che sono entrate dalla porta di servizio in questi ultimi tempi poichè il reclutamento ha seguito regole poco chiare. Tutto nuovo dalle fondamenta, pena il PD al 15% e anche meno, per la gioia di chi questo fallimento lo aveva previsto già nel 2007 (non dico chi, ma erano in molti).

Un caro saluto a tutti voi, io non perdo la speranza ma probabilmente voterò altro alle prossime. Non ce la faccio a sostenere ulteriormente questa gente, ci meritiamo molto di più come tanti nostri concittadini.

Michele Cipolli

PAPA’ NON ROMPERE

veltronidi Aldo Perotti

E’ così pure Walter ha mollato. Non credo ci ripensi. Con ogni probabilità si dedicherà all’Africa, come sta facendo Prodi del resto, e come fanno spesso le persone capaci e volenterose (ne conosco qualcuna). Sembrerebbe proprio che sia più facile fare del bene in Africa che in Italia.

Ormai parecchi anni fa, frequentavo l’università, mi ero alzato sul tram per cedere il posto ad una signora molto in la con gli anni, la quale mi rispose stizzita di farmi gli affari miei; avevo sottolineato la sua condizione di persona anziana; condizione che evidentemente l’arzilla rifiutava con tutte le sue forze.

L’Italia è così. Non vuole sentire se non complimenti, battute di spirito, inviti a cena, sottili allusioni. L’Italia ama essere corteggiata a suon di balle, essere presa in giro, lusingata all’inverosimile. Adora il pettegolezzo, non si preoccupa del portafoglio, non pensa mai al futuro e si gode il presente.

Il mio errore dell’epoca è stato ed è l’errore di Veltroni e di tutta la sinistra (Soru ha fatto lo stesso errore); i boy scout e le loro buone azioni sono definitivamente passati di moda nel nostro paese, spazzati via da una cultura edonistica che è riuscita addirittura a diventare maggioranza in un paese ormai solo”incidentalmente” cattolico. ( Quando un settimanale come Famiglia Cristiana si becca la querela di un ministro appare chiaro che il sistema di valori giudaico-cristiani che ha costruito l’Europa che conosciamo non abita più le stanze della politica e del potere).

E cosi chiunque tenti di affrontare i problemi, ma anche solo di riconoscerli, è un disfattista, un “corvaccio”, che non sa godersi la vita apprezzando quello che ha e quante cose belle gli offre la televisione.

Hai il conto in rosso ? Corri, corri che c’è la partita. Non trovi lavoro ? E’ perché ti vesti male. Dovresti sbottonare la camicetta ed accorciare la gonna. Sei cosi bella. Non puoi pagare il mutuo ? Ma dai, una soluzione la troviamo.. aggiungiamo qualche rata. Molti, moltissimi, corrono incontro e abbracciano chi gli promette felicità e amore eterno; i più smaliziati, è purtroppo sono una minoranza, vivono quotidianamente nel sospetto domandandosi “dov’è la fregatura?”.

Del resto chi dice la verità, è attento, scrupoloso, anche all’interno delle famiglie, diventa subito un pessimista, musone e rompiballe. “Lo dico per il tuo bene” è universalmente nota come una delle frasi più inutili della storia dell’umanità.

Eppure Veltroni e gli altri insistono. In ogni sua frase, nei suoi discorsi, anche nell’ultimo c’è sempre sottesa quella frase … “lo dico per il tuo bene”… il risultato è inevitabile … “papà non rompere”.

In una situazione del genere la sinistra, il Partito Democratico, è ancora di fronte ad una scelta chiara ed abbastanza semplice. O sceglie di assecondare il paese e scende sullo stesso piano degli avversari promettendo l’impossibile ed offrendo scenari ancora più idilliaci (ma probabilmente non è nelle sue corde), oppure attende preoccupato l’evolversi dei fatti, il risveglio delle coscienze, sperando che dalla “notte brava” il paese ritorni tutto intero anche se malridotto.

Gli uomini ? La leadership ? Assolutamente ininfluenti. Se la mia immagine del paese è anche solo in parte rispondente al vero nessun “grillo parlante”, nessun “boyscout”, nessun “buon padre di famiglia”, può sperare di contrastare l’affascinante imprenditore a bordo della sua Ferrari. Aggiungo che se qualche “papà di larghe vedute” in un’ottica di minor danno volesse in qualche modo assecondare il gigolò nell’illusione di poter controllare la situazione, potrà pure rimediare qualche passaggio in macchina, ma certo non farà del bene ed alla fine non ne otterrà che un maggiore rimorso.

Ci sarà qualcuno in grado di far capire al paese che la situazione mondiale richiede impegno e sacrificio, che si deve investire sulla scuola, sulle infrastrutture, sull’ambiente?

Chi avrà la capacità e la forza di dire “tu stasera non esci, devi studiare e mettere in ordine la camera, che a giugno hai gli esami” ?

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