Significativamente Oltre

IL RIGASSIFICATORE

di Riccardo Sani – Trento

Il rigassificatore e l’ambientalismo degenerato per effetto di una propaganda verde degenerata !!!

Ho avuto il dispiacere di partecipare tempo fa, prima della caduta del governo, ad una riunione in provincia di Trieste, su invito di un amico del luogo, ad un incontro tra i cittadini e rappresentanti di Gas Natural a riguardo del rigassificatore progettato in zona.

Dico “dispiacere” perché coloro che, come il sottoscritto, si attendevano domande tecniche o di impatto ambientale o di valutazione strategiche sulla liberalizzazione del gas, si sono trovati accerchiati da una terrificante accozzaglia di luoghi comuni dove un ammasso di cittadini, in modo scomposto e disordinato tirava fuori il peggio di sé.

Insomma, si è parlato di bombe, di territorio inquinato, di articoli di giornale (scritti male e letti peggio), di politici corrotti e corruttori, di kamikaze e bazooka. In definitiva un incontro con la popolazione dove le poche e confuse idee che regnavano in platea erano il peggio che si possa immaginare in termini di opinioni concepite irrazionalmente per partito preso e che impedivano una valutazione critica obiettiva e serena sul tema in oggetto.

Dopo una breve e tutto sommato chiara esposizione di cos’è e come funziona un rigassificatore e degli elementi di sicurezza intrinseci alla tecnologia che hanno, il dibattito si apre improvvisamente con un signore che dal fondo della sala chiede, vociando, a quante bombe atomiche equivale una metaniera che viaggia per il nostro golfo. Questa domanda che all’apparenza potrebbe risultare anche buffa, o quanto meno spassosa, in realtà aizza una non comune reazione a catena dove si è sentito in pochi secondi di tutto e di più.

I rappresentanti di Gas Natural si sono trovati di sorpresa accerchiati da una platea fondamentalista, affascinata dalle proprie tesi a deriva ambientalista: una platea di persone che in cinque minuti erano disposti a distruggere anni di studi e che mostravano uno spirito inquisitore degno di un profondo medioevo.

Mi chiedo come sia possibile che persone singole delle quali magari conosci un comportamento normalmente civile, quando poi si trovano in un gruppo “presunto ambientalista” si manifestano invece al livello più basso possibile anche di educazione nell’interdizione del pensiero altrui e svillaneggiano con foga ideologica, ergendosi a novelli pianificatori capaci di usare solo i propri preconcetti e di credere di usare la conoscenza altrui meglio di chi ne è titolare.

Uno spettacolo obbrobrioso. Uno spettacolo di esercizio di una ignoranza infinita.

A turno e pazientemente gli ingegneri di Gas Natural hanno comunque risposto come potevano alle bizzarre domande che una platea arrogante e illiberale faceva loro. Ad ogni risposta chiara e documentata, seguiva dal fondo della sala i soliti scuotimenti della testa e una serie di improperi irriferibili. Non c’era niente da fare.

Ormai il popolo ambientalista, nazionalsocialista o fascista, aveva deciso che quelli della Gas Natural erano i rappresentanti del male e che venivano come terroristi travestiti da ingegneri a metterci le bombe sotto il sedere. E magari volevano anche guadagnarci dall’operazione. Probabilmente i tre filibustieri erano anche d’accordo con alcuni loschi politici locali per spartirsi la torta di tangenti a spese della salute dei nostri figli! Neppure ebbero miglior sorte le considerazioni sul fatto che siamo legati mani e piedi a solo due fornitori monopolisti, l’Algeria e la Russia, e che nessun altro paese di Europa è così indifeso di fronte alle proprie carenze energetiche e quindi è doveroso prendere provvedimenti.
Non c’è stato niente da fare !!! La popolazione, rinforzata da alcuni “no- global”, si era barricata con lo scolapasta in testa e la cosidetta sindrome del nimby (non nel mio giardino) aveva preso il sopravvento.

Siccome di fronte alle esaurienti risposte tecniche dei tre di Gas Natural, non si può argomentare perchè magari si rischia di fare brutta figura, i portatori del pensiero ambientalista unico con spirito di setta e volontà di chiudere ogni tipo di discussione, incominciarono a vociare: “perché non si mette il rigassificatore a Bibione?”, “o a Rimini”. Qualcuno gridò “a Portofino!”, e poi qualcun altro “in Sardegna”.

In pochi istanti si screditava il progetto senza alcuna argomentazione non dico scientifica ma almeno logica. E la cosa peggiore è che ciò accadeva con un consenso generalizzato da fare invidia anche alle maggioranze bulgare.

La credenza popolare era talmente forte e radicata che era impossibile convincere la gente con qualsiasi obiettivo ragionamento portato avanti da alcuni presenti inorriditi da tanta demagogia. E’ evidente che il pubblico era ormai definitivamente plagiato da una folle cultura terroristica da parte di forze politiche come i verdi ed i comunisti.

Mi sono cadute le braccia. E’ proprio vero che l’imbecillità ha una sua consistenza biologica e da essa non sfuggono neppure professori ed intellettuali.

Purtroppo andando avanti di questo passo e la cosa sta purtroppo dilagando, supportata da un fanatismo ignorante e perseguita dalla irresponsabilità delle forze politiche di estrema sinistra e verdi , scarsamente contrastata dalle forze più responsabili, potrebbe portarci fra non molto davanti alla cruda realtà di una società italiana in pieno decadimento economico e sociale.

Ma anche a porci la domanda del perché non abbiamo fatto nulla davanti a questa degradazione della nostra società mentre l’Europa cammina su tutt’altra strada.

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