mediterraneo
CANDIDATE I “GIOVANI NORMALI”
MERCOLEDI’ 20 FEBBRAIO 2008
COMUNICATO CONGIUNTO DI COALIZIONE GENERAZIONALE ED INNOVATORI EUROPEI
ALLE DIREZIONI DEI PRINCIPALI PARTITI ITALIANI
CANDIDATE NELLE VOSTRE LISTE I GIOVANI “NORMALI” PER UN VERO RICAMBIO DI CLASSE DIRIGENTE
I movimenti Coalizione Generazionale Under-35 e Innovatori Europei – Giovani e Donne, rappresentanti alcune migliaia di giovani elettori italiani di ogni schieramento, chiedono congiuntamente e pubblicamente alle direzioni dei principali partiti nazionali – e in particolare al Partito Democratico e al Popolo della Libertà – di candidare una significativa percentuale di giovani “normali” nelle loro liste elettorali.
“Siamo convinti”, dichiara il Portavoce Nazionale di CG-35, Luca Bolognini, “che la candidatura di eccellenti giovani industriali non basti a comportare “ricambio”, senza la compagnia, in lista e con parità di chance, di ottimi giovani tanto impegnati socialmente quanto normalmente sconosciuti.”
“E’ evidente che le elezioni politiche di Aprile possano e debbano essere un momento di “rottura” e di “Innovazione drastica” nel nostro Paese “dichiara il Coordinatore Nazionale di Innovatori Europei, Massimo Preziuso“. L’Italia ha adesso bisogno di trovare un nuovo sentiero di crescita sociale, culturale ed economica, in un contesto che è drasticamente cambiato negli ultimi 5-10 anni, che veda “protagonista” quella generazione di giovani venti-trentenni, che finora hanno soltanto subito tali cambiamenti “.
La nuova Italia, infatti, è fatta di venti-trentenni che si sono allontanati dalla politica gerontocratica, che la temono come qualcosa di lontano, dannoso, delusi per la miope incapacità dei partiti di rigenerarsi e di produrre riforme di lunga gittata e di forte impatto. Ma queste stesse generazioni si dedicano ogni giorno con tenacia e passione a creare le famiglie di domani, a re-immaginare il loro lavoro flessibile, a investire talento in imprese innovative, ad aiutare il prossimo nell’associazionismo non-profit, a battersi per la pace e l’integrazione, a vivere da dentro la nascente storia europea, a realizzare grandi network relazionali, a scambiarsi idee e contenuti nei blog e sui forum di internet: tutte queste non sono altro che attenzioni spontanee per la dimensione pubblica e comune, e un sistema sano saprebbe trasformarle in impegno politico, valorizzando le persone più attive e capaci.
Avranno Veltroni e Berlusconi, ma anche Casini, Bertinotti, Storace e gli altri capi di partito italiani il coraggio di candidare nelle loro liste, con pari opportunità, non solo “figli di” o giovani già detentori di potere negli attuali ingranaggi? Sapranno individuare e coinvolgere le risorse umane di alta qualità che le nuove generazioni esprimono nella società civile, su tutto il territorio nazionale? Analizzando quanti e quali giovani saranno candidati, capiremo la stoffa di questi leader e le fondamenta su cui si poggiano i nuovi partiti: questo sarà il segno sotto il quale nascerà, se nascerà, la “Terza Repubblica”.
Luca Bolognini (Portavoce nazionale Coalizione Generazionale)
Massimo Preziuso (Coordinatore Nazionale Innovatori Europei)
INNOVAZIONE SOLO DA RICERCA?
di Daniele Mocchi – Innovatori Europei Massa Carrara
Nel dibattito politico economico di questi anni recenti è ricorrente il tema della competitività delle imprese e del suo stretto legame con l’innovazione e quindi implicitamente con il livello di attività di R&S di un Paese.
La domanda che ci poniamo oggi è questa:
Ma siamo proprio sicuri che l’innovazione nasca solo dalla ricerca? Che sia direttamente proporzionale ad essa?
Prendendo per buono che gli effetti di trasmissione funzionino efficacemente, che ci sia un fluido legame tra Poli universitari – Sistema delle imprese – Pubblica amministrazione, cosa purtroppo non vera nella realtà, proviamo a rispondere alla domanda iniziale prendendo a riferimento una recente indagine del Censis condotta sulle imprese artigiane.
Secondo i risultati di tale indagine la risposta sarebbe no. Varrebbe, al contrario, l’assioma per cui “non tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo generano innovazione, così come al contempo l’innovazione non nasce solo dalla ricerca“.
Questa tesi diventa lampante tra quelle piccole imprese famigliari, tipiche del nostro sistema competitivo, le quali pur non disponendo di grosse risorse economiche, riescono (alcune di esse) con la genialità che è loro propria, a fare comunque ampio ricorso all’innovazione. Ad una tipologia di innovazione per lo più incrementale, fatta di attività non codificate, frutto più del saper fare, del lavoro e dell’ingegno quotidiano e solo in parte di una specifica attività di ricerca.
L’artigiano tende a concentrare soprattutto la sua attenzione verso il miglioramento del proprio prodotto, del servizio che offre, sulle modalità e gli strumenti della produzione, ma anche sulla riduzione dell’incidenza del sistema costi, come dimostra il fatto che il 55% delle imprese analizzate nella ricerca hanno innovato il sistema delle telecomunicazioni aziendali, sostituendo alla tradizionale linea telefonica il Voip (Voice Over IP), una tecnologia – come noto – resa disponibile solo in tempi molto recenti.
Ciò significa che i dati nazionali e internazionali sulle attività di R&S non tratteggiano completamente lo scenario competitivo di un Paese, non riuscendo appunto a cogliere l’esistenza di questi processi di sviluppo, che sono impliciti in diverse imprese italiane di piccole dimensioni, specie quelle operanti nei settori tradizionali del made in Italy, le quali, pur nelle difficoltà contingenti di questi ultimi tempi continuano ad essere uno dei motori del sistema Italia.
SCELTE CORAGGIOSE (G.PITTELLA)
AVVIO THINK TANK E RIVISTA
Ciao a tutti.
Dopo aver avviato (quasi, in quanto aspettiamo ancora Milano, Napoli, Trento, Aosta..ed altre città) bene la Rete dei Blog territoriali su piattaforma WordPress (grazie all’ottimo aiuto dell’innovatore Daniele Mocchi), passiamo all’avvio formale dei lavori dei 3 Centri Studi (forse ne arriveranno altri) di Innovatori Europei.
Approvata la brillante idea di Francesco Zarrelli di avviare una Rivista Telematica (a cui pensavamo da molto tempo, in realtà) di cui lui sarà coordinatore editoriale, è giunto il momento di delineare una Struttura Organizzativa che possa e voglia portare avanti i lavori dei 3 Centri (Sapere e Innovazione, Europa e Mediterraneo, Energia ed Ambiente) realizzazzando a cadenza mensile Articoli divulgativi, Studi e Ricerche da realizzare in condivisione con gli altri partecipanti (tramite l’utilizzo dei Google Groups).
Per far questo abbiamo bisogno allora di uno o più Coordinatori.
Ho buttato giù allora la lista dei nomi delle persone che mi farebbe piacere avere al mio fianco (vista la loro capacità e la loro paetecipazione convinta ad IE) per migliorare le attività di Innovatori Europei in vista di una speriamo rapida trasformazione in un Centro Studi formalmente costituito.
Ecco una Struttura Organizzativa del Think Tank iniziale (a cui chiaramente poi potremo aggiungere altri nomi, anche in base alle auto-candidature che arriveranno):
– Coordinatore Editoriale della Rivista “Innovatori Europei”: Francesco Zarrelli
– Coordinatori Area Sapere e Innovazione (Luigi Restaino, David Ragazzoni,..)
– Coordinatori Area Europa e Politiche Euro Med (Giuliana Cacciapuoti, Riccardo Sani, Tommaso Visone, Alessandro Massacesi-Administrator Google Group, Vincenzo Girfatti)
– Coordinatori Area Energia e Ambiente (Pietro Murchio, Davide Pasini, Davide Gionco-Administrator Google Group, Massimo Preziuso)
– Coordinatore Area Territori (Daniele Mocchi)
Sto aspettando le risposte (alcune già pervenute), per poi creare i Team di Coordinamento ed avviare questa ulteriore nuova Fase di Innovatori Europei.
Vi ringrazio.
Massimo Preziuso
SPERANZE, ILLUSIONI E FERMENTI
di Pierluigi Sorti
Si stanno facendo ormai nitide le fisionomie delle liste che competeranno nelle prossime elezioni.
Le militanze di base vivono in queste ore la trepidazione delle tifoserie nell’ imminenza di competizioni decisive, ma sono ancora distanti da assunzioni di protagonismo, seppur parziale.
Eppure un filo di speranza è serpeggiato un pomeriggio delle scorse giornate nel grande giro del popolo degli email ( che chiameremo d’ora in avanti e.p.= email people ): dal quartiere generale del loft di piazza di S. Anastasia, secondo alcune anticipazioni email, veniva riconosciuto il principio dell’ introduzione delle (“piccole”, come sono state subito definite) primarie.
E’ stato uno scambio generalizzato di email fra speranze, richieste di chiarimenti e di compiacimenti reciproci : ma quasi subito, comunicazioni più fredde ridimensionavano il tutto con il quadro più preciso del possibile e limitato concorso dei soci fondatori a scelte, con carattere integrativo, con le designazioni delle segreterie nazionali e per di più in sintonia – cioè con la supervisione – delle segreterie regionali.
Ciò nonostante l’ e.p. ( giustamente a nostro parere ) non ha reputato conveniente classificare la notizia come un espediente tattico, per di più destinato ad agire da boomerang, da parte della dirigena nazionale. E’ prevalsa la constatazione, più o meno consapevole, che la supponenza tradizionale dei gruppi dirigenti, avverte il pericolo di continuare ad agire oligarchicamente.
E’ scattato un fermento di iniziative, fatalmente segnate non solo dall’ urgenza delle scadenze imminenti per la presentazione delle liste, ma dall’ assemblea dei circa tremila costituenti, che si riunisce, – sabato 16 febbraio presso la nuova Fiera di Roma – per l’ approvazione finale dei documenti fondamentali del Partito: statuto, principi etici, manifesto dei valori.
Non suggeriremmo di scommettere grosse somme sulla riuscita di questi tentativi che hanno i loro punti ispiratori ( secondo quanto registriamo dal nostro osservatorio ) a Cremona, Bologna, Pistoia, Roma, Cagliari, corroborati da taluni interessanti editoriali ospitati nelle pagine interne della stessa “L’Unità”.
E tuttavia non sarebbe costruttivo smorzare l‘ ottimismo di chi interpreta questo indizio come la possibilità di un momento di svolta e di superamento dello stato d’animo di disorientamento dell’ elettorato di centro sinistra e specificamente degli aderenti al Pd, attuali e potenziali.
Già in questo frangente, i neo costituiti circoli del Partito possono assumere congrui responsabili atteggiamenti costruttivi approfondendo la pur timida occasione di apertura offerta dalla Direzione nazionale: per valorizzarla al massimo possibile, ma soprattutto per rendere evidente che gli aderenti vecchi e nuovi del Pd non si conformeranno ai canoni ossequiosi di comportamento in uso nelle militanze dei partiti della prima e, forse, della seconda repubblica.
Siamo certi che i sodalizi, come il nostro, non mancheranno di presentarsi ai prossimi appuntamenti politici con questo spirito.
UNA NUOVA STAGIONE
ARIA DI CAMBIAMENTO NEGLI USA
C’è proprio aria di cambiamento in tutto il mondo.
Questo sorpasso di OBAMA sulla Clinton, che in molti, me compreso, non si aspettavano che potesse avvenire, è segno di una innovazione politica e culturale che ormai ha pervaso il mondo intero.
Adesso è chiaro che OBAMA sarà protagonista (al limite come vice?) della politica dei democratici a livello mondiale nei prossimi anni: fa sinceramente piacere vedere un GIOVANE governare un Paese (un Mondo?) che ha bisogno di cambiare.
In questo 2008 che sarà ricordato come un Anno di passaggio e di cambiamento drastico, di cui ormai sentono tutti il bisogno!
Intanto, in bocca al lupo, OBAMA!
Massimo Preziuso
PRIMARIE: PD – PARTITO NUOVO?
A mio avviso, questo passaggio della accettazione delle PRIMARIE per la scelta dei parlamentari è un passaggio fondamentale per il nostro Paese, e chiaramente per il Partito Democratico.
Vedremo ora se il PD capirà l’importanza di far partecipare tutti i votanti alle Primarie, e non solo gli iscritti al Partito, ma sicuramente questo è un ulteriore segno di cambiamento e di innovazione.
Non so voi, ma io non me lo aspettavo: ero convinto che avrebbe vinto il classico ragionamento del “poi vediamo”.
Invece questo Partito Nuovo sta cominciando a stupire in positivo.
Speriamo che questa strada sia solo all’inizio.
Buon lavoro al Partito Democratico: Innovatori Europei non potrà non continuare a sostenerlo.
Massimo Preziuso
ANALISI DI UN DIFFUSO DISAGIO
di Pierluigi Sorti
Ostentare ottimismo è generalmente ritenuto un messaggio politicamente consigliabile. Ma trascurare sintomi di disagi e di malcontento, nel corpo complesso di una forza politica, per di più di recente costituzione, può facilitarne il loro diffondersi.
Grazie ai mezzi di comunicazione capillare che internet consente, il linguaggio delle gerarchie politiche non ha più l’efficacia rassicurante per i suoi aderenti che, prima dell’ era elettronica, imputavano alla personale scarsità dei suoi mezzi di conoscenza la loro insicurezza interpretativa delle scelte operate dalla propria parte politica.
Questo fenomeno sta accadendo nella situazione presente che vede il neonato Pd, costretto ad affrontare una competizione elettorale politica che non si era abbastanza considerato come ipotesi possibile e che comunque si era tentato di esorcizzare.
Fra pochi giorni, l’ assemblea costituente, nella teorica completezza dei suoi oltre duemila cinquecento membri, sarà chiamata ad approvare uno Statuto, la carta etica e quella dei valori.
Nelle stesse ore raggiungerà il suo diapason la polemica sui temi molto più carnosi della composizione delle liste elettorali compilate da un gruppo di regia che assisterà il segretario nella scelta di quelli che scenderanno nell’ agone elettorale nelle posizioni di privilegio nelle liste medesime.
L’ immagine di Veltroni, ripreso con significativa enfasi dalla berlusconiana rete 4, mentre tratteggia i platonici connotati del partito sullo sfondo della francescana armonia delle colline umbre, risulterà fatalmente stridente e non veritiera se il segretario del Pd non saprà accogliere gli appelli che, in queste ore e in questi giorni, si susseguono sui computer dei democratici d’ Italia.
Appelli che altro non sono che una corale invocazione sulla esigenza di non ripercorrere i riti dello strapotere della casta. Non sarà digerito il pretesto del tempo che manca per evitare il ricorso a procedure che esistono e si conformano assai di più ai principi dello statuto proposto all’ approvazione dell’ assemblea costituente.
La credibilità del Pd non verrà realizzata da coloro che ritengono funzionale opporre il silenzio alle tante voci di malcontento e scelgono la sordità al crescere delle richieste di cambiamento, nei metodi e nelle persone che ne saprebbero essere interpreti capaci.
Su queste stesse pagine abbiamo salutato molto positivamente la nettezza espressiva del primo articolo dello statuto e il profondo significato del suo messaggio, sottolineandone il suo riconnettersi a quegli articoli della costituzione che ancora attendono dopo 60 anni il loro compimento.
Il vasto consenso che ha accompagnato la concezione, la formazione e la nascita del Pd non merita davvero di rischiare ancora una volta un destino gattopardesco.
DEDICATO A VELTRONI
Dedicato a Veltroni.
Ho seguito tutti i suoi interventi ed ho analizzato quanto mi può suggerire la bandiera del Pd così come è stata realizzata. Sarebbe ora che un politico di vertice rompa quel falso europeismo che trasuda di becero, superato, masochistico e velleitario nazionalismo e che naviga ancora nell’ambiente politico europeo configurando un quadro di scarsissima qualità. Quella bandiera non rompe ancora quello schema provincialotto che sta nella testa dei nostri politici. Essa meriterebbe , proprio perché il partito si chiama Partito Democratico e suggerisce qualcosa che non è più necessariamente legato ad uno staterello italiano in una Europa frazionata, qualcosa che significa un pensiero ed un respiro più ampio e che suggerisce un collocamento a pieno titolo in una Europa autenticamente federata.
Insomma quella bandiera ha un estremo bisogno di essere completata con le stelle dell’Europa.
Solo così può suggerire che in Italia vi è sul serio un rinnovamento che si adegua ad una realtà geografica economica e politica che vuole evincersi dal nanismo in un mondo di giganti. Occorre prendere atto che il grado di sviluppo del mondo produttivo ha superato il quadro istituzionale nazionale e non ha più sede in piccoli stati velleitari e ridicoli. Se non ci si adegua, si condanna al fallimento qualsiasi ipotesi sia essa liberale o socialista o di altra natura.
Se Lei riprenderà con costanza l’opera iniziata (e poi tradita dai politici che seguirono) dai padri fondatori dell’Europa, solo allora potremo dire che abbiamo realizzato un partito nuovo e moderno non superato dalla storia già in partenza. Le assicuro che questo salto di qualità porterebbe un consenso enorme da parte della massa silenziosa, finora delusa ed ormai lontana dalla classe politica e che avverte da tempo di essere continuamente tradita nel percorso della pace reale che si può ottenere solo con l’integrazione effettiva ed istituzionale dei cittadini europei.
Ma non solo, perché è ben cosciente in maggioranza che questa è pure la via per una conquista economica e sociale che ci tolga da una situazione di pigmei nel mondo in tali settori !!!
Ma non solo, perché è pure l’unica possibilità per influenzare positivamente gli avvenimenti, ora orchestrati da quel complesso di stati giganti multipolare che è il vero direttore dell’orchestra nel mondo e che ha messo in un cantuccio noi ormai impotenti europei, seduti sulle nostre glorie medioevali !!!
Non prenda superficialmente ciò che Le scrivo perché il vero realismo in politica non è quello di adagiarsi e non fare nulla con la scusa che la partita europea è difficile ma è quello che avverte in profondità il problema ed agisce ! Solo così la storia ci ricorda. Vada più avanti Veltroni, non ci tolga la speranza e con Lei saremo in tanti !!!!!!!!! A sua disposizione invio cordiali saluti.
Riccardo Sani – Innovatori Europei Trento
(ex vicesindaco di Trento e consigliere di amministrazione del Mediocredito-Investitionbank- Trentino-Südtirol)