Significativamente Oltre

L’ANTIPOLITICA

di Arianna Pani

Ed è alla luce dei nuovi e inquietanti scandali “tutti italiani” che riemerge sulla bocca di tutti i Parlamentari, la parola antipolitica.
E’ strano tuttavia osservare come l’argomento riesca a mettere d’accordo sia la destra che la sinistra, ma ancora più strano è ascoltare la diagnosi dal paziente malato piuttosto che dal medico.

L’antipolitica, intesa come l’atteggiamento di coloro che si oppongono alla politica come pratica di potere e quindi ai partiti e agli esponenti politici ritenuti dediti a interessi personali e non al bene comune è un idea piuttosto diffusa in Italia, a volte una giustificazione spesso e volentieri giustificata dal degrado delle nostre istituzioni.

Non c’è alcun dubbio, la politica italiana puzza di stantio e l’età media del nostro ceto politico è preoccupante, si pensi ad esempio che il neoeletto presidente della repubblica francese ha 52 anni, 16 in meno del nostro presidente del consiglio.
La politica italiana sta diventando una specie di gioco elettorale, dove l’unica cosa che ha importanza è il voto per il voto. Qualsiasi azione politica è perpetuata col fine di conquistare una maggiore porzione dell’elettorato e non per portare avanti un progetto lungimirante al base del quale si avverte un’ideologia forte (di qualsiasi genere essa sia).

Aristotele nelle “Politica” afferma che “il fine dell’uomo non è il vivere, mail vivere bene” ed è per questo che l’uomo in quanto essere socievole per natura si associa ad altri uomini e da vita alla polis, che non è solamente un agglomerato di case, ma qualcosa di ben più profondo. La politica è per l’appunto un qualcosa di ben più grande e nobile di quello che emerge dalle sedute in parlamento dove rappresentanti delle nostre istituzioni si permettono di occupare la Camera inveendo contro i ministri in carica, o da ciò che si evince dai programmi elettorali che assomigliano sempre di più ad un’accozzaglia di promesse incollate su un volantino volte a favorire, o meglio a non scontentare il maggior numero di elettori.

Antipolitica significa essere stanchi di dover andare a votare il candidato “meno peggio” oppure di leggere dell’ennesimo scandalo che coinvolge la nostra classe politica. Antipolitica significa non avere più intenzione di accettare i casi di presenza tra le alte sfere, di politici deliberatamente corrotti, che nonostante le varie condanne continuano ad occupare un sedile in Parlamento che non gli spetta. ”Il concetto di legalità si collega strettamente al rispetto delle istituzioni. In Parlamento siedono 25 parlamentari condannati in via definitiva. Tra di loro c’è anche uno che ha ucciso un agente di polizia penitenziaria ed ha fatto saltare un palazzo. Lo so perché ho seguito la vicenda da magistrato”. Lo ha detto l’ ex procuratore nazionale antimafia, Pier Luigi Vigna.

Se fosse stato ancora vivo, Bobbio avrebbe detto che “la democrazia bisogna meritarsela o col darsene pensiero o tenendoci sopra le mani” ed è per questo che l’antipolitica non deve essere una scusante per giustificare le nostre negligenze nei confronti della società, bensì un atteggiamento di critica costruttiva volto alla trasformazione dello stato presente di cose, attraverso un duro percorso di rivalutazione e riscoperta dei valori della politica.

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