Significativamente Oltre

frosinone

Sulla trasformazione delle province evitiamo amenità

di Giuseppina Bonaviri

Il 5 novembre, si è tenuta a Roma presso il Teatro Quirino l’assemblea nazionale delle Province italiane. Si è messa in evidenza l’urgenza di rileggere i territori per dare dignità e governo all’area vasta e per sconfiggere la consistente nuova centralizzazione dei poteri, da un lato verso lo Stato dall’altro verso Regioni e Città metropolitane. Emerge chiaramente che con l’abolizione delle Province si distruggeranno la rete diffusa e capillare dei piccoli comuni, che tesoro nella tenuta territoriale, si troveranno d’improvviso accorpati dalla riforma Delrio oltre una serie di servizi destinati al cittadino e previsti dalla nostra Costituzione,. Questa riforma porterà anche la riduzione delle componenti del salario accessorio e le mobilità forzose dei lavorati del settore con meccanismi di cassa integrazione preludio di ulteriori tagli.

La proposta del Ministro di trasformare le province in agenzie è fantasiosa, forse dettata dalla necessità di contrastare sul piano mediatico le molte incongruenze che contiene la proposta del Governo alla soppressione delle province. Al rebus di chi espleterà le funzioni fin qui esercitate dalle province il Ministro risponde che saranno assegnate ai comuni dimenticando completamente quale lo stato comatoso, sia sul piano finanziario che operativo, in cui versano la maggioranza dei comuni ed in particolare quelli del sud Italia di cui la provincia di Frosinone è propaggine.

La nota dominante delle dichiarazioni ministeriali appare quella della semplificazione di questioni complesse che riducono i livelli di democrazia esistenti nel nostro ordinamento e che, per impotenza verso le molte altre inefficienze (vedi enti e società strumentali pubbliche, dal livello locale a quello statale), appesantiscono con costi impropri la finanza pubblica ed i cittadini tutti.

Peraltro la Regione Lazio ha la peculiarità di avere nel suo territorio la Capitale che rivendica funzioni ulteriori rispetto a quelle che le verranno assegnate dall’istituzione delle città metropolitane: una ragione di più per dover disporre nel territorio di una rappresentanza funzionale che sia di riequilibrio rispetto al peso che avranno le politiche di area vasta. Senza questo bilanciamento assisteremo ad una regionalizzazione dell’area vasta non sufficientemente rappresentativa delle periferie piuttosto che ad un trasferimento ai comuni delle funzioni che fino ad oggi sono stati di competenza provinciale. Una deriva che viene anche dalla constatazione di quanta ritrosia la Regione abbia da sempre dimostrato nel ridurre il suo peso rispetto la gestione della moltitudine di attività accentrate invece di pensare a dedicare più spazi alla programmazione favorendo territori e interi settori di attività produttive.

E’ questa la ragione per la quale la classe politica locale, anziché attanagliarsi intorno al proprio potere riproponendo persino il miracolo della moltiplicazione dei pani, dovrebbe invece occuparsi seriamente delle tante criticità del cittadino magari chiedendo da subito alla Regione la preparazione di una Conferenza delle Autonomie locali regionale che imponga, sul delicato tema del riordino e del destino delle province, soluzioni urgenti, trasparenti ed efficienti. Senza tale provvedimento assisteremo ad una diminuzione dell’efficacia d’intervento su tutte le materie ad oggi ancora di competenza provinciale: viabilità, edilizia per l’istruzione secondaria, lavoro e formazione professionale, trasporti pubblici locali, gestione del ciclo dei rifiuti, protezione della natura e dell’ambiente non dimenticando quelle di coordinamento per la pianificazione delle scelte di localizzazione. “Un diluvio di finte innovazioni annegate dentro provvedimenti finanziari destinate ad avere vita breve senza una tenuta ordinamentale. Più una dichiarazione manifesto che norma di revisione costituzionale”.

 

Nessuna occasione vada perduta!

di Giuseppina Bonaviri

Il 20 settembre è andato in onda presso l’auditorium diocesano di Frosinone l’incontro ”Costruire insieme il futuro della nostra terra”. Ero presente perché invitata. Poteva essere una occasione unica di condivisione per un percorso comune tra i rappresentanti della cultura, dell’associazionismo, del volontariato, dei lavoratori, delle imprese a favore di uno spazio innovativo di apertura e dibattito  con la cittadinanza. Invece è apparsa solo come l’ennesima vetrina delle vanità dove i soliti noti, ad esclusione di qualche rappresentante della società civile, hanno sfoggiato l’abito usurato e sterile dell’autocompiacimento. Ci auguriamo, che quanto prima, da una serena riflessione a posteriori possa nascerne una proposta unitaria, prospettica e visionaria a sostegno del tanto disagio esistente in provincia.

Qui di seguito trovi la nostra idea- Rete La Fenice-  per costruire insieme un Patto di solidarietà sociale nella nostra Provincia.

 

PER UN RISVEGLIO COLLETTIVO

di Giuseppina Bonaviri

Sono molti i segni di disagio che vive la popolazione della provincia di Frosinone e come spesso accade, più questo fenomeno risulta elevato, e più le persone  e le famiglie si rinchiudono in se stesse per un senso di innata dignità, di fragilità, di vergogna.

Non è solo la povertà di coloro che stendono la mano per le strade che ci preoccupa ma anche quella di coloro che fino ad ieri vivevano una tranquilla esistenza  e che oggi, purtroppo, non riescono più ad assicurarsela. Dobbiamo raggiungere quelle famiglie bisognose che per pudore non chiedono aiuto ma che sono in condizioni economiche gravissime. Finora il sostegno rimane frammentario, parziale e troppo spesso impossibile al momento della fase attuativa.

Nasce da qui il mio interesse e quello della Rete La Fenice per l’iniziativa “ Costruire insieme il futuro della nostra terra “. L’ avvento di un Patto di solidarietà sociale tra i diversi attori istituzionali, cittadinanza libera e volontariato che si impegni seriamente nel nostro entroterra diverrebbe lievito per l’attivazione delle coscienze e per la creazione di un movimento di pensiero sui valori ed equità al servizio dei cittadini. Tutti sappiamo che lavorare bene insieme, lasciando da parte le spinte regressive  che porgono sempre il fianco al personalismo, alle invidie, alle ambiguità- sentimenti questi da ascriversi nella costellazione psicologica delle paure distruttive- produrrebbe forti sinergie a difesa dei più deboli, degli ultimi, tra l’altro, a costo zero. Anche Papa Francesco ci ricordava che la direzione giusta è quella della collegialità, del decentramento e delle donne.

In tempi di crisi non possiamo più accettare lo spreco di denaro pubblico ne del consumo del territorio rimanendo a guardare.

Che fare ?

Intanto dare vita ad un circuito di condivisione delle soluzioni del disagio a partire dallo scambio periodico di informazioni sulle zone e situazioni emergenziali e maggiormente a rischio sostenuti in questo dalle informazioni che gli Osservatori esistenti sul territorio ci forniscono periodicamente contemporaneamente attenzionando la proposta nazionale della Caritas e dell’Acli sull’inserimento nel nostro sistema di sicurezza sociale del Reddito di inclusione sociale che può diventare una concreta soluzione per le famiglie in povertà assoluta. Sappiamo bene che per concretizzare ciò serve, innanzitutto, la volontà del Governo ma appare altrettanto indispensabile sollecitare da subito un movimento d’opinione nelle periferie che permetta al progetto di fuoriuscire da quell’isolamento tipico di tutte le fasi di ricerca  per divenire concreta espressione di accoglienza del bisogno. Lo studio di fattibilità di questo lavoro evidenzia che i fondi ci sono: concretizzarlo dipende solo dalla volontà politica e di tutti noi. Non dimentichiamo che l’Italia –assieme alla Grecia- destina alla povertà la quota più bassa tra i paesi aderenti all’eurozona.

Il valore aggiuntivo di questa proposta, che non riguarda solo la destinazione del sostegno economico sta nell’avere previsto il concorso di tutte quelle amministrazioni comunali, enti pubblici, associazione del Terzo settore come co-partecipi dalla fase progettuale. Ciò darebbe vita ad un modello unitario di nuovo welfare.

Evitiamo parole vane e da subito, con semplicità, quale incubatore di idee mattiamoci al lavoro insieme lasciandoci contaminare dalla buona pratica per un risveglio collettivo.

Frosinone, 20 settembre 2013

Battaglia civile per contrastare la povertà dilagante anche nella provincia di Frosinone

di Giuseppina Bonaviri

La chiusura della Marangoni fa sembrare senza fine la crisi che investe il nostro territorio verificandosi a poca distanza dal recente accordo di programma che tenta di risolvere i casi aziendali locali da tempo in attesa di soluzione. L’ennesima perdita di posti di lavoro, punta dell’iceberg di un più diffuso disagio economico della popolazione, come possiamo rilevare nella vita quotidiana delle tante famiglie che riducono i loro consumi rinunciando persino ai beni di prima necessità come cure preventive e sanitarie. Una situazione che rende il nostro territorio simile alle  provincie del sud italiano dove, attualmente, diventa persino difficile rilevare la gravità dello stato di disagio che si vede solo in occasione di luttuosi fatti di cronaca. Drammaticamente ci sono stati sottoposti in queste settimane due dati, dai quali non si può sfuggire.

Il primo è che la nostra regione è quella che fra il II trimestre del 2012 ed il corrispondente 2013 ha subito il più alto incremento di persone in cerca d’occupazione, quelli che chiamiamo disoccupati, fra tutte le regioni del centro-nord: + 2,4%, superata di pochi decimali dalle regioni del Mezzogiorno, mentre la crescita della media nazionale è stata dell’1,5%.

Il secondo dato: l’Istat ha pubblicato i dati sulla povertà nel nostro Paese dai quali emerge che, nel 2012 erano 3.232.000 le famiglie in condizioni di povertà (assoluta e relativa), interessando il problema 9.563.000 persone -che equivale al 15,8% della popolazione-. E’ considerato povero un italiano su quattro con l’aggravante che nei paesi del sud la situazione è nettamente in crescita. Ovviamente la causa della condizione di povertà, in Italia, è per il 36% originata dalla perdita di lavoro.

Non vi sono dati provinciali ufficiali su queste statistiche ma non è difficile trarre conclusioni che appaiono assai preoccupanti per la nostra terra, ove parte della popolazione che ha perso il lavoro vive con dignità  in uno stato d’indigenza.

E’ questa la ragione per la quale la Rete La Fenice vuole aderire alla “Proposta per un patto aperto contro la povertà” delle Acli e della Caritas Italiana che chiede l’inserimento, nella legislazione italiana, del Reddito d’inclusione sociale affinché nessuna famiglia viva al di sotto di un livello di vita “minimamente accettabile”.

Alla facile obiezione che in tempi di tagli alla spesa pubblica questa sarebbe un insostenibile aggravio bisogna opporre la forza di una battaglia di civiltà che giudica insopportabile una situazione che da ormai più di dieci anni vede l’Italia (unica nazione con la Grecia) destinare alle famiglie in povertà la più bassa percentuale di risorse: lo 0,1% del Pil mentre i quindici paesi che aderiscono all’euro vi destinano, in media, lo 0,4%.

Il percorso attuativo di questa politica ha preso in esame l’ammontare delle risorse che attualmente spende (male) il nostro Paese e, in riferimento a quanto speso nella media europea, prevede uno stanziamento addizionale di 6.062 milioni ripartiti in prestazioni monetarie: 4.982 mln per servizi alla persona e 1.078 mln, poco più di due milioni, per l’indispensabile monitoraggio e valutazione delle risorse destinate al progetto.

Va rilevato che nella modalità di attuazione di questa politica volta ai bisogni delle famiglie, tutto il sistema del welfare italiano ne trarrebbe vantaggio. Un primo risultato, è negli scopi della “Proposta”: realizzare l’“infrastruttura  nazionale del welfare locale” ovvero dotare il territorio, attuando il principio di sussidiarietà orizzontale, di un sistema unitario che metta fine alla segmentazione attuale prevedendo la co-progettazione ed attuazione degli interventi fra enti locali, strutture pubbliche (i servizi socio-sanitari, i Centri per l’impiego, la scuola e la formazione professionale) e Terzo settore. Non di minore valore è poi la scelta di commisurare le soluzioni alle caratteristiche delle diverse aree per le molte differenze -per reddito ed opportunità di servizi e lavoro- esistenti sul territorio italiano. Ciò imporrà ai diversi attori di misurarsi con esse stimolandone la conoscenza e l’autonomia. Noi siamo pronti per questa ulteriore battaglia di civiltà da portare anche in ciociaria.

I territori, centri di eccellenza

territoridi Giuseppina Bonaviri

(Già molti mesi fa l’innovatrice Bonaviri nella sua campagna elettore come Sindaco indipendente tratteggiava questo percorso che – nella prima conferenza di Zingaretti Presidente svoltasi Frosinone di  qualche giorno fa – ritorna quale tema centrale del suo dibattere. I veri Innovatori precorrono sempre i tempi !)

Ripiegamenti dei partiti, faide negli enti locali, incertezze di ritorno, continue transizioni di correnti, danno ragione del corto circuito di una politica bloccata da dosaggi , da meccanismi elettorali statici, da stanchezza della rappresentatività nei territori.

Un profondo rinnovamento prevede un cambio di rotta: l’inclusione, il coinvolgimento, la partecipazione , la piena cittadinanza. La forza dei territori diviene fondante per nuove identità, è una riserva di autonomia e pluralismo.

Non si può continuare a pensare che il territorio rimanga solo il bacino di esercitazioni da parte degli apparati e di amministratori sull’orlo di una crisi di nervi per questioni morali .

Testimoniare discontinuità rimanendo vincolati agli equilibri legati alle appartenenze di ieri non è rispettoso per i tanti nostri concittadini ne per coloro che rimangono legati alle vecchie logiche di potere ne per l’autorevolezza di una leadership che vada coniugata con il protagonismo e la vivacità di una intera comunità.

Partiti personali e derive presidenzialistiche non appartengono alla nostra cultura, a noi che viviamo la politica come una opportunità per il riscatto civile e morale. Siamo per una sobrietà nell’attribuzione della giuda e della responsabilità di governo con la definizione di criteri e regole precise ed imprescindibili per le sfide che ci attendono e nel rispetto dei nostri simili.

Un appello va fatto anche alla Regione Lazio: sia portatrice seria di innovazione diventando un sistema policentrico che consente di rimettere in moto i territori con formule che accorcino il divario tra Roma metropolitana e il resto del Lazio attraverso una politica di coesione di tutti Comuni.

Chiediamo certezza di interventi mirati alla ripresa dell’economia locale mirati alla riqualificazione dei servizi e alla localizzazione di attività di eccellenza anche nelle periferie. La nostra provincia ciociara può giocare un ruolo da protagonista nella trasformazione di governi coordinatori di aree vaste con il rilancio di processi aggregativi e di riequilibrio.

Semplificare e snellire le procedure della macchina amministrativa( es. i tempi infiniti per le conferenze di servizi, per la formulazione di pareri tecnici, per il rilascio di nullaosta e autorizzazioni) primo passo di un ammodernamento.

La città capoluogo deve affrontare delle priorità programmatiche nei prossimi mesi: ripristinare l’alta sanità riaffermando il diritto alla salute, le politiche familiari, gli sprechi e le inefficienze dei servizi pubblici, la difficoltà all’occupazione stabile, il diritto allo studio e alla formazione, la crescita sostenibile, i patti per la sicurezza- cultura -turismo.

Da una Frusino senescente ed ingrigita ad una città sostenibile e dinamica inserita attivamente nell’area euro mediterranea, perno di flussi economici e culturali.

Incontro sulla Sanità della Rete “Nuove idee nei territori con Giuseppina Bonaviri”

La Consulta Provinciale della Rete Indipendente nell’ambito della programmazione della macro-aree  provinciali che sono in costituzione nella Rete  ha inteso sottolineare l’urgenza  di un dibattito sulla Sanità datato 27 agosto 2012 presso la sede dell’ex comitato elettorale di Giuseppina Bonaviri in Vicolo Moccia- allargato a rappresentanti  sociali, sindacali, associazioni di settore,  esperti di area, rappresentanti  ed informatori  farmaceutici .

Al di là delle criticità sempre più evidenti  e incongrue della sanità provinciale ( disagi quotidiani della utenza in  PS, sprechi  dovuti alle consulenze esterne, art. 18, riduzione drammatica della prestazioni da parte del servizio sanitario locale in ambito territoriale e riabilitativo, debolezza di posizioni della Conferenza  dei Sindaci, carenze strutturali e di personale nei nosocomi della Provincia ) è emersa la necessità di un adeguamento locale rispetto alle azioni prioritarie previste dal Piano Nazionale.

La Prof.ssa Giuseppina Bonaviri  ha sottolineato l’urgenza di un raggiungimento di obiettivi primari come richiesti nel Patto Nazionale alla salute 2013-2015 in tempi  veloci.  “La determinazione del fabbisogno, il riordino delle cure primarie- tutta l’Europa ne discute e se ne parlerà all’European  Forum  for  Primary care il 3 e 4 settembre a Goteborg- , il piano di adeguamento locale per le cure ambulatoriali a gestione infermieristica, la continuità infermieristica, la medicina penitenziaria, la pediatria di libera scelta da garantire in modo uniforme su tutto il livello nazionale, la lunga assistenza, l’importanza di un piano di contrasto per i soggetti  non autosufficienti . Quale obiettivo concreto immediato, inoltre, mettere a valore le risorse umane associative e informali per creare il nuovo welfare.  Nei prossimi 5 anni  si prevedono tagli in sanità di 5 miliardi di euro, un dato allarmante che viola i precedenti accordi sottoscritti tra Stato e Regioni. Non si possono accettare ragionieristicamente solo tagli lineari imposti per il 2013 -2014. Sarà necessario da subito invece aderire alla Carta etica proposta dall’attuale Presidente delle Regioni  Vasco  Errani sui tipi di beni erogati e i diritti della persona malata a partire anche  dai nostri territori . Investire  nel  SSN pubblico e universale quale motore di crescita ed equità senza rinunciare alla prospettiva di arrivare alla rimodulazione delle compartecipazioni (ticket),  in un momento come questo,  è obbligo per chi governa. Ribadiamo una priorità: in tempo di crisi investire nei servizi del territorio  per aprire una rete diffusa ed omogenea  appare  fondamentale per garantire diritto alla salute e alle cure dei cittadini”. Questo il percorso individuato dalla Bonaviri per continuare a condividere, in un confronto con le forze sindacali, sociali e politiche, la formulazione di un protocollo d’intesa ciociaro da consegnare alle autorità responsabili .

 

Prosegue il lavoro della consulta provinciale “Nuove idee nei territori” a Frosinone

 “La nostra parola d’ordine- ha dichiarato la Dott.ssa Giuseppina Bonaviri nell’ultimo Direttivo provinciale della Consulta della Rete Indipendente Nuove Idee nei territori – che vede partecipi già 23 comuni ciociari – rimane quella di aprirsi a una platea sempre più vasta mettendo in atto una politica partecipativa a partire dai territori. La priorità è riallacciare i fili tra cittadini e democrazia accorciando le distanze tra  società civile e  politica rimettendo al centro i bisogni dei cittadini”.

Un approccio flessibile ed articolato a partire dalla Ciociaria dunque per superare la crisi dell’ attuale momento si impone a tutte le forze politiche e sociali nel rispetto della partecipazione popolare democratica alla gestione della cosa pubblica. Si tratta di ricredere che un popolo, rafforzato da fiducia comune, rimanga unito da uno stesso destino.
Nella nostra provincia al momento, a parte qualche piccolissimo spiraglio, i partiti sembrano aver rallentato la spinta a rilanciare una proposta programmatica avanzata e in contro tendenza con i fuochi d’artificio nazionali .

Noi della Rete Indipendente “Nuove Idee nei territori”, certi che sia possibile elevare gli standard politici locali per ora ancora in “difetto” di partecipazione, riteniamo che una rappresentanza politica  non possa rimanere schiacciata da una regia unica- una sorta di colonizzazione mascherata- in attesa dei prossimi appuntamenti elettivi ma debba poter guardare  prospetticamente avanti verso ciò che è fervore ed innovazione. “La attuale solitudine dei partiti- prosegue la Bonaviri- si combatte lavorando bene ed insieme ai cittadini sul territorio, senza insidie. Qui sta la nostra responsabilità: occorre allora, da subito, cominciare a costruire. La Consulta provinciale della Rete Indipendente “ Nuove idee nei territori” mette in campo una proposta politica di civismo puro chiedendo un confronto aperto a tutte quelle forze sociali che vorranno seriamente partecipare al processo di ristrutturazione nazionale in atto. La politica è tale se rimane un fatto collettivo e non individuale. Non possiamo indugiare oltre. Si chiedono ora risposte coinvolgenti e visionarie, distaccate dagli interessi personali e che necessitano di un  abitato partecipato, di uno spazio pubblico “liberato” e comune in forma strutturata per la costituzione di fronti di convergenza collettiva.

 

Consulta provinciale Rete Indipendente “Nuove idee nei territori”

Manifesto Donne per Giuseppina Bonaviri candidata sindaca di Frosinone

Manifesto Donne per Giuseppina Bonaviri candidata Sindaca di Frosinone

Noi sosteniamo la candidatura di Giuseppina Bonaviri,

una donna impegnata, un’intellettuale, una mamma che lavora e conosce i mille e più ostacoli che ogni giorno devono superare le donne che vivono in Italia.

Una donna che ha fatto una scelta coraggiosa: si è candidata da sola, senza Partiti alle spalle, creando liste civiche composte per la maggior parte da donne e da giovani, i grandi esclusi del nostro tempo, le uniche risorse che abbiamo oggi per rinnovare la classe politica di un Paese in ginocchio.

Una scelta di attività politica come servizio alla sua città, con un programma innovativo e ambizioso: gestione dei beni comuni della città come patrimonio di tutti non negoziabile; trasparenza dei bilanci e codice etico per l’amministrazione della cosa pubblica; meritocrazia e pari opportunità come cardini dell’accesso alle cariche pubbliche e l’ascesa ai vertici; etica nella politica quale elemento imprescindibile per il funzionamento di un Paese; creazione di una città a misura di donne e di giovani; e molto altro.

Facciamo a tutti un appello: non votate più i soliti noti. Votate con il cuore tutte quelle persone in cui ritrovate uno spirito di servizio per la comunità ed un umano sentire che si avvicina al vostro e che senza grandi proclami o promesse è portato a risolvere in modo pragmatico e serio le difficoltà che ci troviamo a vivere.

Giuseppina Bonaviri è sicuramente una di queste persone e il suo coraggio e la sua volontà ne fanno un punto di riferimento ed un esempio di impegno sociale per tutte le donne.

Ecco le prime firme:

Paola Diana, Fondatrice PariMerito e NEXT Network

Barbara La Rosa, Presidentessa Empatia Donne

Maria Cristina Terenzio, NEXT Network

Raffaella Baraldi, Presidentessa Associazione Lei Può

Rosanna Oliva, Presidentessa Rete per la Parità

Paola Caporossi, Direttrice Fondazione Etica

Francesca Chialà, Fondatrice NEXT Network

Luisa Pezone, Fondazione Mezzogiorno Europa e Innovatori Europei Napoli

Alessia Centioni, politologa e Innovatori Europei Brussels

Claudia Bettiol, Fondatrice European Common Goods

Serena Romano, Presidentessa Corrente Rosa

Fucsia Nissoli Fitzgerald, imprenditrice USA

Flavia Marzano, Presidentessa Stati Generali dell’Innovazione

Prof. Rawdha Zaouchi-Razgallah, Tunisia

Flavia Baldassarri, Ricercatrice Università degli Studi di Perugia

Simona Rodano, Manager di Incanto Productions

Angela Creta, Ricercatrice Università La Sapienza di Roma

Stefania Schipani, Economista Istat

Lisa Del Percio, Manager Alitalia USA

Maria Gina Aiello, Italian cultural foundation – Rhode Island – Usa

Ketty Trimarchi, amministratore Delegato gruppo RSA

Arcangela Aiello, stilista di moda

Sonia Fatnassi, Manager

Melania Fitzgerald, attivista politica italo americana

Patrizia Missagia, Manager della comunicazione

Giusi Conti, Presidentessa gruppo Sojuma Tvl

Tatyana Lorenzini, attrice

 

Quasi un centinaio i partecipanti alla “biciclettata bonaviriana” oggi a Frosinone

Quasi un centinaio i partecipanti alla “biciclettata bonaviriana” oggi a Frosinone

Un’altra bella e serena mattinata in mezzo alla gente, in una calma ma viva Frosinone.

Dopo il successo di ieri di #salviamoiciclisti – movimento che sosteniamo vivamente – che ha visto decine di migliaia di biciclette a Roma, Londra e altre grandi città, oggi le biciclette della Bonaviri, quasi un centinaio ad inizio giornata, hanno girato per tutta la città.

Nel contempo sono stati quattro i banchetti fissi allestiti nella parte bassa di Frosinone, dove i candidati consiglieri e la Bonavir hanno discusso con la cittadinanza.

C’è una bella atmosfera in città. Ma ce lo aspettavamo in realtà.

A una settimana dal test elettorale siamo contenti e consapevoli del nostro lavoro fatto di sobrietà, contatto con la gente e di proposta di temi politici nuovi per un serio e sostanziale cambiamento nella nostra “piccola capitale”.

Un percorso indipendente e puro – il nostro – che siamo sicuri la gente – almeno una parte di Frosinone – abbia già molto compreso.

www.bonaviriafrosinone.wordpress.com

bonaviriafrosinone@gmail.com

R-Innovamenti al femminile (alle amministrative di Frosinone)

R-Innovamenti femminili (alle amministrative di Frosinone)

di Massimo Preziuso (su L’Unità – Rubrica R-Innovamenti)

Continuiamo a parlare di R-Innovamenti. Oggi di uno molto particolare: quello femminile. Le donne – in questa profonda crisi sociale, economica e politica – stanno emergendo, in mezzo a mille ostacoli, quale vero “fattore di crescita” per il Bel Paese. Ne so qualcosa anche io, che credo nel Fattore D, all’interno di Innovatori Europei, nato proprio attorno al tema della rappresentanza delle Donne e dei Giovani. Ebbene, in queste settimane, sto vivendo una bella e stimolante esperienza, sostenendo a Frosinone la candidatura di un Sindaco Donna: l’innovatrice Giuseppina Bonaviri.

Dopo una militanza di sei anni nei Partiti del centro – sinistra locali e regionali, Giuseppina ha scelto di candidarsi da indipendente a Sindaco della sua città con liste  di “civismo puro”, fatte di molte Donne e tanti Giovani. Perchè da indipendente? Perchè – lei dice – “i Partiti – nei fatti – oggi non rappresentano più quella “casa comune” a cui tanti si erano avvicinati negli anni e decenni passati per condividere e alimentare un “senso di appartenenza” condiviso”.

In queste settimane che ci separano dal voto, con Giuseppina stiamo sperimentando se  e quanto oggi i cittadini sentano l’esigenza di un serio cambiamento: esso infatti può partire solo da una rinnovata partecipazione di una sana e competente società civile alla politica, nella difesa del bene comune.

Perchè Giuseppina è un caso esemplare di R-innovamento femminile?

Giuseppina ha effettuato un percorso unico da intellettuale calata in contesti di politica territoriale.

Figlia di un pluri candidato Nobel alla letteratura, neuroscienziata, madre di 4 figli, è riuscita in questi anni a calarsi sempre più nel contesto della politca frusinate, pur mantenendo relazioni di altissimo livello nel mondo della cultura e della professione, italiana e internazionale.

Oggi, con il contributo degli Innovatori Europei propone una iniziativa di discontinuità territoriale candidandosi a sindaco di Frosinone come indipendente (Elezioni Amministrative 6/7 Maggio 2012) con liste civiche che guardano a temi forti – il Bene Comune, il Genere e le Generazioni, il Mediterraneo, Etica e Politica – visti quali uniche direttrici di sviluppo per l’Italia.

Due idee forti di Giuseppina?

Le donne “dall’utero pensante” quali motori di futuro

La politica di “genere e generazioni” baricentro di rinnovate capacità e visione politica

Per chi volesse sapere di più di questo esperimento di “puro civismo”, ecco il blog elettorale di Giuseppina: www.bonaviriafrosinone.wordpress.com

Ed ecco il suo Gruppo su Facebook con 3000 fans: https://www.facebook.com/#!/groups/bonaviriafrosinone/

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