Significativamente Oltre

Energia e Ambiente

RECORD: DEFICIT ALL’ 1,3%!

Sta per caso finalmente cambiando qualcosa in Italia?

da Repubblica.it

ROMA – Il deficit si è attestato nei primo 9 mesi dell’anno scorso all’1,3% del Pil (4% nello stesso periodo 2006). Si tratta del risultato migliore dal 1999. Lo comunica l’Istat. Nel terzo trimestre 2007 il deficit è stato pari allo 0,5% del Pil. Il risultato si deve all’effetto combinato di maggiori entrate (+7,2%) e una contrazione delle uscite (-5,5%). Il saldo primario si è portato, in 9 mesi, al 3,5% del Pil.

Nel terzo trimestre l’incidenza sul Pil dell’avanzo primario è stata pari al 4,4%, contro -1,7% dello stesso periodo del 2006. Nello stesso periodo il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo e pari a 10.411 milioni di euro, contro il valore positivo di 5.105 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente, con una incidenza positiva sul Pil pari al 2,7% (più 1,4% nel corrispondente trimestre del 2006). Complessivamente nei primi nove mesi dell’anno 2007 il saldo corrente in rapporto al Pil risulta positivo e pari all’ 1,7% (più 0,8% nel corrispondente periodo del 2006).

L’Istat ricorda che, nell’interpretare il confronto tra i dati del 2007 e quelli del 2006, si deve tener presente che nel terzo trimestre 2006 sono stati contabilizzati nelle altre uscite in conto capitale i rimborsi inerenti alla detraibilità dell’IVA conseguenti alla sentenza del 14 settembre 2006 della Corte di Giustizia europea, che sulla base delle informazioni disponibili sono stati stimati per un importo pari a 15.982 milioni di euro.

Pertanto nel terzo trimestre 2007 le uscite totali sono diminuite in termini tendenziali del 5,5%, e il loro valore in rapporto al Pil è pari al 44,2 % (48,9% nel corrispondente trimestre del 2006), ma non si tratta di una dimuzione delle uscite correnti, che sono invece aumentate in termini tendenziali del 3,7%.

Crescono anche le entrate totali (+7,2%) con un’incidenza sul prodotto che passa dal 42,7 al 43,7% e aumentano anche le entrate correnti con un +7% dovuto alla crescita delle imposte dirette (+13%), delle imposte indirette (+4%), dei contributi sociali (+5,8%) e delle altre entrate correnti (+2,1%). Per quanto riguarda le entrate in conto capitale si registra un aumento del 40,6% dovuto alla crescite delle imposte in conto capitale che passano da 48 milioni a 80 milioni.

POLITICHE EUROPEE: RIFIUTI!

RIFIUTI : situazione allucinante in Campania e più in generale nel sud Italia !!!

Inserisco tale argomento per tre motivi:

– Il primo per la sua gravità endemica. Ricordo che la situazione ha origini oltre 15 anni fa.

– Il secondo perché l’argomento viene costantemente trattato da popolazione-giornali-giornalisti-amministratori-responsabili politici ai vari gradi (commissari, questori, sindaci, presidenti di provincia, regione e su su fino al parlamento da maggioranza ed opposizione, ministero dell’ambiente di Pecoraro Scanio specialmente) in maniera che non ho remore di affermare assurda, ignorante, irresponsabile, reticente, accompagnata da falsità autentiche nonché dal complesso della paura di fare nomi ed atti che si sono susseguiti e si susseguono nel tempo.

– Il terzo perché siamo in Europa e ciò accade nel contesto europeo del quale nessuno sembra farsi carico per estrarre dallo stesso quanto serve per iniziare un operato risolutivo, che purtoppo con l’incapacità , le bugie, la disonestà, l’incompetenza dimostrata ed in essere avrà bisogno ormai di tempi lunghissimi !!!!!

Esistono nel nord Italia ed in Europa tecniche e procedimenti consolidati che hanno risolto o stanno risolvendo brillantemente il problema ed a cui è sufficiente guardare per trovare “il bandolo della matassa”.

Da tempo la Commissione Europea ha emanato un preciso suggerimento circa la direzione da intraprendere.

E’ stato definito “SISTEMA INTEGRATO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI”. Suntizzato, questo afferma che la soluzione stà in una integrata operatività fra :

1) la costruzione di inceneritori di ultima generazione od a pirolisi (totalmente assenti di inquinamento) o meglio di termovalorizzazione applicata ad una qualsiasi di queste tecnologie con annessa rete di distribuzione di coproduzione di energia elettrica e calore, (che fra il resto ha il vantaggio di eliminare la maggior parte delle polveri sottili PM10).

2) l’organizzazione di raccolta differenziata con il traguardo massimo del 50%. Non è opportuno superare tale percentuale perché i costi conseguenti salgono poi in progressione geometrica e rendono nulli i vantaggi . In tal caso il costo di 1 KG. di rifiuti potrebbe avvicinarsi pericolosamente al prezzo di 1 Kg. di pane.( E’ quello che sta purtroppo accadendo nella mia città di Trento dove un assessore comunale verde, certo Pompermaier, assieme ad un nutrito gruppo di fans, ha perso il senso del limite e la capacità di far di conto ).

3) per la realizzazione di questo sistema l’Unione Europea elargisce contributi attraverso le amministrazioni nazionali. (A questo sta cercando di opporsi fanaticamente il solito “partito dei verdi”, procurando danni economici ingenti e fatti tipo Acerra.)

A tutto ciò, in riferimento alla peggiore situazione italiana, occorrerebbe aggiungere:

a) opera di educazione civica verso la popolazione del sud per coinvolgerla e farle comprendere che una parte di responsabilità stà nel loro comportamento e mancata collaborazione, (ciò non sarà facile nel sud Italia che presenta una situazione di partenza prossima allo stadio zero e rende difficilissimo il fare comprendere che una ragionevole e non fanatica raccolta differenziata e termovalorizzatori di ultima generazione od a pirolisi risolverebbero la tragedia in corso con il tempo necessario data la situazione ormai incancrenita).

b) l’allontanamento o la condanna di responsabili politici che non fanno il loro dovere o lo fanno male o volutamente male in connessione con la mafia locale.

c) la sconfessione di personaggi che per motivazioni elettoralistiche o fanatismo sfruttano l’ingenuità della gente e la loro facile plagiabilità contando loro cose che non collimano con la realtà oggettiva. Tra costoro si distinguono il verde Pecoraro Scanio e colleghi comunisti vari che con la loro propaganda, comprensiva di quella sulla produzione di energia, realizzano danni enormi quantificabili facilmente nell’ordine di milioni di euro all’economia italiana.

Elenco osservazioni personali a titolo di esempio e qualche interesse per l’informazione generale:

La zona del nord Italia ed in particolare quella lombarda comprendente la capostipite Brescia, Novara, Bergamo ecc., alla quale si sta aggiungendo Milano con preliminari in corso, ha realizzato una delle più grandi Utility per la coproduzione di energia elettrica e riscaldamento che offre servizi a tariffe molto modeste alle popolazioni, tali da costare meno delle forniture di gas e permettere la eliminazione dei camini delle abitazioni con conseguente enorme abbattimento delle polveri sottili. Le società in questione si chiamano ASM di Brescia (con le sue centrali “Lamarmora e Ponti sul Mincio”) ed AEM di Milano che si sono recentemente fuse in A1A.

Attraverso un complesso di termovalorizzatore – biomasse- compostaggio-raccolta differenziata, hanno risolto e stanno risolvendo qualsiasi problema nel campo. Venezia, pur con dimensioni più modeste, con termovalorizzatore e raccolta differenziata ha fatto altrettanto. A Bolzano stanno realizzando il loro secondo inceneritore.

Ma se guardiamo più al Nord ed all’ Owest europeo troviamo, solo a titolo di esempio, Friburgo con le stesse realizzazioni. A Vienna un bruciatore a pirolisi quasi in pieno centro. A Barcellona un impianto sotto la piazza principale per il trattamento delle acque nere ed a fianco non lontano dalla più bella piazza della città un termovalorizzatore, realizzato con la più recente tecnica, di circa 300 tn/anno, che testimonia la sua innocuità. Ma se dò uno sguardo alla Germania, mia seconda patria, la presenza di pirolisi ed inceneritori con annessa termovalorizzazione è numerosa. Una decina di anni fa ne sono stati programmati altri cinquanta!

In Francia non sono numerosi come in Germania però, assieme a quella settantina di impianti nucleari con i quali sostengono la loro economia e la nostra (con notevole esborso a caro prezzo per le nostre follie ), con i loro gassificatori che noi non riusciamo ad installare per quel principio del “no nel mio giardino” instauratosi e sviluppatosi in Italia dopo aver dato (altra follia tutta italiana) la competenza alle regioni nel 2001 compresa quella sulle autostrade , gli europei francesi si distinguono per maggiori vedute proiettate nel futuro mentre da noi mezza Italia ritiene di rimanere tranquilla seduta per terra sotto il sole nascondendo la testa con quel grande sombrero messicano….Nel frattempo molti trovano difficoltà sempre maggiori ad arrivare alla fine del mese.

Credo doveroso informare ,“con un’altra chicca”, gli amici Innovatori Europei: la piaga dei rapporti fra certe rivolte popolari, spesso fomentate dalla camorra da sempre interessata al business delle discariche e certi parlamentari che hanno scelto di cavalcare le proteste per (udite udite) difesa ambientalista schierandosi contro i termovalorizzatori, in uno stato che funziona dovrebbero essere chiamati ora alle loro responsabilità gravissime, soprattutto nelle prossime elezioni . Vedi caso, politica è la posizione di Tommaso Sodano, (rifondazione comunista) presidente della commissione ambiente di Palazzo Madama , che ha deciso di mettersi di traverso agli inceneritori o termovalorizzatori, teorizzando che la sua convinzione è che tale comportamento è pari alla doverosa opposizione alla Tav, sempre in difesa dell’ambiente.

Ma !? Si vede che mi sbaglio. Quanto succede in Campania è quindi opera a favore dell’ambiente!

Ricordo che nella commissione si era proposto di costruire con urgenza 6 o 7 termovalorizzatori e solo uno è riuscito a passare le forche caudine, quello di Acerra. Ricordo ancora tale “parlamentare” per la proposta di spedire i rifiuti in Romania (dove non esistono termovalorizzatori). Politica è stata in subordine l’assunzione di 2.136 precari inquadrati con contratto definitivo senza che due terzi di costoro, secondo lo stesso commissario di turno all’emergenza, avessero mai assegnato una mansione nel settore.

Eternamente politica ed ambigua è la scelta contraria ai termovalorizzatori del ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio (a mio parere il peggior ministro del nostro governo) che, guarda guarda, in Campania ha il bacino elettorale.

Per consolarci un poco resta politica la posizione solitaria e coraggiosa di Vincenzo de Luca, sindaco di Salerno, acerrimo nemico del fallito Bassolino che ha reso spontanea confessione in questi giorni in TV per il settore termovalorizzatori. Da anni De Luca invoca il permesso di costruire a Salerno un termovalorizzatore che, assieme ad altre iniziative di sua decisione per tenere a freno il degrado della sua città, potrebbe risolvere definitivamente il problema. Un silenzio di tomba segue alle sue reiterate richieste!

Ho finito? No, ma volendola scrivere tutta i miei amici innovatori potrebbero cacciarmi per disturbo alla quiete pubblica…ed io non voglio perdere assolutamente la loro amicizia.

A chiusura mi resta una domanda in sospeso: sono forse queste le giuste Politiche Europee che l’Italia conduce ? Ai presenti ed ai posteri l’ardua sentenza.

Riccardo Sani,

Gennaio 2008

USA 2008: SI CAMBIA?

L’IOWA SCEGLIE OBAMA. “E’ ARRIVATO IL MOMENTO PER CAMBIARE IL PAESE”

Il senatore democratico di Chicago Barack Obama ha fatto un primo importantissimo passo verso la Casa Bianca. Nel primo confronto delle primarie, che si chiuderanno ufficialmente in estate ed entreranno nel vivo solo all’inizio di febbraio, Obama ha preceduto l’ex senatore della Carolina del Nord John Edwards e la senatrice di New York Hillary Clinton. Chiaro il verdetto dei caucus (assemblee popolari) dell’Iowa: al senatore afroamericano è stato assegnato oltre il 37% delle preferenze, contro il 28 circa del kennediano Edwards e il 27 dell’ex first lady.

Il messaggio che giunge dall’Iowa, tradizionalmente un affidabile indicatore di come si esprimerà poi l’intera nazione, è chiaro: gli Stati Uniti hanno un’immensa, disperata voglia di cambiamento. Cambiamento è ormai più di una parola d’ordine, è la spiegazione di un entusiasmo che il Partito democratico, dopo otto anni di amministrazione Bush, non vedeva da anni. Più precisamente dagli anni novanta, dai primi giorni dell’ascesa di Bill Clinton. Cambiamento è la parola chiave per spiegare e per capire la vittoria storica di Barack Obama, giovane senatore di colore, nelle primarie dell’Iowa, uno degli Stati più bianchi, religiosi e conservatori d’America.

“Questo è un giorno che ricorderemo fra molti anni” ha detto un raggiante Obama, accanto alla moglie Michelle e alle due figlie, Malia Ann e Natasha. “Questo è un giorno in cui abbiamo abbattuto le barriere della politica – ha continuato, ispirato tra gli applausi dei suoi sostenitori a Des Moines, quasi tutti giovanissimi – questo è il giorno in cui abbiamo vinto sulla politica della paura e del cinismo. Questo è il giorno in cui possiamo parlare a democratici, repubblicani e indipendenti e dire che siamo un popolo unico, non diviso, che non ci sono stati rossi e stati blu, ma solo gli Stati Uniti d’America. Il nostro momento per cambiare il Paese è arrivato”. Il sogno impossibile sembra potersi avverare, ed è un sogno americano: “Ho un padre del Kenya e una madre del Kansas e una storia personale che può esistere solo in America, la speranza e il coraggio di guardare avanti mi hanno portato qui e mi porteranno avanti”.

Entusiasta, nonostante la sconfitta, per certi versi inaspettata, il commento di Hillary Clinton. “Questa – ha detto – è stata una grande notte per i democratici, ora sappiamo che stiamo per cambiare il Paese e che a novembre ci riprenderemo la Casa Bianca”. La senatrice di New York Hillary ha posto l’accento sullo straordinario entusiasmo dei colleghi di partito in Iowa. Prendendo parola a Des Moines, capitale dell’Iowa, nel suo quartier generale, accanto al marito Bill e all’ex segretario di Stato Madeleine Albright, l’ex firt lady ha assicurato che “ora porteremo il nostro entusiasmo in New Hampshire, dove i democratici devono poter scegliere un candidato in grado di battere i repubblicani. In gioco – ha concluso Hillary – c’è il futuro del nostro Paese, non possiamo rischiare”.

Soddisfatto anche l’ex senatore della Carolina del Nord John Edwards, che, a sorpresa, ha scavalcato Hillary Clinton nelle preferenze degli elettori dell’Iowa. “Ha vinto il cambiamento, di cui questo paese ha disperatamente bisogno. Gli elettori hanno scelto il cambiamento dello status quo”, ha detto Edwards, che ha puntato molto sulla campagna elettorale in New Hampshire, dove le primarie si terranno il prossimo 8 gennaio. “Il messaggio che ho inviato è stato raccolto, continuerò quindi a lottare per il cambiamento, per la classe media e per la creazione di posti di lavoro, questioni di grande importanza”, ha concluso il senatore.

Ad avallare l’entusiasmo dei democratici giunge anche il supporto dei numeri. Impressionante è l’affluenza da record alle urne, testimonianza del fatto che numerosi indipendenti hanno deciso di recarsi ai caucus democratici e affiliarsi al partito. Circa 232mila elettori democratici dell’Iowa hanno sfidato il freddo di questo piccolo Stato rurale del midwest. Una cifra enorme se si considera che nel 2004 i democratici al voto erano stati 125mila. Per spiegare la vittoria netta del senatore afroamericano, basta dare un’occhiata ai dati relativi ai voti delle donne e dei giovani, le vere chiavi del trionfo di Obama. Sorprendente il dato riguardante le donne non sposate: il 36% ha scelto il senatore di Chicago, mentre il 32% ha dato la propria preferenza a Hillary Clinton. Per quanto riguarda i giovani, Obama ha ottenuto il sostegno del 57% della fascia compresa tra i 17 e i 29 anni, e il 42% degli elettori di età compresa tra i 20 e i 44 anni. Clinton ha avuto da loro rispettivamente l’11 e il 23%. Tra gli ultrassessantacinquenni l’ha spuntata Hillary, con il 45% dei voti contro il 18% di Obama.

Per quanto riguarda il campo repubblicano, molto meno vistoso è il dato dell’affluenza. 120mila sono gli elettori conservatori che si sono recati ai caucus nell’Iowa, poco più della metà rispetto ai democratici. Di questi circa il 34%, trascinato dalla destra religiosa degli evangelici, ha premiato l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, pastore battista convertito alla politica, che due mesi fa nessuno aveva sentito nominare o quasi nello Stato. E’ finito al tappeto l’ex governatore del Massachussets Mitt Romney, fermo al 25% dei voti, nonostante una campagna elettorale estremamente dispendiosa.

Dopo l’Iowa, il prossimo Stato in cui si svolgeranno le primarie sarà il New Hampshire, dove gli elettori saranno chiamati a scegliere il loro candidato il prossimo 8 gennaio. La corsa verso il 4 novembre (data delle elezioni presidenziali) è dunque cominciata. Ed è stato un inizio che ha immediatamente messo in evidenza quanto la spinta propulsiva dei democratici sia forte. Nel popolo americano sembra essersi accesa finalmente la luce della speranza, finora offuscata da otto anni di amministrazione repubblicana. Ora il cammino sarà compiuto solo quando gli Stati Uniti potranno dirsi un Paese più giusto e dinamico al suo interno, più aperto e più rispettato nelle relazioni internazionali.

AUGURI A TUTTI VOI

Ciao a tutti.

Domani torno a casa per le vacanze di Natale, come molti di voi.

Volevo solo dire che, personalmente, sono davvero felice di come Innovatori Europei, con la calma e la tranquillità di chi vuole avviare un serio progetto di lungo periodo, stia diventando piano piano un Movimento da molti riconosciuto.

In questo, volevo ringraziare tutti voi che avete contribuito in questo anno ad animare le discussioni e le attività che abbiamo svolto per il Partito Democratico e non solo.

Il 2008 sarà l’anno in cui impostare con maggiore rigore le attività dei nostri tre Centri di Competenza e migliorare in qualità e quantità le nostre attività pubbliche.

I Gruppi di coordinamento dei 3 centro sono ormai quasi definiti, e a breve dovremmo anche rilasciare la nuova Release del Portale www.innovatorieuropei.com

Intanto, godiamoci un meritato riposo.

Auguri a tutti Voi di un Ottimo Natale e di un Bellissimo 2008, carico di novità e di entusiasmi.

Un abbraccio,

Massimo Preziuso

LA SOCIETA’ E’ AL CAPOLINEA?

LA MODERNA NOSTRA SOCIETA’ E’ AL CAPOLINEA ? FORSE NO, MA NON E’ LONTANA.

ARNALDO DE PORTI

Quando anni fa dicevo, in alcuni miei libri, ma anche in alcuni quotidiani, che l’uomo a breve sarà anche capace di sconfiggere il cancro (io comunque non credo a questa eventualità), ma non saprà esimersi dalla pazzia collettiva, non mi pareva di dire cose poi tanto strane: è sufficiente infatti dare un’occhiata a ciò che oggi succede in giro per convincerci che il cervello è rimasto solo un privilegio nella testa di pochi.

Ma fino a quando le cose potranno girare a questo modo ? Non è che siamo prossimi ad un inceppamento del sistema sociale da cui, uscirne indenni, sarà un grosso problema ?

Oggi tutto è condizionato dal denaro, persino le coscienze: si può infatti ripristinare a poco prezzo una verginità apparente dialogando con la Chiesa (come stanno facendo da mo’ diversi politrici); si può mettere in piedi “democraticamente” un governo intruppando un po’ di “manager” che fanno parte delle aziende di proprietà di un potente; la legge della foresta è sempre più simile a quella dell’uomo tant’è che, ormai, uccidere è come fumare una sigaretta; la politica non è mai caduta tanto in basso come di questi tempi, tanto da far addirittura ribrezzo a causa di certi soggetti che, a me personalmente, sembrano delle marionette che calpestano i tappeti rossi del transatlantico; la stampa, annaffiata da milioni di euro dai governi, ha un modo tutto particolare di operare: attinge la notizia chiave da un unico serbatoio, l’ANSA, o ADNKRONOS, e poi, a seconda dell’appartenenza politica della testata, dipinge la notizia in diversi colori a seconda se deve favorire questo o quest’altro partito, trasformando il bianco in nero o il blù in rosso; un comico è capace di far parlare di se più di un capo dello Stato; in campo sanitario i medici umili ma capaci sono costretti ad andarsene mentre i marpioni della sanità si costruiscono imperi spesso strumentalizzando il cancro o qualche altra patologia; i giovani, ormai in percentuali elevatissime, sono disoccupati o precari da anni; la gente non ha più da mangiare seppur il nostro Belpaese sia molto ricco, come si evince anche dalla frequentazione turistiche, cellulari a iosa, macchine di lusso, porticcioli strapieni di yacht di lusso ecc.ecc..

Io penso che questa nostra società non ce la faccia più a risollevarsi da questo perverso ingranaggio, in quanto appare minacciosamente schiacciata fra poca gente che sta benissimo, favorita dal fatto che, per colpa della mala politica, i soldi sono andati a finire dove già ci sono, ed altra che è condizionata ed impotente di fronte a questa parte economicamente privilegiata rispetto agli oltre quattro quinti della popolazione povera, se non di più. Va da se che la ricchezza mal distribuita ingenera conflitti di ogni tipo, anche ad opera di quelle oneste fasce sociali, che vedono inutile ogni loro sforzo per aumentare le loro insufficienti risorse.

Ed allora ? Ci vorrebbe un governo forte, onesto e capace, che imprima una traiettoria diversa a questo stato di cose. Non voglio dire che si debba togliere ai ricchi per dare ai poveri, ma creare semplicemente le condizioni perchè anche le fasce umili possano avere voce in capitolo, stante il fatto che l’Italia non è di esclusiva proprietà di quei soliti pochi che spesso hanno arraffato approfittando della loro posizione, ma anche della gente umile e per bene.

Il processo non sarà breve e tanto meno indolore per arrivare ad una soluzione, ma questa è l’unica strada per ottenere un minimo di concordia sociale e una certa perequazione della ricchezza, ora mal distribuita. Non si tratta di essere comunisti o di parlare secondo la dottrina errata delle ex repubbliche socialiste sovietiche, ma di affrontare il problema in chiave evangelica. Se si scarta questa eventualità, la storia ci ha purtroppo dimostrato che il problema si risolve solo con la forza, anche ad opera di qualche esaltato che non ha più nulla da perdere, come purtroppo abbiamo già assistito nel recente passato ad opera di qualcuno che voleva rovesciare le Istituzioni, peraltro ancora ben salde nelle mani del nostro beneamato Presidente della Repubblica.

CRESCONO I GIOVANI DEL PD

All’ombra del Pd cresce il movimento giovanile (ed Innovatori Europei)

di Luca Domenichini (Unità)

Martina Mondadori, figlia primogenita di Leonardo Mondadori e consigliere di amministrazione della casa editrice fondata da Arnoldo Mondadori nel 1907, è l’ultimo acquisto. Era già candidata alle primarie del 14 ottobre come delegata nella lista nazionale a sostegno di Walter Veltroni. Adesso, sta valutando l’ipotesi di fare parte del direttivo del Partito democratico lombardo, guidato da Maurizio Martina (entrambi hanno meno di 30 anni). Potrebbe decidere anche lei di entrare nella squadra ristretta che governerà il Pd milanese, dove è probabile la presenza dell’architetto Stefano Boeri, fratello del più noto Tito, tanto per citarne alcuni.

La partecipazione giovanile è diventata, insomma, una questione decisiva. Le scorse elezioni sono state vinte per 20mila voti e nella scuola soffia un vento di centrodestra. Lo dimostrano le elezioni degli studenti universitari e le consultazioni studentesche nei licei e negli istituti superiori: a sorpresa c’è stata la rimonta della destra e si moltiplicano le liste autonome, anche se gli studenti di sinistra hanno chiesto di annullare le elezioni per via della presenza di liste neofasciste.

«Con questa destra», spiega un iscritto alla Sinistra giovanile, con un passato da segretario di un circolo in Campania, «che conquista spazi nei luoghi di aggregazione giovanile, dagli stadi a scuole e università», la questione della partecipazione “dal basso” «è molto importante».

Quali, allora, le proposte per le politiche giovanili? Inizialmente, era stato detto di creare un partito senza partiti giovanili, senza fare cioè un “Partito democratico giovanile”. Ma all’ombra del gotha democratico, c’è stato l’intervento dei giovani – Sinistra giovanile, Margherita e associazioni della società civile vicine al Pd – che hanno chiesto di partecipare attivamente alla vita del nuovo partito. E con una Lettera firmata “giovani democratici”, e pubblicata sul sito web dell’Ulivo, hanno chiesto al leader del Pd di fare nascere un movimento giovanile. Idea che il segretario del partito ha accolto e rilanciato: «Il Partito democratico avrà un movimento giovanile», hanno annunciato lo scorso 27 novembre in una conferenza stampa presso il “loft” – la nuova sede del Pd in via dei Cerchi a Roma – Veltroni e il suo vice, Dario Franceschini. «Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ci saranno le primarie davanti alle scuole, alle università, alle discoteche e alle librerie», affermano.

Le regole sono ancora da definire, ma le primarie saranno fatte in tutte le città. Saranno liste aperte, vale a dire candidature libere, chiunque può iscriversi ed essere votato. La fascia d’età per partecipare e per iscriversi al movimento giovanile dovrebbe essere 15-30 anni, ma è ancora presto. I giovani vicini al Pd hanno chiesto «una formazione giovanile che vuole rifarsi a quelle in cui anche Walter Veltroni e il suo vice Dario Franceschini sono cresciuti», vale a dire «la Figc e il movimento dei giovani della Dc».

Per coinvolgere le persone che non vanno a votare, occorre «parlare dei temi delle nuove generazioni», dichiara Fausto Raciti, segretario nazionale di Sinistra giovanile. «La destra può dare una risposta poco più che “ribellistica”: i messaggi che arrivano in questi giorni non sono altro che una propaganda del “grillismo”», dice.

Mentre a destra non c’è un programma politico, è il ragionamento di Raciti, le primarie «sono una occasione nuova, una road map per arrivare alla costituzione della nuova organizzazione giovanile… Nelle scuole, università e mondo del lavoro, sono un modo per mettere a frutto un potenziale grande». Esperienze cresciute in questi luoghi, continua Raciti, «hanno modo di trovare ora una rappresentanza all’interno dell’organizzazione che verrà».

60mila iscritti su tutto il territorio, grande presenza al sud e al centro Italia, meno nell’Italia del nord, e poi, all’incirca quattromila circoli che organizzano iniziative a tutto campo: è questa l’organizzazione attuale di Sinistra Giovanile, più le associazioni studentesche universitarie (26 associazioni soltanto nei principali atenei italiani, la Rete universitaria) e una funzione “sociale” che va dalla difesa del diritto allo studio alla edilizia universitaria, dal tema della mobilità alle manifestazioni per la pace, i diritti civili e così via.

Ma basterà il programma? Per Massimo Preziuso, responsabile di un gruppo giovanile esterno ai partiti, “Innovatori europei” – che nelle primarie del 14 ottobre ha sostenuto come loro candidato per il Partito Democratico Enrico Letta perché «ci ha dato l’impressione di guardare di più al futuro e alle nuove generazioni», dice – non c’è sviluppo senza investimenti nell’innovazione, energia, ambiente e politiche “euromediterranee”. 60 gruppi territoriali in tutta Europa, mille persone simpatizzanti, un centro studi e una fondazione che si occupa di diffondere cultura e conoscenza su questi temi concreti e un sito web nato già dal 2006 come “Centro Stella”, ovvero il punto da cui partono le iniziative (InnovatoriEuropei.com), è il “tessuto” dell’associazione nata in ottobre 2006.

«Mi sono interessato a questo progetto», racconta Preziuso, ricercatore universitario all’Università Luiss Guido Carli, «per dare voce, rappresentanza ai giovani e alle donne del Partito democratico».

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