Innovatori Europei

Significativamente Oltre

AUGURI A TUTTI VOI

Ciao a tutti.

Domani torno a casa per le vacanze di Natale, come molti di voi.

Volevo solo dire che, personalmente, sono davvero felice di come Innovatori Europei, con la calma e la tranquillità di chi vuole avviare un serio progetto di lungo periodo, stia diventando piano piano un Movimento da molti riconosciuto.

In questo, volevo ringraziare tutti voi che avete contribuito in questo anno ad animare le discussioni e le attività che abbiamo svolto per il Partito Democratico e non solo.

Il 2008 sarà l’anno in cui impostare con maggiore rigore le attività dei nostri tre Centri di Competenza e migliorare in qualità e quantità le nostre attività pubbliche.

I Gruppi di coordinamento dei 3 centro sono ormai quasi definiti, e a breve dovremmo anche rilasciare la nuova Release del Portale www.innovatorieuropei.com

Intanto, godiamoci un meritato riposo.

Auguri a tutti Voi di un Ottimo Natale e di un Bellissimo 2008, carico di novità e di entusiasmi.

Un abbraccio,

Massimo Preziuso

ONU FERMA LA PENA DI MORTE

Nell’Assemblea generale 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti.

La proposta era stata presentata e sostenuta dal governo italiano.

ECCO il testo della risoluzione sulla moratoria della pena di morte approvata oggi:

“L’Assemblea generale, guidata dagli obiettivi e dai principi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite;
Richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, la Convenzione Internazionale sui diritti civili e politici e alla Convenzione per i diritti del bambino; Richiamando le risoluzioni sulla “questione della pena di morte” adottate nel corso degli ultimi dieci anni dalla Commissione per i diritti umani in tutte le sue sessioni consecutive, la più recente essendo la E/CN4/RES/2005/59 che ha esortato gli Stati che mantengono la pena di morte ad abolirla completamente e, nel frattempo, a stabilire una moratoria sulle esecuzioni; Richiamando gli importanti risultati raggiunti dalla ex Commissione per i Diritti umani sulla questione della pena di morte e contemplando che il Consiglio per i diritti umani possa continuare a lavorare su questo tema; Considerando che la messa in atto della pena di morte va a minare la dignità umana e convinti che una moratoria sull’esecuzione della pena di morte contribuisca alla promozione e al progressivo sviluppo dei diritti umani; che non c’è prova definitiva del valore della pena di morte come deterrente; che qualsiasi errore o fallimento della giustizia sull’applicazione della pena di morte è irreversibile e irreparabile; Accogliendo le decisioni prese da un sempre maggiore numero di stati nell’applicare una moratoria sulle esecuzioni, seguita in molti casi dall’abolizione della pena di morte;

1) Esprime la sua profonda preoccupazione per il sussistere dell’applicazione della pena di morte;

2) Esorta gli stati che mantengono la pena di morte a:
a) rispettare gli standard internazionali che salvaguardano i diritti di coloro che sono in attesa dell’esecuzione della pena capitale, in particolare gli standard minimi, come stabilito dall’allegato alla risoluzione 1984/50 del Consiglio economico e sociale
b) fornire al Segretario generale informazioni riguardanti la messa in atto della pena capitale e l’osservanza delle clausole di salvagaurdia dei diritti di coloro che sono in attesa dell’esecuzione della pena di morte
c) restringere progressivamente le esecuzioni e ridurre il numero dei reati per i quali la pena di morte può essere imposta
d) stabilire una moratoria sulle esecuzioni in vista dell’abolizione della pena di morte.

3) Esorta gli stati che hanno abolito la pena di morte a non reintrodurla;

4) Chiede al Segretario generale di riferire sull’applicazione di questa risoluzione nella 63esima sessione;

5) Decide di continuare la discussione sul tema nella 63esima sessione all’interno dello stesso punto dell’agenda”.

LA SOCIETA’ E’ AL CAPOLINEA?

LA MODERNA NOSTRA SOCIETA’ E’ AL CAPOLINEA ? FORSE NO, MA NON E’ LONTANA.

ARNALDO DE PORTI

Quando anni fa dicevo, in alcuni miei libri, ma anche in alcuni quotidiani, che l’uomo a breve sarà anche capace di sconfiggere il cancro (io comunque non credo a questa eventualità), ma non saprà esimersi dalla pazzia collettiva, non mi pareva di dire cose poi tanto strane: è sufficiente infatti dare un’occhiata a ciò che oggi succede in giro per convincerci che il cervello è rimasto solo un privilegio nella testa di pochi.

Ma fino a quando le cose potranno girare a questo modo ? Non è che siamo prossimi ad un inceppamento del sistema sociale da cui, uscirne indenni, sarà un grosso problema ?

Oggi tutto è condizionato dal denaro, persino le coscienze: si può infatti ripristinare a poco prezzo una verginità apparente dialogando con la Chiesa (come stanno facendo da mo’ diversi politrici); si può mettere in piedi “democraticamente” un governo intruppando un po’ di “manager” che fanno parte delle aziende di proprietà di un potente; la legge della foresta è sempre più simile a quella dell’uomo tant’è che, ormai, uccidere è come fumare una sigaretta; la politica non è mai caduta tanto in basso come di questi tempi, tanto da far addirittura ribrezzo a causa di certi soggetti che, a me personalmente, sembrano delle marionette che calpestano i tappeti rossi del transatlantico; la stampa, annaffiata da milioni di euro dai governi, ha un modo tutto particolare di operare: attinge la notizia chiave da un unico serbatoio, l’ANSA, o ADNKRONOS, e poi, a seconda dell’appartenenza politica della testata, dipinge la notizia in diversi colori a seconda se deve favorire questo o quest’altro partito, trasformando il bianco in nero o il blù in rosso; un comico è capace di far parlare di se più di un capo dello Stato; in campo sanitario i medici umili ma capaci sono costretti ad andarsene mentre i marpioni della sanità si costruiscono imperi spesso strumentalizzando il cancro o qualche altra patologia; i giovani, ormai in percentuali elevatissime, sono disoccupati o precari da anni; la gente non ha più da mangiare seppur il nostro Belpaese sia molto ricco, come si evince anche dalla frequentazione turistiche, cellulari a iosa, macchine di lusso, porticcioli strapieni di yacht di lusso ecc.ecc..

Io penso che questa nostra società non ce la faccia più a risollevarsi da questo perverso ingranaggio, in quanto appare minacciosamente schiacciata fra poca gente che sta benissimo, favorita dal fatto che, per colpa della mala politica, i soldi sono andati a finire dove già ci sono, ed altra che è condizionata ed impotente di fronte a questa parte economicamente privilegiata rispetto agli oltre quattro quinti della popolazione povera, se non di più. Va da se che la ricchezza mal distribuita ingenera conflitti di ogni tipo, anche ad opera di quelle oneste fasce sociali, che vedono inutile ogni loro sforzo per aumentare le loro insufficienti risorse.

Ed allora ? Ci vorrebbe un governo forte, onesto e capace, che imprima una traiettoria diversa a questo stato di cose. Non voglio dire che si debba togliere ai ricchi per dare ai poveri, ma creare semplicemente le condizioni perchè anche le fasce umili possano avere voce in capitolo, stante il fatto che l’Italia non è di esclusiva proprietà di quei soliti pochi che spesso hanno arraffato approfittando della loro posizione, ma anche della gente umile e per bene.

Il processo non sarà breve e tanto meno indolore per arrivare ad una soluzione, ma questa è l’unica strada per ottenere un minimo di concordia sociale e una certa perequazione della ricchezza, ora mal distribuita. Non si tratta di essere comunisti o di parlare secondo la dottrina errata delle ex repubbliche socialiste sovietiche, ma di affrontare il problema in chiave evangelica. Se si scarta questa eventualità, la storia ci ha purtroppo dimostrato che il problema si risolve solo con la forza, anche ad opera di qualche esaltato che non ha più nulla da perdere, come purtroppo abbiamo già assistito nel recente passato ad opera di qualcuno che voleva rovesciare le Istituzioni, peraltro ancora ben salde nelle mani del nostro beneamato Presidente della Repubblica.

CRESCONO I GIOVANI DEL PD

All’ombra del Pd cresce il movimento giovanile (ed Innovatori Europei)

di Luca Domenichini (Unità)

Martina Mondadori, figlia primogenita di Leonardo Mondadori e consigliere di amministrazione della casa editrice fondata da Arnoldo Mondadori nel 1907, è l’ultimo acquisto. Era già candidata alle primarie del 14 ottobre come delegata nella lista nazionale a sostegno di Walter Veltroni. Adesso, sta valutando l’ipotesi di fare parte del direttivo del Partito democratico lombardo, guidato da Maurizio Martina (entrambi hanno meno di 30 anni). Potrebbe decidere anche lei di entrare nella squadra ristretta che governerà il Pd milanese, dove è probabile la presenza dell’architetto Stefano Boeri, fratello del più noto Tito, tanto per citarne alcuni.

La partecipazione giovanile è diventata, insomma, una questione decisiva. Le scorse elezioni sono state vinte per 20mila voti e nella scuola soffia un vento di centrodestra. Lo dimostrano le elezioni degli studenti universitari e le consultazioni studentesche nei licei e negli istituti superiori: a sorpresa c’è stata la rimonta della destra e si moltiplicano le liste autonome, anche se gli studenti di sinistra hanno chiesto di annullare le elezioni per via della presenza di liste neofasciste.

«Con questa destra», spiega un iscritto alla Sinistra giovanile, con un passato da segretario di un circolo in Campania, «che conquista spazi nei luoghi di aggregazione giovanile, dagli stadi a scuole e università», la questione della partecipazione “dal basso” «è molto importante».

Quali, allora, le proposte per le politiche giovanili? Inizialmente, era stato detto di creare un partito senza partiti giovanili, senza fare cioè un “Partito democratico giovanile”. Ma all’ombra del gotha democratico, c’è stato l’intervento dei giovani – Sinistra giovanile, Margherita e associazioni della società civile vicine al Pd – che hanno chiesto di partecipare attivamente alla vita del nuovo partito. E con una Lettera firmata “giovani democratici”, e pubblicata sul sito web dell’Ulivo, hanno chiesto al leader del Pd di fare nascere un movimento giovanile. Idea che il segretario del partito ha accolto e rilanciato: «Il Partito democratico avrà un movimento giovanile», hanno annunciato lo scorso 27 novembre in una conferenza stampa presso il “loft” – la nuova sede del Pd in via dei Cerchi a Roma – Veltroni e il suo vice, Dario Franceschini. «Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ci saranno le primarie davanti alle scuole, alle università, alle discoteche e alle librerie», affermano.

Le regole sono ancora da definire, ma le primarie saranno fatte in tutte le città. Saranno liste aperte, vale a dire candidature libere, chiunque può iscriversi ed essere votato. La fascia d’età per partecipare e per iscriversi al movimento giovanile dovrebbe essere 15-30 anni, ma è ancora presto. I giovani vicini al Pd hanno chiesto «una formazione giovanile che vuole rifarsi a quelle in cui anche Walter Veltroni e il suo vice Dario Franceschini sono cresciuti», vale a dire «la Figc e il movimento dei giovani della Dc».

Per coinvolgere le persone che non vanno a votare, occorre «parlare dei temi delle nuove generazioni», dichiara Fausto Raciti, segretario nazionale di Sinistra giovanile. «La destra può dare una risposta poco più che “ribellistica”: i messaggi che arrivano in questi giorni non sono altro che una propaganda del “grillismo”», dice.

Mentre a destra non c’è un programma politico, è il ragionamento di Raciti, le primarie «sono una occasione nuova, una road map per arrivare alla costituzione della nuova organizzazione giovanile… Nelle scuole, università e mondo del lavoro, sono un modo per mettere a frutto un potenziale grande». Esperienze cresciute in questi luoghi, continua Raciti, «hanno modo di trovare ora una rappresentanza all’interno dell’organizzazione che verrà».

60mila iscritti su tutto il territorio, grande presenza al sud e al centro Italia, meno nell’Italia del nord, e poi, all’incirca quattromila circoli che organizzano iniziative a tutto campo: è questa l’organizzazione attuale di Sinistra Giovanile, più le associazioni studentesche universitarie (26 associazioni soltanto nei principali atenei italiani, la Rete universitaria) e una funzione “sociale” che va dalla difesa del diritto allo studio alla edilizia universitaria, dal tema della mobilità alle manifestazioni per la pace, i diritti civili e così via.

Ma basterà il programma? Per Massimo Preziuso, responsabile di un gruppo giovanile esterno ai partiti, “Innovatori europei” – che nelle primarie del 14 ottobre ha sostenuto come loro candidato per il Partito Democratico Enrico Letta perché «ci ha dato l’impressione di guardare di più al futuro e alle nuove generazioni», dice – non c’è sviluppo senza investimenti nell’innovazione, energia, ambiente e politiche “euromediterranee”. 60 gruppi territoriali in tutta Europa, mille persone simpatizzanti, un centro studi e una fondazione che si occupa di diffondere cultura e conoscenza su questi temi concreti e un sito web nato già dal 2006 come “Centro Stella”, ovvero il punto da cui partono le iniziative (InnovatoriEuropei.com), è il “tessuto” dell’associazione nata in ottobre 2006.

«Mi sono interessato a questo progetto», racconta Preziuso, ricercatore universitario all’Università Luiss Guido Carli, «per dare voce, rappresentanza ai giovani e alle donne del Partito democratico».

SI FERMANO I PREZZI DELLE CASE

SI FERMANO I PREZZI DELLE CASE … FINALMENTE

Il rialzo dei tassi d’interesse, a novembre ai massimi degli ultimi cinque anni (5,71%) ha fatto spostare i tre quarti dei risparmiatori sui mutui a tasso fisso
di ROSARIA AMATO Repubblica

ROMA – Un aumento del 2 per cento che, in termini reali, si riduce all’1 per cento. Per il mercato immobiliare, sottolinea Nomisma, il tasso di crescita dei prezzi registrato nel secondo semestre del 2007 rispetto al semestre precedente è il più basso dalla fine del ’98, “ovvero dall’inizio di un ciclo che, con tutta probabilità, è arrivato al termine dopo circa nove anni”. A favorire una tendenza alla decelerazione già in atto da qualche tempo soprattutto la crisi dei mutui subprime, che si ripercuote sui tassi d’interesse, arrivati a novembre, secondo la rilevazione Abi, al 5,71 per cento, il livello più alto degli ultimi cinque anni. E questo nonostante i rialzi della Banca Centrale Euopea si siano fermati a giugno.
Tassi più alti per i subprime. “E’ un dato di fatto – rileva Nomisma – che gli spread sono aumentati, e sebbene i tassi di riferimento delle banche centrali non siano aumentati, il danaro è divenuto più caro per compensare il maggior rischio percepito”. “L’effetto della crisi subprime anglo-americana – ribadiscono gli analisti dell’istituto – ha posto sotto i riflettori e accelerato una tendenza al rallentamento della crescita dei mercati immobiliari che era in atto da prima che la crisi stessa si manifestasse”.
Compravendite in forte calo. Proiettando sul secondo semestre le tendenze registrate nel periodo precedente, gli analisti di Nomisma ritengono che a Milano le compravendite di abitazioni subiranno quest’anno una riduzione di almeno 13,5 punti percentuali e a Roma un calo del 10,1 per cento. Per i prezzi il dato è ancora positivo, e tuttavia nel secondo semestre 2007 compare già un segno meno, a Firenze (-0,2 per cento). Tassi di crescita al di sotto della media del 2 per cento anche a Venezia Mestre (+0,9 per cento), Venezia città (1,3), Milano (+1,6 per cento), Napoli (+1,5 per cento), Torino (+1,7 per cento).
Peggiorano le aspettative. Al di là dei dati peggiori rispetto agli ultimi anni ma certo non catastrofici, dall’Osservatorio di Nomisma emerge una netta sfiducia dei “testimoni privilegiati del mercato”, cioè agenzie e imprese immobiliari. La percentuale di coloro che ritengono che nei prossimi mesi i prezzi aumenteranno è scesa al 5,3 per cento, mentre sale al 47,3 quella di coloro che ritengono che i prezzi e il numero delle compravendite scenderanno. I risparmiatori convinti che l’acquisto di una casa sia la migliore forma di investimento scendono dal 76 al 55 per cento.
Crescita zero per le nuove costruzioni. Basandosi sulle previsioni del Cresme e dell’Ocse, Nomisma stima anche un deciso rallentamento delle costruzioni, che nel 2008 registreranno un +0,9 per cento. Del resto il settore è già in crisi dal 2006, anno nel quale il fatturato è calato del 46 per cento. In media, i prezzi delle abitazioni nuove o ristrutturate nel secondo semestre 2007 rispetto a quello precedente si sono attestati al +1,9 per cento. Il tasso più alto a Bari (+4 per cento), il più basso a Firenze (-0,5 per cento).
Scende la domanda di mutui. Se scende la domanda di case, ovviamente diminuisce anche quella di mutui. In effetti, anche per i continui aumenti dei tassi d’interesse, l’ammontare dei mutui ha continuato a crescere anche negli ultimi mesi: a giugno aveva raggiunto 405,6 miliardi di euro, con un incremento dell’11,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma se si considerano invece solo i dati riguardanti i mutui rivolti all’acquisto (e non alla costruzione di immobili), la crescita registrata negli ultimi 12 mesi è “addirittura dimezzata rispetto a quella messa a segno nel corrispondente periodo precedente (9,5 per cento tra il I semestre 2007 e il I semestre 2006, rispetto al +18,3 per cento del periodo precedente)”. Si tratta di una situazione che peggiora di mese in mese: nel primo trimestre del 2007 si è registrato un calo dell’1,5 per cento su quello precedente, e nel secondo del 5,6 per cento).
Crescono durate e importi. Gli aumenti dei prezzi delle case hanno fatto salire gli importi e le durate dei mutui. Le abitazioni acquistate nel secondo semestre 2007 hanno un valore medio di 250.000 euro per un importo medio finanziato di 136.000. La metà dei finanziamenti erogati ha una durata superiore ai 20 anni. La durata media dei finanziamenti è di 22,6 anni, in aumento dell’1,6 per cento rispetto al semestre precedente.
Torna il tasso fisso. La rapida crescita dei tassi d’interesse registrata negli ultimi due anni, che ha portato praticamente al raddoppio dei valori di riferimento, ha spinto precipitosamente i risparmiatori dai mutui a tasso variabile a quelli a tasso fisso. Se solo un anno e mezzo fa la percentuale dei mutui a tasso fisso non superava i 29 punti, nel secondo semestre 2007 si va oltre il 75 per cento.
(28 novembre 2007)

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