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CRESCONO I GIOVANI DEL PD

All’ombra del Pd cresce il movimento giovanile (ed Innovatori Europei)

di Luca Domenichini (Unità)

Martina Mondadori, figlia primogenita di Leonardo Mondadori e consigliere di amministrazione della casa editrice fondata da Arnoldo Mondadori nel 1907, è l’ultimo acquisto. Era già candidata alle primarie del 14 ottobre come delegata nella lista nazionale a sostegno di Walter Veltroni. Adesso, sta valutando l’ipotesi di fare parte del direttivo del Partito democratico lombardo, guidato da Maurizio Martina (entrambi hanno meno di 30 anni). Potrebbe decidere anche lei di entrare nella squadra ristretta che governerà il Pd milanese, dove è probabile la presenza dell’architetto Stefano Boeri, fratello del più noto Tito, tanto per citarne alcuni.

La partecipazione giovanile è diventata, insomma, una questione decisiva. Le scorse elezioni sono state vinte per 20mila voti e nella scuola soffia un vento di centrodestra. Lo dimostrano le elezioni degli studenti universitari e le consultazioni studentesche nei licei e negli istituti superiori: a sorpresa c’è stata la rimonta della destra e si moltiplicano le liste autonome, anche se gli studenti di sinistra hanno chiesto di annullare le elezioni per via della presenza di liste neofasciste.

«Con questa destra», spiega un iscritto alla Sinistra giovanile, con un passato da segretario di un circolo in Campania, «che conquista spazi nei luoghi di aggregazione giovanile, dagli stadi a scuole e università», la questione della partecipazione “dal basso” «è molto importante».

Quali, allora, le proposte per le politiche giovanili? Inizialmente, era stato detto di creare un partito senza partiti giovanili, senza fare cioè un “Partito democratico giovanile”. Ma all’ombra del gotha democratico, c’è stato l’intervento dei giovani – Sinistra giovanile, Margherita e associazioni della società civile vicine al Pd – che hanno chiesto di partecipare attivamente alla vita del nuovo partito. E con una Lettera firmata “giovani democratici”, e pubblicata sul sito web dell’Ulivo, hanno chiesto al leader del Pd di fare nascere un movimento giovanile. Idea che il segretario del partito ha accolto e rilanciato: «Il Partito democratico avrà un movimento giovanile», hanno annunciato lo scorso 27 novembre in una conferenza stampa presso il “loft” – la nuova sede del Pd in via dei Cerchi a Roma – Veltroni e il suo vice, Dario Franceschini. «Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ci saranno le primarie davanti alle scuole, alle università, alle discoteche e alle librerie», affermano.

Le regole sono ancora da definire, ma le primarie saranno fatte in tutte le città. Saranno liste aperte, vale a dire candidature libere, chiunque può iscriversi ed essere votato. La fascia d’età per partecipare e per iscriversi al movimento giovanile dovrebbe essere 15-30 anni, ma è ancora presto. I giovani vicini al Pd hanno chiesto «una formazione giovanile che vuole rifarsi a quelle in cui anche Walter Veltroni e il suo vice Dario Franceschini sono cresciuti», vale a dire «la Figc e il movimento dei giovani della Dc».

Per coinvolgere le persone che non vanno a votare, occorre «parlare dei temi delle nuove generazioni», dichiara Fausto Raciti, segretario nazionale di Sinistra giovanile. «La destra può dare una risposta poco più che “ribellistica”: i messaggi che arrivano in questi giorni non sono altro che una propaganda del “grillismo”», dice.

Mentre a destra non c’è un programma politico, è il ragionamento di Raciti, le primarie «sono una occasione nuova, una road map per arrivare alla costituzione della nuova organizzazione giovanile… Nelle scuole, università e mondo del lavoro, sono un modo per mettere a frutto un potenziale grande». Esperienze cresciute in questi luoghi, continua Raciti, «hanno modo di trovare ora una rappresentanza all’interno dell’organizzazione che verrà».

60mila iscritti su tutto il territorio, grande presenza al sud e al centro Italia, meno nell’Italia del nord, e poi, all’incirca quattromila circoli che organizzano iniziative a tutto campo: è questa l’organizzazione attuale di Sinistra Giovanile, più le associazioni studentesche universitarie (26 associazioni soltanto nei principali atenei italiani, la Rete universitaria) e una funzione “sociale” che va dalla difesa del diritto allo studio alla edilizia universitaria, dal tema della mobilità alle manifestazioni per la pace, i diritti civili e così via.

Ma basterà il programma? Per Massimo Preziuso, responsabile di un gruppo giovanile esterno ai partiti, “Innovatori europei” – che nelle primarie del 14 ottobre ha sostenuto come loro candidato per il Partito Democratico Enrico Letta perché «ci ha dato l’impressione di guardare di più al futuro e alle nuove generazioni», dice – non c’è sviluppo senza investimenti nell’innovazione, energia, ambiente e politiche “euromediterranee”. 60 gruppi territoriali in tutta Europa, mille persone simpatizzanti, un centro studi e una fondazione che si occupa di diffondere cultura e conoscenza su questi temi concreti e un sito web nato già dal 2006 come “Centro Stella”, ovvero il punto da cui partono le iniziative (InnovatoriEuropei.com), è il “tessuto” dell’associazione nata in ottobre 2006.

«Mi sono interessato a questo progetto», racconta Preziuso, ricercatore universitario all’Università Luiss Guido Carli, «per dare voce, rappresentanza ai giovani e alle donne del Partito democratico».

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