innovazione
Energia
Apriamo questo altro Tavolo tecnico, in cui credo molti di noi potranno contribuire (Fabrizio, Mario , Guglielmo, Davide..).
Come dice Guglielmo, chiaramente il discorso sulle Rinnovabili è fondamentale (Mario, aspettiamo il tuo contributo), messo in relazione con la scarsità di risorse energetiche che , sempre più, avremo nei prossimi anni.
In quel contesto potremmo poi parlare di Termovalorizzatori e affrontare il Tema complesso dei Rifiuti (in cui Fabrizio potrà darci il suo contributo di Esperto).
A presto,
Massimo
Lavoro e Flessibilità
Credo possa essere interessante, come suggerito anche da Massimo, cominicare un forum di discussione sull’argomento LAVORO e FLESSIBILITA’.
Si tratta di un tema molto attuale, forse un po’ “inflazionato”, ma estremamente importante, dove tutti possono dare il loro contributo con idee e commenti.
Personalmente, ritengo sia importante favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, ma contemporaneamente sia fondamentale sviluppare un sitema di flessibilità “sana”, che sia il propulsore di nuova occupazione e la linfa vitale per le imprese italiane. Ritengo infatti che trascurare o addirittura demonizzare tutto ciò che è “flessibilità” perché sinonimo di “precarietà” sarebbe un suicidio politico.
A mio avviso, dunque, è fondamentale perseguire un obbiettivo e un messaggio politico duplice:
– Creazione flessibilità “sana”.
– Stabilizzazione dei rapporti di lavoro flessibili.
Non si tratta di una contraddizione in termini, ma di un’impostazione concreta su due elementi che vanno di pari passo
Per sistema di flessibilità sana intendo un mercato del lavoro che superi l’attuale situazione di lavoratori di serie A (tipici) e serie B (atipici), creando maggiori opportunità di scelta, di mobilità, maggiore stabilità economica e affidabilità finanziaria, per quei lavoratori senza un contratto di lavoro stabile.
Mi piacerebbe dunque conoscere, anche sulla base delle esperienze personali, le vostre opinioni.
Grazie e un saluto a tutti,
Alessandro Chiozzi
Ricerca su Donne e Lavoro
Uno studio curato da Adriana Castagnoli dell’Università di Torino (per il salone dell’imprenditoria femminile) dimostra che in Italia le donne sono il 51,44% della popolazione. Il 45,8 ha una occupazione, il 26 è imprenditrice.
Tra gli uomini che sono il 48,56% della popolazione gli imprenditori sono il 36 per cento.
Le donne con posizioni dirigenziali e manageriali in Italia sono il 33% nel turismo-agricoltura-servizi; negli Stati Uniti il 48%, governano società private e settori “duri” quali costruzioni e trasporti.
Ancora oggi le donne dirigenti pur essendo aumentate del 65% a partire dal 2004 guadagnano meno dei colleghi maschi.
Eppure, pur avendo noi donne caratteristiche personologiche di leadership( flessibili, sensibili, attente alle relazioni
interpersonali, riflessive, capaci di mediare, strateghe, “amanti passionali, mamme e streghe amorevoli”) continuiamo a rimanere fuori dai recinti della politica.
Il 20,60% -tra i sindaci solo il 12,52% – e su 2580 amministratori provinciali l’ 11,83%.
Sempre in Regione Piemonte sono il 19% e tra i Parlamentari piemontesi il 19,51% mentre alla Camera e al Senato il 18,18%>.
Dati questi che ci fanno riflettere.
Vogliamo, allora, attivare un dibattito serio e sostanziale per dare risposte forti e concrete.
Giuseppina Bonaviri
PERCHE’ GIOVANI, PERCHE’ DONNE
Sarebbe disorientante e scorretto negare che la convinzione, nel tempo direi più la regola convenzionale, di dare visibilità alle “minoranze” – tra cui paradossalmente giovani e donne – non abbia maturato in noi forti criticità derivate dall’avere verificato che, non sempre, si sono nei fatti create le condizioni per concretizzare ipotesi e buoni propositi, finora.
I giovani come le donne sono, in verità, stati obbligati -per strane casualità o per voleri superiori?- in uno spazio limbico che beato, certamente, non è apparso.
Si potrebbe pensare: corsi e ricorsi storici, accettati consapevolmente! Si, va bene, ma è tempo di ridimensionare questa precarietà anche fuori dalle strumentalizzazioni.
Affidare la gestione di uno strato sociale ad uno stato sociale deve significare necessariamente PARTECIPAZIONE attiva garantita e credibile, responsabile e creativa, ovviamente gioiosa e, perché no, anche giocosa!
In un sistema politico delicato come l’attuale, in un paese come il nostro che merita rispetto, in una società che lamenta carenza di Genere e Generazioni non ci rimane che rilanciare la sfida sul solo investimento attualizzabile : GIOVANI e DONNE .
Giovani e donne insieme.
Giovani e Donne BARICENTRO del sistema riformista, interpreti primi della propria volontà, capaci di generare forti consensi, proiettati alla risoluzione pacifica dei conflitti.
Giovani e Donne UNIONE tra tradizioni e nuovi saperi, depositari di forti ricchezze interiori, capaci di rompere l’insidia di un silenzio e che mai si spaventano ad accogliere il processo di una emozione meglio espressa come “ emovòre, muovere verso, trasportare fuori”.
Giuseppina Bonaviri e Massimo Preziuso
TERNI SUL PARTITO DEMOCRATICO, 27 OTTOBRE
di Flavia Baldassarri
Segnalo a tutti l’Assemblea pubblica promossa da Rete dei Cittadini per l’Ulivo e Comitato “Articolo21-Terni”
“Dalle Primarie al Partito Democratico”
venerdì 27 ottobre 2006, ore 17.30 Terni, Hotel Michelangelo, v.le della Stazione, 63
Interverranno:
Franco Passuello
Esecutivo nazionale Cristiano Sociali
Maria Prodi
Direttivo regionale Margherita
Sono stati invitati esponenti politici, locali e regionali, dei partiti: DS, Margherita, SDI, IdV e MRE
PD – Matteo Renzi: largo a generazioni Google
di Matteo Renzi (da Repubblica)
ROMA. Giovani e politica, un ossimoro, una contraddizione in termini?
Oppure un auspicio, un tema da convegno (noioso), un problema da affrontare e mai risolvere. I giovani, si dice ed è anche vero, la politica non la amano, non la capiscono, non la seguono. Ma ci sono anche quelli che la politica la fanno, ventenni, trentenni o poco più.
E la fanno a tempo pieno come Matteo Renzi, nato nel 1975, professione civile dirigente d’azienda, professione politica presidente della Provincia di Firenze, militante della Margherita, «rutelliano», finito anche su Time che in aprile dedicò la copertina e un lungo servizio proprio ai giovani in politica. Renzi fa politica ma non solo, o meglio la fa guardando davanti e non indietro. Tanto che uno dei suoi libri si intitola «Tra De Gasperi e gli U2», titolo che fece sobbalzare Prodi sulla sedia. Che infatti, quando lo incontrò, gli fece: «Ma che casso c’entra De Gasperi con gli U2?». «Io gli risposi che non c’entra appunto un casso, perché oggi per un giovane è molto più formativo, politicamente parlando, un testo di Bono che non un saggio di De Gasperi. Purtroppo molti ragazzi non sanno nemmeno chi fosse l’ex leader della Dc, così come alcuni rispondono che Berlinguer era un ministro francese». Felici e ignoranti, dunque, i giovani di oggi? «Ignoranti sulla storia politica del passato abbastanza, e non è che questo sia una nota di merito. Ma forse bisognerebbe chiedersi se i messaggi di una volta, le ideologie del novecento abbiamo ancora un senso nella realtà. Ecco, io penso di no: penso che la mia generazione e quelle che seguono siano le “generazioni Google”. Che non è solo un motore di ricerca ma un metodo, una rivoluzione della società, della cultura, della didattica. Sarebbe ora che lo fosse anche per la politica».
Lei parla di Google proprio oggi che il suo partito si divide in teodem, teopop, con manifesti politici che affermano la straordinaria attualità dei valori della Dc che scomparve quando lei aveva meno di vent’anni… «Oddio, e pensare che per me la Dc è morta e sepolta, e lo dico con tutto il rispetto per quella storia ma senza nemmeno nascondermi i problemini che quel partito ha avuto e ha creato. Io poi sono figlio di un democristiano, ho cominciato a far politica con i Comitati Prodi e nel Partito popolare di Martinazzoli, il mio soprannome è Zac in omaggio a Benigno ma anche a Zaccheo, personaggio biblico che definisco l’anti-ideologico. Faceva l’esattore delle tasse e rubava pure, poi incontra Cristo e diventa cristiano ma continua a fare il suo lavoro. Solo che smette di rubare». Cos’è,
una metafora dedicata ai democristiani? «No, no, è che io sono stanco di tutti questi riferimenti al passato, chi verso la Dc e chi verso il Socialismo. Trovo queste nuove correnti, teodem, teopop e via dicendo, un po’ ridicole, diciamo ideologiche e nostalgiche. Negli ultimi dieci anni la società italiana è cambiata, tutto è cambiato tranne le facce di quelli che stanno al governo. Dieci anni fa i due ministri più giovani erano Giovanna Melandri e Enrico Letta e oggi sono Enrico Letta e Giovanna Melandri. Solo che sono passati dieci anni e la nuova generazione è rimasta indietro».
Lui no, ha solo 31 anni e un grande avvenire davanti a sé. Ma gli altri? «Molti stentano, perdono tempo a lamentarsi perché i più vecchi non gli lasciano spazio, sembrano un po’ dei replicanti. Invece dovrebbero prendere qualche iniziativa, smettere di piagnucolare e farsi avanti. Io faccio parte di un gruppetto di dieci amici che dopo la sconfitta alle europee del 99 (col Ppi di Marini ridotto a meno del 5%), prendemmo in mano il Partito di Firenze. Avevamo venticinque anni… qualcosa insomma si può fare anche senza aspettare la grazia ricevuta dai nostri zii. Si impara di più a far la politica dell’oggi usando la Rete che non a sbattersi per un posticino qui o lì nel sottobosco della politica».
I vecchi o gli zii di cui parla Renzi, tanto vecchi non sono. Fatta eccezione per i settanta-ottantenni che occupano le cariche istituzionali, gli altri si chiamano D’Alema, Fassino, Veltroni, Rutelli, gente che sta tra i cinquanta e i sessant’anni. Sono loro che non fanno spazio ai giovani? «In un certo senso sì, ma è perché non riescono a fare spazio a se stessi. In altri paesi a quell’età si chiude la carriera, vedi Tony Blair. Da noi invece stiamo ancora aspettando che un cinquantenne faccia il candidato premier». E a meno di sorprese, aspetteremo fino al 2011: lei chi aspetta? «Veltroni o Rutelli».
Senta Renzi, un anno fa le primarie: le sono piaciute? «Senza dubbio, speriamo di rifarle. Magari più vere, io ho votato per Prodi ma non avevo molte alternative. Mi piacerebbe in futuro non dover votare per un leader già predeterminato. Mentre non mi piace affatto tutta questa santificazione delle primarie, qui va a finire che sul calendario scriviamo San Primario il 16 ottobre». Ormai però si parla delle primarie addirittura come metodo per costruire il Partito democratico, i gazebo contro gli apparati: lei con chi sta? «Io sono un pasdaran del Partito democratico, ma tra l’idea di Parisi e quella di D’Alema scelgo D’Alema. I partiti non sono il luogo della società incivile, e tutti questi professori che vengono a spiegarci che bisogna buttarli a mare francamente non li sopporto. Dopo di che, figuriamoci, oggi sono troppo ceto politico, bisogna che cambino. Ma non che scompaiano». Il Presidente della Google generation è comunque soddisfatto che il Partito dei suoi sogni sia partito, «anche se potevamo evitare di farlo partire con un dibattito così palloso».
Il nostro Sito in Google-Pages
E’ NATO IL NOSTRO PRIMO SITO WEB.
Oggi, in un momento di creatività forte, grazie all’aiuto dell’amico Rocco, abbiamo realizzato il Sito del GRUPPO “Giovani e Donne – Innovatori europei Europei – per il Partito Democratico”, il cui nome è: HTTP://GIOVANIDONNEPARTITODEMOCRATICO.GOOGLEPAGES.COM
Speriamo che la idea vi piaccia.
Cercasi, chiaramente, Redattori sulle varie Tematiche del Sito (si può creare una Pagina per ogni Gruppo di Lavoro, Pagine su Temi specifici…)
A presto,
Massimo
Diamo visibilità al Group
Sulla esperienza di www.mediasenzamediatori.org , vogliamo portare le discussioni del Google Group sul Sito Giovani e Donne per il Partito Democratico (http://giovanidonnepartitodemocratico.googlepages.com).
Vi spiego come: attraverso l’utilizzo di un “formalismo XML” tipo $$, ognuno di noi potrà segnalare una discussione sul Sito (riguardo Manifestazioni, Eventi, Feste, Ricerche..).
In quel modo, sul Sito http://Giovanidonnepartitodemocratico.googlepage.com il “navigatore” potrà leggerle direttamente e accedere al google group.
Così otteniamo la convergenza del google group e del sito: su quest’ultimo stiamo per lanciare le “sezioni” sui TAVOLI TECNICI (attualmente ci sono i Gruppi che erano partiti a Settembre).
Che ne pensate?
A presto,
Massimo
ECCOCI QUI
Contiamo di rendere questo Sito qualcosa di Nuovo: un punto di incontro tra una Redazione Web, un Google Group e un insieme di Blog.
Vogliamo far convergere qui tutte le energie che si stanno spendendo sul Tema che ci sta a Cuore:
il coinvolgimento effettivo di Giovani e Donne nella formazione del Futuro Partito Democratico.
Aspettiamo il contributo di molti su info@innovatorieuropei.com
PS: intanto andate a visitare IL GOOGLE GROUP INNOVATORI EUROPEI
NASCE PRIMARIEPD.ORG
INTERNET E IL PARTITO DEMOCRATICO: NASCE WWW.PRIMARIEPD.ORG
Con piacere vi comunichiamo che è nato il Sito WWW.PRIMARIEPD.ORG con lo scopo di riunire in un Albo TUTTI i simpatizzanti del Partito Democratico, dal Popolo delle Primarie in poi.
Complimenti a Gregorio Gitti (www.perilpartitodemocratico.it ) per questa idea innovativa.
In qualche modo, ci sentiamo compartecipi di questa iniziativa, avendo lanciato da qualche tempo la Rete dei Blog Giovani APD su “Il Cannocchiale” (wwwgiovaniapd.ilcannocchiale.it ) e il Google Group “Giovani e Donne per il Partito Democratico”
(http://groups.google.com/group/perilpartitodemocratico )!
Ribadiamo che Internet è il vero motore democratico dei nostri tempi!