Significativamente Oltre

Energia e Ambiente

PD: L’UOMO NUOVO E’ LETTA – INNOVATORI EUROPEI

Pd : L’UOMO NUOVO E’ ENRICO LETTA, DEGLI INNOVATORI EUROPEI!

di Arnaldo De Porti – IE Belluno su Welfare Italia

Io penso, senza arrogarmi l’arbitrio di giudicare chicchessia, ma solo allo scopo di promuovere una riflessione presso la pubblica opinione, che sia giunto il momento di fare chiarezza per quanto concerne il discorso sulle candidature nazionali per il nuovo Pd, alias partito democratico, che, in pratica, raccoglie buona parte del patrimonio storico-politico del centro-sinistra.

I contendenti, come noto, ormai sono ridotti a tre: Walter Veltroni, sindaco di Roma, Rosy Bindi, ministro di questo governo ed Enrico Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Per ognuno di questi personaggi, su cui non ho nulla da dire in negativo, mi chiedo e vorrei che la gente si chiedesse

– Walter Veltroni, persona rispettabilissima e colta, rappresenta il nuovo o rimane piuttosto il prodotto di un coacervo facente parte di quella politica di cui gli italiani sono arcistufi ? Il fatto che egli affermi di poter contare su 150 nomi di alto spessore politico e non, oggi peraltro prontamente contestato e criticato dalla stessa Rosy Bindi nonché da Enrico Letta, sia pur, da quest’ultimo, con toni diversi rispetto alla passionaria prodiana, la dice lunga: in pratica, con Veltroni, almeno a mio modo di ragionare, si cambierebbe il nome dell’orchestra lasciando gli stessi suonatori che, come abbiamo constatato, non badano più nemmeno alle cosiddette… stecche musicali.

– Rosy Bindi, persona intelligentissima e capace, rappresenta il nuovo che avanza, oppure racchiude in se un ammasso di equilibri partitici dai quali non può prescindere se vuol emergere nel Pd ? Con toni e modalità di scontro all’interno dello stesso costituendo Pd ? La gente che osserva queste cose comprende che così non si cambia niente e che la società civile viene completamente esclusa in quanto si rifarebbe il tutto con gli stessi ingredienti ?

– Enrico Letta, (e non dico questo perché mi sto impegnando a supportare questo giovane personaggio della politica), va o non va giudicato in un ottica diversa ? Il suo faire-play nella dialettica politica ” gareggiamo nello stimarci” – egli dice a Bindi e Veltroni – denota una certa signorilità d’animo certamente avulsa da consolidate smaliziature degli altri due; egli, malgrado la sua giovane età, dopo aver dimostrato nel passato recente – ricordiamocelo bene – di saper competere e superare, smantellando punto dopo punto, le osservazioni demagogiche mosse al centro-sinistra dai vari Berlusconi, La Russa, Cicchito, Nania durante le innumerevoli e stucchevoli trasmissioni televisive di Porta a porta e quant’altro, è sicuramente affidabile. Ce lo rammentiamo questo ? E ciò indipendentemente dalla sua faccia giovane e pulita da cui non solo traspare onestà intellettuale, ma che ispira anche fiducia a prima vista ? Come ci siamo detti ieri, io ed il nostro alpinista-scrittore-poeta di Erto e Casso, Mauro Corona, in una lunga riflessione telefonica ? Pure lui per Letta ?

Questo è il nuovo che la gente vuole. E che, vorrei rappresentare, fornendo il mio supporto a tutta la campagna elettorale di Enrico Letta, a segretario nazionale del Partito democratico.

Arnaldo De Porti

Referente per la provincia di Belluno INNOVATORI EUROPEI a sostegno di ENRICO LETTA

25 agosto 2007

ARTICOLO DI GIANNI PITTELLA PER LETTA

Libertà, natalità e mobilità: sono le parole chiave del programma di Enrico Letta per la corsa alla leadership del partito democratico. E vale la pena riflettere sul loro significato politico, soprattutto se riferite al Mezzogiorno.

Lo sviluppo è libertà, ricorda il titolo di un volume ormai famoso di Amartya Sen, premio Nobel per l’economia. Dunque il tema dello sviluppo del Mezzogiorno è molto più legato di quanto possa sembrare al concetto di libertà. Perché lo sviluppo è da considerarsi un processo di espansione delle libertà reali godute dai cittadini. L’espansione delle libertà rende più ricca e meno soggetta a vincoli la vita dei singoli individui, ma permette loro anche di essere in modo più completo individui sociali, che interagiscono col mondo ed influiscono su di esso.

Dunque, sempre seguendo Sen nel suo ragionamento sulla stretta relazione tra sviluppo e libertà, le libertà strumentali sono quelle che afferiscono alle infrastrutture economiche, alle occasioni sociali, alle garanzie di trasparenza, alla sicurezza protettiva che tuteli i diritti fondamentali delle persone più vulnerabili attraverso un sistema di welfare efficace. Ma l’esercizio delle libertà individuali dipende in maniera sostanziale dagli assetti sociali ed economici, come il sistema scolastico o sanitario e la regolazione del mercato. Così come dipende anche dall’effettività dei diritti civili e politici, attraverso la partecipazione. Tuttavia queste condizioni sono rese possibili proprio dall’esercizio delle libertà.

L’esercizio socialmente responsabile delle libertà individuali è una condizione importante per generare sviluppo. Le risorse finanziarie sono uno strumento necessario ma forse non sufficiente. Nel Sud occorre ricreare quegli spazi di partecipazione che possano rendere efficaci gli interventi pur fondamentali perché l’esercizio delle libertà individuali diventi effettivo.

Ad esempio con l’istruzione. Se nel mondo oggi l’istruzione è un punto determinante per creare condizioni di sviluppo duraturo, non si può non tenere in debito conto la situazione di grave ritardo degli studenti meridionali, evidenziata dall’indagine triennale dell’OCSE, denominata PISA, all’interno di un quadro nel quale l’Italia è già fanalino di coda rispetto ai principali paesi industrializzati di area OCSE.

D’altro canto il ritardo del Mezzogiorno in quelle attività proprie di esercizio delle libertà individuali deve far riflettere. Ad esempio rispetto al numero dei quotidiani letti ed alla media di partecipazione alle elezioni, il SUD accusa ritardi rispetto al resto dell’Italia, così come evidenziato da una recente ricerca sulla diffusione del capitale sociale in Italia realizzata da Roberto Cartocci.

Sviluppo e libertà sono quindi due parole inscindibili. L’utilizzo strumentale di questa parola fatto negli ultimi anni da chi ha inteso cavalcarla contro l’organizzazione e la regolazione sociale che sole possono garantire pari opportunità di esercizio della libertà pesa ancora oggi sull’approccio alle politiche di sviluppo del Mezzogiorno.

Quanto alla natalità, proprio l’anno scorso è stato lanciato l’allarme rispetto alla spirale demografica negativa nella quale il Mezzogiorno è entrato, dopo essere stato per decenni la riserva demografica dell’intero paese. Nel decennio 1995-2005 la quota percentuale delle nascite al Sud è passata dal 44,7% al 36%. Questo effetto negativo deriva dalla difficoltà di formare una famiglia, che ha conseguenze sul numero di figli che si riescono ad avere. Ed al Sud questo fenomeno è soprattutto legato alle difficoltà economiche, oltre che ad una ripresa decisa di fenomeni migratori di dimensioni preoccupanti. La Svimez ci ha ricordato non più di un mese fa un saldo negativo per il Mezzogiorno nei flussi Sud-Nord di 210.000 unità.

Ma la natalità è un concetto valido anche per esprimere la nascita e lo sviluppo di cose nuove, a partire dalle imprese per proseguire con le associazioni e il volontariato, e tutte quelle attività connesse alla crescita della società civile.

Esaltare tutte le positività connesse alla natalità è fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno.

In primo luogo facendo nascere nuove occasioni di mobilità, la terza parola chiave. La scarsissima mobilità sociale in Italia è ancora una volta accentuata nel Mezzogiorno. Il Censis ci ricorda che al Sud e nelle Isole, dove la disoccupazione costituisce un problema endemico, le classi più elevate mostrano di saper mettere in atto strategie difensive. Ma in generale già oggi una parte consistente di giovani meridionali è costretta a collocarsi in una posizione sottodimensionata rispetto al proprio titolo di studio. D’altra parte i figli delle fasce sociali più deboli vengono investiti in pieno dalla scarsezza di opportunità lavorative e dalle minori possibilità di elevare il proprio status.

L’istruzione è un veicolo molto importante per garantire una maggiore mobilità sociale soprattutto delle fasce meno abbienti. Le competenze acquisite sono l’unico strumento con il quale poter competere e migliorare la propria condizione di partenza.

L’allineamento dei blocchi di partenza è il principale elemento per lo svolgimento corretto di una competizione.

Ma anche la pista deve esserci. Perché se si passa dalla mobilità sociale a quella legata alle infrastrutture per la mobilità il Mezzogiorno presenta una situazione preoccupante che deve assumere nei fatti priorità strategica per la classe dirigente del Paese.

Anche qui la Svimez ci viene in soccorso con dati allarmanti. Fatto 100 il Centro-Nord, il Mezzogiorno si posiziona a 67,7 per la rete autostradale, a 59,4 per la rete ferroviaria elettrificata, a 0,7 per i centri intermodali, a 68,4 per gli aeroporti. La competizione non può essere giocata con le gambe legate.

Ecco perché libertà, natalità e mobilità esprimono una valenza politica generale, ma ancora più rilevante se declinata per il Mezzogiorno. Ecco perché Enrico Letta ha detto qualcosa in più di altri. Ecco perché la partecipazione a questo processo è un esercizio di libertà.

Gianni Pittella

Eurodeputato DS – Coordinatore Nazionale della Campagna per le primarie di Enrico Letta

INNOVATORI EUROPEI CON LETTA

letta

GLI INNOVATORI EUROPEI SOSTENGONO LA CANDIDATURA DI ENRICO LETTA IN TUTTA ITALIA

Cari amici.

Ieri a Roma abbiamo avuto modo di definire le modalità di collaborazione tra gli Innovatori Europei e l’organizzazione del candidato segretario Enrico Letta, per quanto riguarda le Primarie del Partito Democratico.

Ho rappresentato ai coordinatori le tante richieste che sono arrivate nell’ultimo mese (tramite e mail, telefonate, contatti personali, incontri pubblici) da molti referenti territoriali, molti collaboratori della redazione del sito web, e molti amici vicini al gruppo.

– Sostanzialmente abbiamo concordato i seguenti passaggi temporali:

1) Collaborazione a livello locale tra i gruppi Innovatori Europei e i comitati Enrico Letta, attraverso un contatto diretto tra i referenti

2) Possibilità e necessità di scrivere articoli e proposte durante il percorso che ci sta portando alle primarie del Partito Democratico in sostegno di Enrico Letta, da pubblicare sulle pagine locali che si realizzeranno sul portale www.enricoletta.it  e, laddove possibile,  sui quotidiani locali.

– Attraverso le collaborazioni a livello locale (in tutte le città o i luoghi in cui Innovatori Europei è presente con gruppi, piccoli o grandi che siano) si arriverà a strutturare, nel mese di Settembre, incontri pubblici (ad es. a Milano, Campobasso, Messina) ai quali collaboreranno gli Innovatori Europei e i comitati locali per Letta, in cui si parlerà di innovazione, politica e non solo.

Tutto questo ci consentirà di “migliorare e rafforzare” questa collaborazione per organizzare poi al meglio, con una partecipazione ampia di amici provenienti da tutta Italia, la “Giornata Nazionale di Innovatori Europei”(che si terrà a fine Settembre a Roma alla presenza di Enrico Letta) in cui parleremo di come gli Innovatori Europei vogliono il Partito Democratico, perché hanno sostenuto e sosterranno Letta, e in che modo vogliono portare il proprio “modesto” ma “innovativo” contributo, alla politica e alla società italiana.

Siamo arrivati ad un punto importante.

Ora tocca a tutti noi rimboccarci le maniche e partecipare alle iniziative locali e nazionali che svilupperemo da qui al 14 Ottobre.

Il 14 Ottobre è una data importante per Innovatori Europei, in quanto è un punto di arrivo (nascerà in quella data il Partito Democratico, per il quale tanto ci siamo spesi in questo ultimo anno) ma anche un punto di partenza dal quale continuare la nostra attività di “diffusione di conoscenza” (attraverso la strutturazione del Think Tank) e “realizzazione di partecipazione dal basso” (attraverso la rete organizzativa).

Aspettando il vostro gradito riscontro, in particolare da parte dei referenti territoriali (per metterli in contatto con i Comitati locali per Letta), vi auguro un’ottima Estate.

Ci rivediamo il 27 Agosto, giorno in cui riprenderemo a regime le attività di Innovatori Europei.

A disposizione, comunque, via e-mail per eventuali suggerimenti, osservazioni, domande, etc.

Grazie

Massimo Preziuso

infoinnovatorieuropeigmail.com

www.innovatorieuropei.com/organizzazione   (Rete organizzativa)

www.innovatorieuropei.com/think-tank (Think Tank)

COMITATO PROMOTORE PD IN USA

Costituito il Comitato Promotore del Partito Democratico negli USA

Los Angeles – Si è costituito a Los Angeles il Comitato Promotore del Partito Democratico in USA. L’annuncio è stato diramato da Nicole Focone che svolgerá le funzioni di Coordinatore del Comitato.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale del verbale di costituzione.

“I sottoscritti, riuniti in assemblea a Los Angeles il 6 agosto 2007, costituiscono il Comitato Promotore del Partito Democratico negli Stati Uniti D’America: aderiscono al Manifesto del Partito Democratico facendo proprio l’appello affinché venga riconosciuto nello stesso il ruolo importante per il Paese delle comunitá italiane all’estero e l’impegno del PD a sostenere politiche a favore degli italiani all’estero ritengono che il nuovo partito dovrá avere un carattere di forte radicamento nei territori e di decentramento nelle decisioni secondo il principio del partito federale, principio che deve valere anche per la Circoscrizione Estero e a tal fine chiedono ai futuri dirigenti del PD di prevedere risorse adeguate alle strutture decentrate per iniziative politiche e di comunicazione si impegnano a promuovere, nelle comunitá italiane di riferimento, iniziative politiche che rispondano alle esigenze delle stesse e costituiscano interventi mirati a migliorare le condizioni concrete di vita dei cittadini italiani e i servizi a loro erogati dalle istituzioni italiane presenti si impegnano a chiedere un incontro con gli Ambasciatori d’Italia a Washington D.C. al fine di formalizzare anche presso le istituzioni italiane la costituzione e la presenza dei Comitati Promotori del PD si impegnano a promuovere degli incontri con le forze politiche democratiche ceche e ungheresi, al fine di far conoscere il nuovo soggetto politico italiano, stabilire rapporti di cooperazione e iniziative comuni con le stesse si impegnano a promuovere degli incontri con le principali associazioni culturali, formative, e con gli organismi economici ed imprenditoriali rappresentativi delle comunitá italiane nei rispettivi paesi al fine di individuare le principali esigenze degli stessi e a formulare proposte concrete per la soluzione positiva delle loro istanze aderiscono al Coordinamento de L’Unione negli Stati Uniti D’America e chiederanno allo stesso di riconoscere la presenza di un rappresentante del Comitato Promotore del PD nel Coordinamento si impegnano a dare vita alle primarie, previste per il 14 ottobre, negli Stati Uniti D’America, al fine di consentire anche alle comunitá italiane di questi paesi di votare per l’elezione del Segretario Politico del PD e dei membri dell’Assemblea Costituente sostengono congiuntamente all’UNIONE negli Stati Uniti D’America la richiesta di istituire un Comitato degli Italiani all’Estero negli USA e si impegnano alla raccolta di firme a sostegno della richiesta da presentare all’Ambasciatore invitano fin da ora l’Ambasciatore Italiano negli Stati Uniti a promuovere, fatta salva la prerogativa di nomina dello stesso prevista dalla normativa in vigore, una consultazione generale della comunitá italiana negli Stati Uniti D’America al fine di individuare personalitá rappresentative e disponibili ad assumere gli impegni derivanti dall’incarico di componente del Com.It.Es eleggono nelle seguenti persone l’Ufficio di Coordinamento del Comitato Promotore del PD negli USA: Nicole Focone che svolgerá le funzioni di Coordinatore”. Fanno parte del coordinamento Irene Guadagno, Vincenzo Rotella, Carmen Focone, Paolo Antonelli, Pasquale Rotella.

LETTA IL VALORE AGGIUNTO AL PARTITO DEMOCRATICO

Letta è il vero valore aggiunto del Partito Democratico – Intervista a Davide Corritore

Davide Corritore, l’uomo di Enrico Letta a Milano. Un brutto colpo per Walter Veltroni: Corritore è molto stimato per la sua carica innovativa. Un bel colpo, invece, per il sottosegretario di Romano Prodi: inserisce nella sua squadra un giovane politico che, grazie ai suoi precedenti mestieri, sa di finanza e di innovazione, di Internet e di marketing della pubblica opinione. E che si porta dietro una fetta di lista Ferrante e l’ottimo seguito personale alle ultime elezioni amministrative, dove è stato eletto consigliere comunale nella lista dell’ex prefetto.

Allora, Corritore, perché ha scelto Letta?

Perché Enrico è da sempre portatore di contenuti orientati al futuro, con un’attenzione particolare all’innovazione e alle prospettive delle nuove generazioni, temi ai quali io ho dedicato molta parte della mia esperienza politica.

E perché Veltroni no?

Non è un no a Veltroni, che stimo da anni. Ho scelto Enrico Letta perchè credo nel valore aggiunto di cui egli sarà portatore per tutto il partito democratico. Anche se non dovesse vincere.Competere non significa etimologicamente fare fuori qualcun altro ma correre insieme verso un unico punto. Molto istruttiva la frase che Letta ha scritto sulla porta del suo comitato. E’ una massima di San Paolo, che raccomanda: “Competete nello stimarvi”. Sono convinto che se Letta non vincerà i contenuti del suo messaggio si depositeranno comunque lungo la strada della costruzione del nuovo partito.

Quali contenuti?

Letta ha indicato alcuni assi del suo progetto. La libertà?

Non è proprio un valore nuovo…

Libertà nelle forme nuove della moderna società industriale. Che significa libertà di accesso a ciò che ora non è disponibile per tutti.

Per esempio?

Libertà di accesso per tutti alle professioni ma anche alla banda larga, che non è ancora disponibile per fette importanti del territorio nazionale. Ma anche libertà di accesso alla casa per le giovani coppie,con contratti economicamente sostenibili. Se queste cose non vengono garantite a tutti, si determinano delle esclusioni dal vivere democratico. E si riduce così la libertà dei singoli. Chiunque, ad esempio, dovrebbe poter fare il tassista o il notaio senza essere figlio di tassista o di notaio. Qualsiasi giovane avvocato dovrebbe poter competere con i grandi studi legali. E chi è escluso da Internet in banda larga è escluso dalla società dell’informazione, che è la società del futuro. Ci sono, nella ricca e moderna Brianza, intere zone che navigano ancora in internet col modem a 56 k perché Telecom non investe su adsl per scarsa convenienza economica. Bisogna riconoscere a tutti gli italiani l’accesso alla banda larga in ogni zona d’Italia.

L’altro valore prioritario per Letta è più classico: la natalità.

Vogliamo affrontare alla radice il grande problema italiano della mancanza di figli e dell’innalzamento dell’età media. In Francia le giovani coppie hanno mediamente due figli. In Italia solo uno. Ma un paese che non fa figli è un paese che non guarda al futuro e culturalmente è meno disposto a investire sulle nuove generazioni. Il Paese più innovativo in Europa in tutti i campi-dall’energia alle politiche sociali- cioè la Francia, è il paese col più alto tasso di natalità. Non sarà un caso.

Che cosa proponete in concreto?

Lanceremo a Piacenza in settembre, insieme a migliaia di sostenitori organizzati in diversi teatri cittadini, ognuno dei quali affronterà un tema, un grande happening di lavoro.Un incontro filosofico, politico-programmatico in cui costruiremo insieme, con una logica wikipedia, il nostro progetto per il Pd. Una grande convention interattiva, caratterizzata da una sorte di primarie delle idee…

In concreto…?

Idee che in concreto aiutino ad esempio i giovani ad uscire di casa prima dei 33 anni (la media di oggi). E ci aspettiamo idee a favore delle donne, che devono poter fare figli senza che questo danneggi le loro carriere e penalizzi la loro crescita professionale.

Il terzo valore di Letta è la mobilità. In che senso?

Significa coltivare da parte dei cittadini la speranza di crescere e muoversi socialmente economicamente e fisicamente.L’Italia è ferma perché è difficile qualsiasi forma di mobilità. Sociale ma anche fisica. Proliferano dappertutto le caste precostituite e le lobbies.Il Paese è fermo dal punto di vista sociale e anche logistico. E’ bloccato e va sbloccato.

Walter Veltroni non è adatto a garantire tutto ciò?

Veltroni è un passo avanti, in termini di valori e di visioni, rispetto al passato. Ma dobbiamo guardare ancora più avanti. Veltroni parla di anni ’60 e ’70, Letta di anni ’80. Aggiunge un decennio. La speranza per il futuro è di costruire nuovi orizzonti motivazionali con cui portare all’impegno poltico persone nuove.

In concreto?

Solo un esempio: l’Italia ha il più alto tasso di ricercatori che operano nelle energie rinnovabili in Europa. Ma ha una sinistra che ritiene che il tema dell’ambiente sia una prerogativa dei verdi. Mi aspetto che il Pd nella sfida delle energie rinnovabili chiami i giovani all’impegno e riesca a fare scuola in Europa, utilizzando le esperienze dei nostri bravissimi ricercatori, che oggi lavorano per governi stranieri.

Si avverte molto, nel processo di formazione del nuovo partito, il peso degli apparati?

Il Pd è nato proprio per liberarsi dagli apparati. Sennò non sarebbe stato generato. Gli apparati possono pensare di sopravvivere e per un po’ sopravvivranno. Ma credo che il Pd che vedremo tra dieci o cinque anni sarà diverso da quel che oggi immaginiamo. E’ possibile che 700mila iscritti a Ds e Margherita andranno a votare il 14 ottobre. Ma è verosimile che altrettanti saranno i non iscritti che andranno a votare. Queste persone porteranno aria nuova. E quando apri le finestre prima o poi l’aria nuova penetra. Nonostante gli apparati.

Ma si sa che Letta non vincerà. E allora a che serve il vostro impegno?

La nostra vittoria sarà innanzitutto seminare nel partito che verrà nuovi contenuti. Vorremmo influenzare il progetto del Pd, aggiornare la visione di società della sinistra, inglobare una fortissima innovazione, lavorare sulla cultura di squadra, assente in Italia e invece molto diffusa in altri paesi, eliminando il culto della personalità in politica.

Che Italia avete in mente?

Vorremmo che il paese uscisse dalla cultura della rendita di posizione. Vorremmo un paese in cui ognuno può mettersi in gioco senza dover necessariamente farsi cooptare con appoggi di tutti i tipi.

Quale difetto vorreste eliminare prioritariamente?

La difesa degli stati acquisiti, che penalizza i diritti potenziali. Vedi le pensioni o le licenze di taxi. Il risultato delle logiche corporative ha fatto sì che le licenze siano aumentate di poche centinaia in tutt’Italia, mentre le tariffe siano cresciute, a Milano del 13 per cento. Con tanti saluti per la liberalizzazione del settore e per l’interesse del consumatore. Oggi andare a Malpensa da Milano in taxi costa di più che andare in aereo a Londra. Bisogna rompere questi schemi, questa è la rivoluzione italiana: mandare a casa lobby e potentati che a tutti i livelli difendono le posizioni acquisite.

A destra come a sinistra?

Di fronte ai temi di cui abbiamo parlato sfuma un pò la distinzione tra destra e sinistra. Diventa quasi anacronistica. Credo che nell’Italia di oggi sia più cruciale la distinzione tra liberalizzatori o conservatori. La sinistra deve decidere: o difende chi ha già o crea opportunità per chi non ha. Un giovane che vuol fare il tassista o l’avvocato è come l’operaio della società industriale. Le pari opportunità moderne sono queste.

Farà incavolare il sindacato, questo ragionamento.

Accadde anche in Inghilterra, quando Blair affrontò in modo nuovo il tema della società industriale. E disse che non aveva senso difendere le miniere, roccaforti storiche del sindacalismo inglese, perchè il carbone sarebbe stato sostituito da energie più pulite e la società industriale da quella dei servizi e del terziario. Noi dobbiamo ancora completare questo passaggio culturale. La sinistra italiana deve farlo. E sarà complicato.

E a Milano, la sua città?

La nascita del Pd è un occasione per pensare ad una svolta importante, una specie di big bang.

Tutti a casa?

Il problema più importante è immettere nuova linfa. Portare all’ingresso in politica, anche in posizioni dirigenziali e non solo di militanza, decine e decine di persone che provengono dalle professioni e dal mondo dell’innovazione. Con quei saperi dentro, e con nuove esperienze, il Pd potrà essere veramente una cosa nuova e non una semplice fusione di passati.

Che cos’è Milano per Letta?

Enrico l’ha già detto esplicitamente: Milano sarà un laboratorio di innovazione a partire dalle modalità di partecipazione politica. Il primo segnale è la scelta di Letta di far selezionare i candidati del collegio 1 direttamente dai sostenitori con pre-primarie che si terranno a settembre. Lo scopo di questa sperimentazione è di mandare un preciso messaggio al Pd: bisogna mandare in soffitta la nefasta scelta di liste bloccate che abbiamo avversato nella legge elettorale nazionale, quella di Calderoli, e abbiamo invece inglobato nella vita del Pd. E non se ne comprende il perchè. Se vogliamo un vero Partito Democratico dobbiamo dare vero potere agli iscritti. A cominciare dalla scelta di chi li rappresenterà.

E poi?

Milano sarà per noi il luogo in cui si proporranno modalità di funzionamento del Pd basate su un’interazione continua con gli iscritti. Utilizzeremo tutte le tecnologie possibili. Una sezione tematica di Piacenza sarà dedicato alla forma partito.

Ma il potere a Milano?

Milano, negli equilibri interni del pd rappresenta una postazione chiave. Vogliamo diventare interlocutore privilegiato del mondo di chi intraprende e innova. Vogliamo rivolgerci ai tanti talenti che lavorano in città, che seguono la politica ma se ne sono allontanati negli ultimi anni a causa delle degenerazioni autoreferenziali, di potere e di apparato.

E la sua lista, la lista Ferrante? Che ne sarà dopo che l’ex prefetto ha gettato la spugna cambiando mestiere?

Già più della metà degli eletti sta lavorando per il Pd e dando il suo contributo al processo. A settembre la lista proporrà dei contenuti al nascente Pd e valuterà formalmente come rapportarsi. Nel frattempo è in corso un referendum online tra gli eletti che porterà all’individuazione di un nuovo nome. A quel punto la lista aprirà definitivamente una nuova pagina.

Intervista a Davide Corritore, su “Affari Italiani”, 9 agosto 2007

CRISI MUTUI-USA INVESTE BORSE

da Corriere.it

La crisi dei mutui Usa investe le Borse Chiusure negative, l’Europa brucia 160 miliardi. Forti cali a New York. Bce e Fed immettono liquidità per frenare le perdite

WASHINGTON – «La nostra economia è forte e c’è abbastanza liquidità sul mercato». Con queste parole il presidente americano George W. Bush ha aperto l’ultima conferenza stampa alla Casa Bianca prime vacanze estive per rassicurare gli investitori, preoccupati dalla crisi del mercato dei mutui ad alto rischio che ha innescato una corsa alle vendite. Infatti tutti i listini mondiali hanno registrato giovedì cali considerevoli, anche se non drammatici. In contemporanea con le dichiarazioni di Bush, la Federal Reserve americana ha annunciato di aver immesso sul mercato una liquidità di 24 miliardi di dollari (17,5 miliardi di euro). La Bce ha immesso poco meno di 95 miliardi di euro, il più ampio intervento mai varato dall’11 settembre 2001.
Sui listini internazionali i titoli più esposti sono quelli finanziari, bancari e assicurativi, tanto che i titoli di altri comparti produttivi sono al contrario in netta crescita. Le Borse europee hanno tutte chiuso in ribasso (Parigi -2,17%, Londra -1,92%, Francoforte -1,99%), a Wall Street circa due ore dopo l’apertura il Dow Jones perdeva lo 0,82% (recuperando dopo le parole di Bush), con il Nasdaq a -0,28%. Bnp Paribas ha congelato tre suoi fondi di investimento del valore di quasi 1,6 miliardi di euro, citando i problemi dei mutui «subprime» Usa. «Il dipartimento del Tesoro continua a monitorare i mercati e rimane vigile», ha detto un portavoce del Tesoro Usa.
CONTATTI – La Banca centrale europea (Bce) non ha confermato se sono in corso contatti costanti con le altre banche centrali relativamente alle condizioni globali della liquidità. La notizia del monitoraggio era invece stata data dalla Banca centrale del Canada.

CHIUSURA PIAZZA AFFARI – In Italia la Borsa di Milano ha terminato con un ribasso dell’indice Mibtel dell’1,38% a 31.193 punti, un po’ meglio dell’indice S&P/Mib: -1,45% a 40.056 punti. Il migliore titolo è stato Mondadori (+3,73%), mentre sono generalizzati (con qualche eccezione) i cali nel comparto finanziario. In totale il calo della capitalizzazione delle Borse europee è stato pari a 160 miliardi di euro, basato sulla perdita dell’1,78% dell’indice Stoxx 600.

LIBERTA’, MOBILITA’, NATALITA’

di Alessandro Chiozzi – IE Milano

Lunedì sera a Milano Enrico Letta ha tenuto un incontro con sostenitori e curiosi per parlare della sua candidatura e della sua idea di Partito Democratico.

L’intervento, oltre ai dettagli di carattere organizzativo e ai commenti su Regole, forma partito ecc., ha avuto un taglio prevalentemente di contenuti, incentrato sul “manifesto” scelto da Letta per la sua campagna: “Libertà, Mobilità, Natalità”.

Letta ha spiegato perchè sono state scelte queste 3 parole, dicendo ad esempio che lo slogan Libertà è stato regalato al Centro Destra, che ne ha diffuso la sua interpretazione di “arbitrio”; che la Natalità non è un tema solamente di matrice cattolica e un paese che non investe sui figli non ha futuro; che si riscontrano sempre più difficoltà di Mobilità, fisica ma anche e soprattutto sociale. (per approfondimenti, www.enricoletta.it )

L’aspetto a mio avviso più interessante è stato l’invito rivolto alla platea di “DECLINARE” le 3 parole, secondo le numerose accezioni che termini così “ampi” possono assumere.

Ne sono scaturiti interessanti interventi legati a contenuti di rilievo sociale, economico, politico, lasciando poco spazio al “gossip politico”.

Mi piacerebbe replicare quanto avvenuto a Milano, invitando tutti Voi di I.E. a commentare lo slogan di Letta e dare una declinazione alle 3 Parole. Oltre ad essere un pretesto per far emergere nuove idee, credo sia il modo migliore per cominciare a sostenere la candidatura di Letta, così come questo Gruppo ha manifestato di voler fare.

Personalmente non ho molta simpatia per gli slogan e la retorica in genere. Credo tuttavia che Letta, dovendo dare in poco tempo un’immagine chiara e forte di quello che vuole essere il suo impegno per il futuro Partito, abbia scelto una buona formula, con un vocabolario NON tipicamente di Sinistra (come eguaglianza, giustizia sociale, ambiente, pace ecc.), trasmettendo implicitamente una MISSION importante per il PD: riappropriarsi di valori e temi, in parte “perduti” nel corso del tempo, a noi tutti molto cari e soprattutto fondamentali per costruire un Partito forte e coeso.

Pensando a Libertà, Mobilità, e Natalità, mi vengono in mente immediatamente Europa e Lavoro (questa, dunque, la mia “declinazione”).

Molte delle nostre Libertà sono sempre più legate all’Europa (Europa Politica); la nostra Mobilità, fisica e sociale/lavorativa, non può che essere intesa in un ottica di confini europei (Europa Geografica); e in una uniformità europea (Europa Sociale) sono da intendersi tutte le questioni legate alla natalità, alle politiche per la famiglia, alla crescita e al flusso demografico.

L’ ”Europeismo”, cavallo di battaglia del Centro-Sinistra, è stato lasciato in pasto alla propaganda politica e alle operazioni speculative di Bossi e Berlusconi (vedi Euro), fino a diventare quasi un qualcosa di cui è meglio non parlare, per non rischiare ripercussioni negative nei consensi. Il Partito Democratico dovrà essere, a mio avviso, europeista convinto e forte abbastanza da difendere e promuovere l’Unione Europea nella buona e nella cattiva sorte.

Ma è il tema del Lavoro quello che in assoluto legherei di più ad un discorso di Libertà, Mobilità e Natalità, ed è anche il campo in cui il Partito Democratico dovrà dimostrasi veramente innovatore e capace di trovare soluzioni socialmente ottimali; ma sopratutto dove misurerà la sua indipendenza dalle ormai superate concezioni sindacaliste, nonché dal ricatto della sinistra estrema (a cui normalmente segue la “derisione” da parte degli avversari politici).

Abbiamo un mercato del lavoro, diviso tra Serie A (tanti diritti) e Serie B (poche prospettive), che non garantisce la Libertà di affermarsi secondo il proprio talento; dove la Mobilità, sia economico-sociale sia fisica, è pressoché inesistente o veramente difficile.

Un amico inglese, in Italia da 2 anni, ha definito semplicemente “crazy” un paese dove trovi gente (di diverse età) che va a lavoro in giacca e cravatta e guadagna 1.000€ al mese, con un affitto di 500/600€…..vogliamo parlare di Natalità?

Un Saluto,
Alessandro Chiozzi

PD: ASSEDIO A VELTRONI

Da Il Corriere – Pd, assedio a Veltroni
Il ministro ds: così il partito rischia. Penalizzata la nostra sinistra – Bersani: no ai verticismi
I prodiani criticano il sindaco – Vita: per Walter sempre più difficile
ROMA — La gestazione del Partito Democratico appare tutt’altro che semplice. C’è la Margherita che si divide nuovamente tra rutelliani ed ex popolari, con i primi che minacciano di fare una lista in proprio e con i secondi che rispondono per le rime. Significativa la replica di Beppe Fioroni, ministro dell’Istruzione, agli uomini del presidente della Margherita: «Si chiamano coraggiosi, bene, abbiano il coraggio di fare questa lista sul serio, anche se io penso che sia un errore, che occorra esaltare il meticciato, metterci tutti insieme, mescolare culture e tradizioni». Già, ma i rutelliani sostengono che questo listone onnivoro sia gestito da Dario Franceschini in modo tale da emarginarli, favorendo invece gli ex ppi.
Dallo staff di Franceschini fanno sapere di non credere che alla fine il presidente della Margherita scenderà in campo con proprie liste. E ancora Fioroni osserva: «Io non voglio contare di più nelle liste, ma neanche di meno, sia chiaro…». Mentre nella Margherita si litiga, nei Ds affiorano dubbi e perplessità. Il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, lancia l’allarme: ci sono delle questioni da risolvere altrimenti in il Pd è «a rischio». C’è un problema, sottolinea il dirigente della Quercia in un’intervista all’Unità, che «può anche essere mortale» per il partito che verrà, perché «fin qui si è seguito un meccanismo» che potrebbe portare a un moltiplicarsi di operazioni verticistiche.
E allora, il giorno dopo le primarie, ammonisce Bersani, occorrerà «ripartire dal basso», perché bisogna «mettere lo scettro in mano al popolo dei democratici». Lungo la strada del Partito Democratico, però, secondo il ministro per lo Sviluppo Economico, c’è anche un altro pericolo. Ossia quello di una «possibile sottorappresentazione della sinistra ».È un problema che i diessini stano affrontando in questi giorni. È un timore che ha spinto i deputati della Quercia a indire addirittura un’assemblea per discutere della questione. Ma i problemi del Pd non finiscono qui. Ieri è partita la carica prodiana contro Walter Veltroni.
Due fedelissimi del presidente del Consiglio, come i deputati della Margherita Franco Monaco e Antonio La Forgia, hanno attaccato Goffredo Bettini, ossia il grande sponsor del sindaco di Roma, denunciando accordi di vertice e trattative sottobanco. Insomma, secondo loro gli apparati di Ds e Dl rischiano di ingessare il nuovo partito. Il vero bersaglio di questa offensiva, inutile dirlo, è Veltroni. Il quale Veltroni è ancora alle Maldive,ma chissà se riesce a godersi appieno la vacanza visto quel che sta accadendo a Roma.
«Già — ammette Vincenzo Vita, ex mussiano, promotore della lista di sinistra che appoggia il sindaco di Roma — quella che prima sembrava una passeggiata si sta rivelando per Walter un’impresa più difficile, perché c’è chi semina ostacoli…».

350 MILIONI AD ATENEI VIRTUOSI

di Luca Barbieri-Viale

Cari Amici,

segnalo l’articolo “Premio di 350 milioni agli atenei virtuosi” di Mario Sensini sul Corriere della Sera del 3 Agosto 2007 che riporta una Conferenza Stampa dei Ministri Fabio Mussi e Tommaso Padoa- Schioppa che si è svolta presso la Sala Stampa di Palazzo Chigi, il 2 Agosto, per la presentazione di un “Patto per l’Università e la Ricerca”: una lettera congiunta unitamente ad un documento della Commissione tecnica per la Finanza Pubblica sulle misure per il risanamento finanziario e l’incentivazione dell’efficacia e dell’efficienza del sistema universitario. Tutto reperibile al sito del Corriere e del Governo.

Ho letto il documento e mi sembra buono: almeno nelle intenzioni riafferma gli assi portanti di “Autonomia” “Programmazione” e “Valutazione” e quindi va verso una differenziazione delle risorse in base al merito. Inoltre si delinea un aumento delle tasse universitarie, ove sia il caso, con il vincolo d’investire una parte dei proventi in servizi per gli studenti.

Da un punto di vista tecnico bisogna attendere cosa realmente sarà possibile fare in finanziaria. Da un punto di vista politico, comunque, si possono facilmente prevedere almeno i seguenti ostacoli:

– il mondo accademico, la Crui, non saranno certo “unanimi” nel sottoscriverlo con Rettori che cercano di sottrarsi al processo valutativo e mantenere i finanziamenti “a pioggia” e i molti professori ben contrari ad accettare una qualunque possibile futura “punizione”;

– vaste aree della sinistra saranno certamente contrarie ad aumentare le tasse; segnalo che Fabio De Nardis e Domenico Jervolino in un articolo su “Aprile” del 3 Agosto dal titolo “Finalmente Padoa Schioppa si accorge dell’Università pubblica, il Corsera ancora no” esprimono già un certo disappunto:

Non è un caso che già in occasione dei tavoli programmatici per la definizione del programma dell’Unione sui settori della conoscenza si decise esplicitamente di non usare mai l’espressione meritocrazia […] (sic!)

Fortunatamente il documento diffuso dal Governo non vuole essere un testo chiuso ma sarà oggetto di discussione tra le forze della maggioranza e nel mondo universitario prima che ogni ipotesi sia tradotta in norme o comportamenti vincolanti.
In questa prospettiva, Rifondazione comunista esprime subito la sua assoluta contrarietà a ogni proposta di aumentare le tasse studentesche, convinta che il compito dello Stato sia quello di garantire e non vincolare i margini del diritto allo studio.

Insomma la meritocrazia resterà il perno della questione: aumentare le tasse e ridistribuire in base al merito o finanziare gli Atenei in base al merito significa anche permettere ad un maggior numero di studenti meritevoli di usufruire e generare eccellenza.
Il garantismo che si adotta strumentalmente in un modo o nell’altro è la tomba della vera giustizia sociale e dell’innovazione scientifica.
Bisogna sostenere con impegno un corretto orientamento politico-culturale che renda nuovamente accettabile e significativo esser meritevoli in una società che ha perso la gioia di scoprire e rinnovare; altrimenti, si può smettere di competere e restare definitivamente isolati dal resto del mondo tecnologicamente e culturalmente avanzato.

Cordialmente, Luca Barbieri Viale.

“INNOVATORI EUROPEI” PER LETTA

Gli “innovatori europei” sostengono Letta

Gli Innovatori Europei (www.innovatorieuropei.com), ”dopo una ampia e lunga consultazione interna”, appoggiano a maggioranza la candidatura di Enrico Letta alla segreteria del Pd.

Il gruppo, nato nel 2006 attorno all’associazionismo per il Pd e che si sta sviluppando in tutta Italia con propri gruppi territoriali, ”sosterra’ la candidatura di Enrico Letta perche’ rappresenta il candidato che piu’ di ogni altro puo’ garantire contendibilita’, innovazione, meritocrazia ed europeismo all’interno del Partito Democratico”, sostiene il coordinatore del gruppo, Massimo Preziuso.

“Inoltre – aggiunge – il sostegno alla sua candidatura di importanti personalita’ di diversa provenienza politica e geografica, come quello dell’europarlamentare Gianni Pittella, e’ espressione di una seria innovazione politica, che merita un forte contributo da chi, come noi, ha soprattutto voglia di
cambiamento e di novita”. (ANSA)

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