Significativamente Oltre

Elezioni europee: apriamo un confronto sul mediterraneo, a Frosinone

Europee 2014di GIUSEPPINA BONAVIRI

 

Siamo alle porte di un grande evento politico: le elezioni europee. Nessuno ne parla, pochi nutrono reale interesse ad aprire un confronto a riguardo nelle periferie d’Italia, i partiti tradizionali sono latitanti e sfioriti, i progetti roba d’altri tempi.

Tra il 22 e il 25 maggio andremo alle urne. Siamo chiamati tutti alle consultazioni elettorali per eleggere i nostri nuovi rappresentanti europei, elezioni queste che per la prima volta si tennero nel 1979. Quest’anno si aggiunge un nuovo Paese membro, la Croazia e questa volta il compito si fa arduo. Sarà come andare ad un referendum sull’euro cosicché la discontinuerà si presenta come l’arma vincente.

La discussione è arenata dentro le stanze dei potenti dove da settimane si discute animosamente sulle candidature da “riproporre” agli italiani, che in tutta verità, sonnolenti assistono inermi, senza reazione adeguata, come malati impotenti su un letto di morte.

Chiedere di aprire un dibattito, in Ciociaria come in altri territori d’Italia, entrare in contatto con il disegno che ci persegue, chiedere riconoscibilità chiara degli impianti, delle regole, delle competenze ed articolazioni che seguiranno per una concezione federale necessita di conoscenza e di scambio, di informazioni tra “centro” e dimensione cittadina.

Destra, sinistra, centro: tutto appare omologato e spregiudicatamente pronto al saccheggio. Tutto appiattito su logiche di mercato, Paese messo in ginocchio – da burocrati, papaveri, lacchè, amministratori ingordi, politicanti dell’ultim’ora testimonial del non cambiamento- se ne fa un altro magari sotto l’egida delle logiche europeiste.

Prendiamone atto per proporre da subito un percorso che, come nostra consuetudine e buon costume, parte da una etica civica e dal rispetto della buona politica, che parla la lingua dei nostri entroterra e che, anche ora rivitalizzi la politica partendo da un processo dal basso. I nostri territori appaiono, quanto mai, bisognosi di donne ed uomini, che non assurgano a caporali di quei clan e lobby che, invece, finora hanno fatto della malapolitica e della crisi istituzionale il loro pane quotidiano.

Papa Francesco si fa, in questi giorni, apripista spiazzando con la sua scelta sulle nuove nomine cardinalizie, in cui il peso dell’Europa appare fatalmente destinato a diminuire. Il futuro del cattolicesimo è tra le masse del Terzo Mondo, infatti, e non nel Vecchio Continente. Un segno questo di un mondo che evolve nonostante tutto; segnali di innovazione che dovrebbero essere recepiti non solo dalla politica ecclesiastica ma anche dalla nostra classe dirigente. L’altro messaggio che Papa Francesco ci invia è di come intendere le sedi un tempo ritenute prestigiose per creare cordate perché “queste non assicurano più, nel mondo che avanza, un automatismo di avanzamento di carriera” ma sono simbolo di come tutti possano autorevolmente essere partecipi. Parla di un ceto nuovo centrale e per nulla settario. La sua determinazione dovrebbe ulteriormente fare riflettere il ceto politico italiano, troppo spento e avvizzito intorno alle logiche di personalismi e per nulla inclusivo.

Rinforzare, allora, la legittimazione popolare, la democrazia diretta anche in versione europeista ci pare un primo spunto in cui nuove proposte possono essere suggerite dagli stessi cittadini. Tanto per iniziare all’Italia serve un progetto di alleanza Mediterranea che la aiuti a non disperdere e rilanciare le nostre radici e prerogative storiche.

Il progetto che fu presentato dalla nostra Rete Indipendente con il forte sostegno del gruppo Innovatori Europei e delle tante donne che da buona parte dell’Europa aderirono alla mia candidatura da Sindaco Indipendente nel Comune di Frosinone ben si addice ad una linea per il rilancio europeista della nostra provincia di Frosinone.

Frosinone allora sia primo nodo settentrionale dell’hub italiano del Mediterraneo. 

La futura area metropolitana di Frosinone si agganci così ad una naturale direttiva dello sviluppo italiano nel Mediterraneo. Puntando su settori più strategici, moderni, ad elevato valore aggiunto.

Proponiamo allora un dibattito pubblico su questo percorso e da subito aperto alle forze politiche che stanno terminando il loro mandato europeo e a quelle che saranno candidate.

Innanzitutto vogliamo parlare assieme a loro di infrastrutture immateriali, della filiera delle comunicazioni moderne. Il ritardo accumulato in questi anni può ribaltarsi e le condizioni competitive trasformate in vantaggio per una moderna e innovata imprenditoria frusinate desiderosa di puntare su una semplice ma ambiziosa idea che fu da noi Innovatori lanciata nel 2011: fare del centro Italia l’hub settentrionale connettivo dell’area euro-mediterranea, fare di Frosinone una piccola Capitale.

Lavoriamo con la rete degli Innovatori Europei per agire insieme, imponendo un dialogo tra diversi settori quali i trasporti, la formazione, i media, il turismo, la tecnologia. Per creare sinergie e integrazione tra forze socio-politiche ed istituzionali, in questa area, innescando meccanismi immediati di co-sviluppo ed integrazione economica-produttiva.

E’ su questi temi che si rimescoleranno le prossime possibilità di successo della nostra città. Costruiamo una nuova stagione di relazioni economico – culturali con il bacino Mediterraneo rilanciando l’immagine in campo nazionale ed internazionale del nostro territorio. Si può certamente fare con l’aiuto di tutti.

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