Significativamente Oltre

Grillo non tiri troppo la corda, anche se ha fatto bene a tirarla sin qui

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di Arnaldo De Porti

Beppe Grillo ha vinto una grande battaglia: ha rotto  una forma-mentis politica che gli Italiani non digerivano più.

Lo scossone elettorale ne è la prova più provata; e di questo, senza dubbio, è necessario riconoscergli il merito, indipendentemente dalla metodologia, non sempre democratica, da lui adottata per arrivare a detto risultato.

Ma di questa metodologia non c’è da incolparlo più di tanto se si considera che altri, a mio avviso in maniera disonesta e dolosa, hanno messo in atto una sorta di voto di scambio promettendo la restituzione dell’IMU.

Ma se quest’ultimo fatto ha tolto, quasi per punizione,  oltre sei milioni di voti a chi l’ha messa in atto, io suggerirei oggi a Grillo di non tirare oltre la corda se non vuole che essa si trasformi in un cappio al collo. Con le conseguenze che ne deriverebbero.

Gli Italiani infatti hanno capito che egli è democratico in maniera contraddittoria: da una parte lo è quando dialoga con l’elettorato col supporto web, dall’altra è antidemocratico quando non consente ai suoi di adoperare il simbolo. Ergo,. democratico “ad libitum”.

Ora Grillo sembra scagliarsi contro Bersani e quest’ultimo gli risponde di dire ciò che vuole, ma in parlamento.

Stando così le cose, e cioè ove nessuno parli con nessuno, e Grillo pensi di entrare in parlamento per fare la bella statuina, allora non v’è dubbio alcuno che l’Italia sprofonderebbe nel caos. Con conseguenze ben immaginabili, ivi compresa  l’ipotesi  che detta corda  non debba necessariamente stringersi strettamente al collo dell’ex-comico.  E questa volta senza rompersi davvero.

Il fatto che, pochi minuti fa, la Germania abbia detto che oggi l’Italia è nelle mani di due clown, non promette bene.

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